Baldovino del Belgio
Baldovino del Belgio | |
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Baldovino del Belgio nel 1960 | |
Re dei Belgi | |
In carica | 16 luglio 1951 – 31 luglio 1993 |
Predecessore | Leopoldo III del Belgio |
Successore | Alberto II del Belgio |
Nome completo | francese: Baudouin Albert Charles Léopold Axel Marie Gustave de Saxe-Cobourg-Gotha italiano: Baldovino Alberto Carlo Leopoldo Axel Maria Gustavo di Sassonia-Coburgo-Gotha |
Trattamento | Maestà |
Altri titoli | Duca di Brabante Principe del Belgio Conte di Hainaut |
Nascita | Laeken, Belgio, 7 settembre 1930 |
Morte | Motril, Spagna, 31 luglio 1993 |
Luogo di sepoltura | Cripta Reale del Belgio, Chiesa di Nostra Signora di Laeken, Laeken |
Casa reale | Sassonia-Coburgo-Gotha |
Padre | Leopoldo III del Belgio |
Madre | Astrid di Svezia |
Consorte | Fabiola de Mora y Aragón |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Baldovino del Belgio (nome completo Baudouin Albert Charles Léopold Axel Marie Gustave[1]; Laeken, 7 settembre 1930 – Motril, 31 luglio 1993) principe del Belgio[1], duca di Brabante, fu re dei Belgi dal 16 luglio 1951 alla morte.
Salì al trono in una fase di crisi politica, e molte altre segnarono il suo lungo regno, almeno una delle quali fu il risultato della pubblica espressione della sua fede cattolica.
Biografia
Infanzia
Era figlio del re Leopoldo III del Belgio (fratello di Maria José, moglie dell'ultimo re d'Italia Umberto II) e della regina Astrid nata principessa di Svezia[1]. I suoi fratelli erano l'ex-re Alberto II del Belgio e la principessa Giuseppina Carlotta del Belgio (granduchessa del Lussemburgo). I suoi fratellastri erano il principe Alexandre del Belgio e le principesse Marie-Christine e Marie-Esméralda del Belgio, figli di Mary Lilian Baels, seconda moglie del padre Leopoldo. I suoi nonni paterni erano il re Alberto I del Belgio e la regina Elisabetta Gabriella nata duchessa in Baviera; quelli materni il principe Carlo di Svezia e la principessa Ingeborg di Danimarca.
La sua infanzia fu segnata dalla morte accidentale della madre, avvenuta quando Baldovino aveva cinque anni, e dalla seconda guerra mondiale, durante la quale la famiglia reale belga fu tenuta prigioniera nel castello di Laeken dal 1940 al 1944. In seguito, i sovrani vennero deportati prima in un campo di prigionia tedesco e poi in uno austriaco, dove gli americani li liberarono nel maggio del 1945.
Dopo la guerra ci fu la "questione reale"[2], che costrinse la famiglia a vivere in esilio in Svizzera fino al 1950. A seguito di un referendum popolare il re Leopoldo III poté ritornare in Belgio, ma da questo stesso referendum era emerso che le Fiandre erano favorevoli al re, mentre la Vallonia non lo era. Per non dividere il paese, il re Leopoldo III abdicò, il 16 luglio del 1951, in favore del figlio maggiore Baldovino, che divenne il quinto re dei belgi all'età di ventuno anni.
Re dei Belgi
Questi anni furono segnati in Belgio dalla secolare questione che vedeva contrapposti i sostenitori della scuola cattolica e quelli della scuola pubblica.
Sul piano internazionale ci fu la fondazione della CECA nel 1951, e della CEE nel 1957. Nel 1955 Baldovino fece un viaggio ufficiale nel Congo Belga, possedimento belga d'Africa, visitando tutte le regioni della colonia. Fu accolto dappertutto calorosamente. Cinque anni dopo questo viaggio, seppur riluttante, dovette concedere l'indipendenza al Congo a causa delle continue e incessanti rivolte nel paese contro il governo belga. Il 30 giugno 1960 Baldovino assisté alla cerimonia d'indipendenza a Leopoldville. Al parlamento riunito in seduta comune, dopo un'ovazione (inaspettata) da parte di tutti i deputati congolesi, Baldovino fece un elogio alla colonizzazione; questo discorso fu considerato da molti come una provocazione.
Il re proclamò presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kasa-Vubu, il quale non tenne nessun discorso per non mancare di rispetto a quello che sebbene per poche ore era ancora il proprio sovrano; fu invece Patrice Lumumba, neo proclamato primo ministro, a tenere un discorso particolarmente duro in risposta a quello del Re. Baldovino ne rimase alquanto seccato, non essendo abituato a sentire un discorso in netta critica e avversione al proprio. Fu uno dei rarissimi casi in cui un sovrano passò i propri poteri a un Presidente della Repubblica e l'unico caso in cui un re presenziava direttamente alla cerimonia di indipendenza di un suo possedimento.
Un lungo regno
Il Belgio è una monarchia parlamentare dove il re non può esprimere pubblicamente le sue opinioni senza l'approvazione del Parlamento. Baldovino ebbe un'importante influenza sui governi che si susseguirono durante i suoi quarantadue anni di regno.
Sotto il suo regno il Belgio si trasformò in uno Stato federale. Egli difese l'unità del Paese, ma non poté impedire, nell'ambito della questione linguistica, la formazione di una frontiera linguistica (infatti il Belgio è composto da tre regioni distinte ognuna con la propria lingua).
Fu un uomo profondamente credente e tutta la sua vita fu consacrata alla sua fede cristiana e alle sue convinzioni religiose, che non accettò mai di compromettere. Nel 1990, non volendo firmare la legge favorevole all'aborto approvata dal Parlamento, espose le sue ragioni in una lettera all'allora primo ministro Wilfried Martens.[3] Fu così che il Parlamento fece una particolare interpretazione dell'articolo 93 della Costituzione (art. 82 secondo la vecchia numerazione): constatò una temporanea "impossibilità di regnare" di Baldovino, in modo tale che fosse lo stesso a promulgare, in sua vece, il provvedimento in data 3 aprile. Il 5 aprile seguente fu ristabilito nelle sue funzioni con un voto delle Camere riunite che constatarono che questa "impossibilità di regnare" aveva avuto fine.
Dopo la sua morte il suo nome è stato inserito nei registri della Congregazione per le Cause dei Santi, iniziando così il processo di beatificazione.
Matrimonio
Il 15 dicembre del 1960[1] sposò nella cattedrale di Bruxelles la contessa Fabiola de Mora y Aragón (1928-2014), che divenne la regina Fabiola del Belgio. La cerimonia fu trasmessa dalla televisione, e fu la prima volta per un matrimonio della casa reale belga. Baldovino e Fabiola non ebbero figli in quanto le cinque gravidanze della regina terminarono con un aborto spontaneo. Il principe Filippo, figlio del fratello Alberto, fu designato come suo successore, e fu educato per questo scopo.
Fondazione re Baldovino
Nel 1976, con i fondi raccolti durante i festeggiamenti per il suo venticinquesimo anno di regno, fu istituita la Fondazione re Baldovino con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione sul piano economico, sociale, culturale e scientifico.
Morte
Il 31 luglio 1993 il re morì per un attacco cardiaco mentre era in vacanza a Motril in Spagna. Il fratello Alberto gli succedette sul trono il 9 agosto con il nome di Alberto II.
Ascendenza
Ascendenza patrilineare
- Dedi di Hassegau (?)
- Teodorico I di Liesgau (+ 976)
- Dedi I (+ 1009), conte di Merseburgo
- Teodorico II di Wettin (989 ca.-1034), margravio della Bassa Lusazia
- Thimo di Wettin, (1010 circa-1090/1091 o 1100 circa) conte di Wettin e Brehna
- Corrado il Grande (1097 circa-1157), margravio di Meißen
- Ottone II di Meißen (1125-1190), margravio di Meißen
- Teodorico I di Meißen (1162-1221), margravio di Meißen
- Enrico III di Meißen (1218-1288), margravio di Meißen e langravio di Turingia
- Alberto II di Meißen (1240-1314), margravio di Meißen, langravio di Turingia e conte palatino di Sassonia
- Federico I di Meißen (1257-1323), margravio di Meißen e langravio di Turingia
- Federico II di Meißen (1310-1349), margravio di Meißen
- Federico III di Meißen (1332-1381), langravio di Turingia e margravio di Meißen
- Federico I di Sassonia (1370-1428), marchese di Meißen, langravio di Turingia e principe elettore di Sassonia
- Federico II di Sassonia (1412-1464), principe elettore di Sassonia, marchese di Meißen e conte di Turingia
- Ernesto di Sassonia (1441-1486), principe elettore di Sassonia
- Giovanni di Sassonia (1468-1532), principe elettore di Sassonia
- Giovanni Federico I, elettore di Sassonia (1503-1554)
- Giovanni Guglielmo, duca di Sassonia-Weimar (1530 – 1573)
- Giovanni di Sassonia-Weimar (1570-1605), duca di Sassonia-Weimar e di Jena
- Ernesto I di Sassonia-Gotha-Altenburg (1601-1675), duca di Sassonia-Gotha e duca di Sassonia-Altenburg
- Giovanni Ernesto di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1658 – 1729), duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
- Francesco Giosea, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1697-1764)
- Ernesto Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1724-1800)
- Francesco, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1750-1806)
- Leopoldo I del Belgio (1790-1865), re dei Belgi
- Filippo del Belgio, conte di Fiandra
- Alberto I del Belgio (1875-1934), re dei Belgi
- Leopoldo III del Belgio (1901-1983), re dei Belgi
- Baldovino del Belgio (1930-1993), re dei Belgi
Onorificenze
Stendardo di Baldovino del Belgio | |
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Onorificenze belghe
Onorificenze straniere
Onorificenze dinastiche di Case non più regnanti
Note
- ^ a b c d Darryl Lundy, Genealogia di Baldovino I del Belgio, su thepeerage.com, thePeerage.com, 10 maggio 2003. URL consultato il 12 ottobre 2009.
- ^ Con questo nome vengono designati gli eventi politici che ebbero luogo tra il 7 maggio 1945 e il 17 luglio 1951. Ebbero origine dal comportamento tenuto dal re Leopoldo III durante la seconda guerra mondiale e dal suo secondo matrimonio, con Mary Lilian Baels, azioni ritenute assai discutibili dal popolo belga. Il Belgio visse in questi anni un clima di generale e diffusa violenza che sfociò in una serie di insurrezioni e di attentati che ebbero il culmine nel luglio del 1950. La "questione" terminò con l'abdicazione del re in favore del figlio Baldovino.
- ^ Nella lettera scrisse tra l'altro: Comprenderete dunque perché non voglio essere associato a questa legge. Firmando questo disegno di legge e indicando, in qualità di terzo ramo del potere legislativo, il mio consenso a questo disegno, ritengo che assumerei inevitabilmente una certa corresponsabilità. Questo, non lo posso fare per i motivi espressi qui sopra.
Il testo completo della lettera, in francese, è disponibile qui e anche qui. La seconda fonte specifica che, su richiesta del primo ministro, Baldovino riscrisse la lettera aggiungendo alla fine l'invito al governo e al Parlamento a trovare una soluzione per garantire "il buon funzionamento della democrazia parlamentare". - ^ Persepolis
- ^ Badraie Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ Badraie Archiviato il 14 ottobre 2014 in Internet Archive.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Queen_Paola_of_Belgium_in_1960?uselang=it#/media/File:Tweede_dag_van_het_Koninklijk_bezoek_aan_Belgie,_aankomst_en_bezoek_aan_Plantijn,_Bestanddeelnr_911-3016.jpg
- ^ HL Deb, British honours and orders of Chivalry held by overseas heads of state, in Hansard, vol. 505, 14 marzo 1999. URL consultato il 18 luglio 2013.
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
Bibliografia
- A. Molitor, La fonction royale en Belgique, Brussels, 1979
- J.Stengers, De koningen der Belgen. Van Leopold I tot Albert II, Leuven, 1997.
- Kardinaal Suenens, Koning Boudewijn. Het getuigenis van een leven, Leuven, 1995.
- Kerstrede 18.12.1975, (ed.V.Neels), Wij Boudewijn, Koning der Belgen. Het politiek, sociaal en moreel testament van een nobel vorst, deel II, Gent, 1996.
- H. le Paige (dir.), Questions royales, Réflexions à propos de la mort d'un roi et sur la médiatisation de l'évènement, Brussels, 1994.
Voci correlate
- Sassonia-Coburgo-Gotha (Belgio)
- Ducato di Brabante
- Belgio
- Storia del Belgio
- Repubblica Democratica del Congo
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Baldovino del Belgio
Collegamenti esterni
- (FR) Scheda genealogica nella base roglo dell'INRIA
- (FR, NL, DE, EN) Sito ufficiale della monarchia belga
- Genealogy of the Royal Family of Belgium (House Saxe-Coburg-Gotha), su geocities.com. URL consultato il 28 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
- Archivio Baldovino del Belgio, Museo reale dell'Africa centrale
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89600861 · ISNI (EN) 0000 0001 0803 043X · SBN VIAV098988 · BAV 495/44302 · ULAN (EN) 500253094 · LCCN (EN) n80113792 · GND (DE) 119033321 · BNE (ES) XX844028 (data) · BNF (FR) cb121860806 (data) · J9U (EN, HE) 987007276658305171 · NDL (EN, JA) 00801185 |
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