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Calzatura

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Calzature

La calzatura è un oggetto costruito per proteggere il piede. Ha tipologie differenti legate all'uso, alle tradizioni locali, al clima e alla moda. La parte indispensabile è la suola mantenuta in posizione da lacci o dalla tomaia.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Scarpa.

Difficile determinare l'esatto inizio della storia delle calzature. Il materiale facilmente deperibile con cui sono costruite difficilmente giunge fino a noi, sicuramente le prime calzature furono preparate in epoca preistorica con pelli di animale o legno. Nelle regioni temperate erano molto semplici costruite come sandali, mentre nelle regioni fredde si usavano scarpe chiuse e rivestite, come quelle rinvenute su Otzi la mummia del Similaun. La produzione di calzature in cuoio era un processo complicato per l'epoca, per cui questi oggetti erano considerati articoli di lusso.

Nell'antichità, per Greci, Romani e Egiziani, come si vede dai dipinti ed affreschi, le scarpe più diffuse erano i sandali. Presso gli Egiziani, i Fenici e gli Ebrei i sandali e le pantofole erano costruiti in foglie di palma o di papiro; invece gli Assiri prediligevano sandali leggeri, allacciati con stringhe al piede.

I Greci possedevano una buona varietà di calzature, dai sandali di legno o di cuoio a scarpe rinforzate con chiodi e stivaletti alti fin oltre le caviglie; le calzature per le donne erano ricche di ornamenti, invece quelle degli attori si caratterizzavano da alte suole, per consentirli di elevare la statura. In particolare il coturno era un calzare alto (simbolo della tragedia greca, poi giunto a Roma) e il soccus un sandalo a suola bassa (simbolo della commedia, anch'esso giunto poi a Roma).

Presso i Romani le calzature, che inizialmente erano state ispirate dagli Etruschi e quindi consistevano di una suola allacciata al piede, si distinsero a seconda del ceto e quindi apparvero il calceus, scarpa chiusa vietata agli schiavi, il soccus, ossia il tipo di scarpa più diffuso e la caliga, stivale indossato dai militari.

Se le invasioni barbariche diffusero l'uso di calzature più rozze, in epoca bizantina riapparvero scarpe più comode ed elaborate, distinte dal colore, rosso e giallo per i ceti più alti e nere per il popolo.

Nel Medioevo la popolazione comune portava zoccoli, scarpe di pelle o semplici pezze di stoffa che venivano avvolte intorno al piede.

Dal XII secolo fino alla metà del Quattrocento si imposero in tutta l'Europa, tranne che in Italia, le calzature à la poulaine, contraddistinte dalla punta lunghissima. Nello stesso periodo si diffusero anche calzature con la punta larga, dette a becco d'anitra.

Nel XVI secolo i costumi cambiarono e le calzature a piede d'orso, basse e dalla punta larghissima si rivelarono le preferite dalle popolazioni europee.

Nel XVII secolo le scarpe in Europa vennero disegnate con tacchi alti, sia per gli uomini che per le donne. Gli stivaletti erano allacciati con ganci e bottoni.

Con l'inizio dell'industrializzazione nel XIX secolo le calzature furono prodotte in serie in fabbrica e oggi sono alla portata della maggior parte della popolazione mondiale. La moda predominante e durevole fino alla prima guerra mondiale fu per le donne scarpe di raso o di seta e per gli uomini scarpe di vernice.

Nel Novecento si impose per l'uomo una calzatura pratica ed elegante e per le donne una calzatura diversa a seconda delle necessità.

In Oriente hanno prevalso, nel corso dei secoli, le calzature leggere, dagli zoccoli alle pantofole e alle babbucce.

Materiali

Calzature in paglia

Le calzature sono realizzate con una grande varietà di materiali, dal cuoio alle pelli, da tutti i tessuti ad ogni tipo di fibra intrecciata, passando per il legno. In tempi relativamente recenti sono la gomma e le materie plastiche ad essere usate per le suole e le tecnofibre per le tomaie. Anche i metodi di allacciatura risentono dei tempi, da lacci e fibbie si è arrivati a cerniere lampo, bottoni automatici, velcro e clip.

Tipi di lavorazione

Le calzature possono essere realizzate secondo diverse tecniche di lavorazione, alcune tipicamente artigianali altre industriali. Le differenze tra una lavorazione e l'altra consistono non tanto nella tomaia quanto nella suola (nel metodo per unire quest'ultima alla tomaia e al sottopiede). Fra le varie tecniche ci sono:

Tipi di calzature

  • Sandali: sono aperti, legati alla caviglia.
  • Calzatura antinfortunistica: di sicurezza; scarpe o scarponi con la punta internamente rinforzata in metallo per evitare lo schiacciamento delle dita.

Note


Voci correlate

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