European Rugby Champions Cup
Heineken Cup | |
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Sport | |
Tipo | Squadre di club |
Federazione | European Rugby Cup |
Paese | Francia Galles Inghilterra Irlanda Italia Scozia |
Continente | Europa |
Luogo | Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia |
Organizzatore | European Professional Club Rugby |
Titolo | Campione d'Europa |
Apertura | ottobre |
Partecipanti | 24 |
Storia | |
Fondazione | 1995 |
Detentore | Leinster |
Edizione in corso | Heineken Cup 2009-2010 |
La Coppa d'Europa di rugby (ingl. European Rugby Cup, fr. Coupe d'Europe de rugby à XV ) è la massima competizione europea di rugby a 15 per club.
Fin dalla sua istituzione il suo nome è stato legato all'industria olandese di birra Heineken, suo sponsor principale, ragion per cui essa è conosciuta come Heineken Cup; in Francia invece tale nome non è permesso a causa della legge Évin del 1991[1], la quale vieta l'associazione di marchi di alcolici e tabacchi a eventi sportivi; in quel Paese, quindi, ci si riferisce alla competizione semplicemente come Coppa d'Europa di rugby a XV.
La Heineken Cup è organizzata dall'European Rugby Cup, organismo che gestisce il rugby d'élite europeo a livello di club[2] ed è riservata ai club o alle franchigie appartenenti alle Federazioni rugbistiche che compongono il Sei Nazioni: Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia; essa vide la luce nel 1995 e, originariamente, registrò la presenza di solo quattro delle sei Federazioni che ne costituiscono l'attuale nucleo: Inghilterra e Scozia, infatti, non presero parte all'edizione inaugurale; inoltre, solo per tale edizione, fu presente una squadra proveniente dalla Romania, il Farul Costanza, che ospitò il primo incontro della competizione, contro il Tolosa, il quale fu anche il primo vincitore della Coppa.
A tutto il 2009, il citato Tolosa è la squadra che vanta più titoli vinti, 3; a seguire, le inglesi Leicester e London Wasps e l'irlandese Leinster con due.
A livello di Federazioni, invece, l'Inghilterra vanta sei vittorie con quattro club; la Francia quattro vittorie con due club; identico risultato per l'Irlanda, ma con tre club.
Attuale campione d'Europa, e detentore della Coppa, è il Leinster, franchigia irlandese di Dublino che il 23 maggio 2009 ha vinto il trofeo battendo in finale, a Edimburgo, gli inglesi del Leicester.
Cenni storici
Le origini
Nell'imminenza dell'apertura al professionismo nel rugby a 15, avvenuta nel 1996, i club dell’Emisfero Nord vollero dotarsi di una competizione internazionale allo scopo di favorire lo sviluppo della disciplina d’élite[2].
Nacque così un organismo, l'European Rugby Cup, che nel 1995 istituì la Coppa omonima, da subito rinominata Heineken Cup per via del suo sponsor; sul modello della Champions League calcistica, essa previde più squadre per ogni federazione: per ciascuna di esse almeno la squadra campione, più un numero variabile di club tra quelli classificatisi nelle posizioni di rincalzo nei propri campionati nazionali.
Le prime federazioni a partecipare alla neonata competizione furono Francia, Galles, Irlanda, Italia e Romania: Inghilterra e Scozia si rifiutarono di inviare i propri club[3], quindi la prima edizione della Coppa vide ai nastri di partenza dodici squadre: tre ciascuna per Francia, Galles e Irlanda (rispettivamente Bègles, Castres e Tolosa; Cardiff, Pontypridd e Swansea; Leinster, Munster e Ulster); due per l'Italia (Milan e Benetton Treviso) e una per la Romania, il Farul Costanza.
Le dodici squadre furono ripartite in quattro gironi da tre ciascuna, con partite di sola andata; ogni squadra avrebbe disputato un incontro in casa e uno in trasferta. Singolarmente, fu la Romania, federazione che in quell'occasione fece la sua prima e unica apparizione nella Coppa, a ospitare il primo incontro ufficiale internazionale di club in Europa: il 31 ottobre 1995, a Costanza, il locale club ospitò il Tolosa; gli ospiti vinsero 54-10 e la prima meta fu segnata dal francese Jean-Luc Cester[4].
Tale edizione della Coppa fu relativamente breve: solo 15 incontri furono necessari per stabilire la squadra campione d'Europa; le prime classificate di ciascuno dei quattro gironi disputarono le semifinali, sempre in gara unica in casa della miglior qualificata dalla fase a gironi, e la finale si tenne il 7 gennaio 1996, quindi in piena stagione, all'Arms Park: di fronte la squadra di casa, il Cardiff, e il Tolosa, che si impose 21-18 dopo i tempi supplementari e si fregiò del primo titolo di campione d'Europa di club. Gli spettatori totali in tutta la manifestazione furono poco più di 97.000 (per una media di circa 6.500 a incontro), compresi i quasi 22.000 che assistettero alla finale[5][6].
Già dalla seconda edizione la Coppa assunse, per quanto riguarda la composizione nazionale, quella attuale: la Romania uscì dalla competizione e Inghilterra e Scozia vi entrarono. Le squadre divennero 20 (quattro ciascuna a francesi, gallesi e inglesi, tre ciascuna a irlandesi e scozzesi, e due italiane), divise in quattro gironi da cinque ciascuna, i cui primi classificati furono ammessi alle semifinali; furono necessarie 47 partite per determinare la vincitrice, ancora una volta proveniente dalla Francia, il Brive, che, nella finale disputata ancora una volta all'Arms Park di Cardiff, sconfisse gli inglesi del Leicester per 28 a 9: la media-spettatori rimase sostanzialmente quella dell'edizione precedente, circa 6.700, ma alla finale assistette quasi il doppio del pubblico presente a quella di un anno prima, 41.664 spettatori[7][8].
Anche la terza edizione dell'Heineken Cup previde 20 squadre, ma il meccanismo di qualificazione adottato fu più elaborato di quello dell'edizione 1996-97: i gironi furono portati a 5, ciascuno composto da 4 squadre, e furono introdotti anche i quarti di finale, cui furono ammesse le vincitrici di ogni girone; le altre tre squadre furono determinate da uno spareggio cui presero parte le cinque seconde classificate e la migliore terza, accoppiate tra di loro in un turno a eliminazione diretta. Quella del 1997-98 fu anche l'edizione in cui la fase a gironi, per la prima volta, si svolse con gare di andata e ritorno[9]. La finale si tenne il 31 gennaio 1998 a Bordeaux e l'Inghilterra iscrisse per la prima volta il nome nell'albo d'oro, con il Bath che sconfisse i campioni uscenti del Brive.
La stagione 1998-99 ebbe una gestazione travagliata: la Federazione inglese appoggiò la protesta dei suoi club, che chiedevano una miglior ripartizione dei diritti televisivi dell'evento, dal momento che questi non rappresentavano che una minima parte rispetto a quanto i club incassavano dal loro campionato interno, la Premiership; non si giunse a un accordo e quindi essi disertarono la Coppa[3], seguiti dai gallesi di Swansea e Cardiff[3]; il Bath, campione uscente, non poté così difendere il titolo vinto nell'edizione precedente. La competizione vide alla partenza 16 squadre ripartite in 4 gironi da 4 ciascuna, con 8 squadre, le prime due classificate di ogni girone, ammesse alla fase a eliminazione. La finale si disputò al Lansdowne Road di Dublino e vide per la prima volta la vittoria di una squadra della federazione irlandese, l'Ulster, che si impose sugli outsider francesi del Colomiers.
La formula a 24 squadre
Con il rientro delle formazioni inglesi nel 1999-2000, quinta edizione della Coppa, si stabilizzò la formula a 24 squadre e sei gironi. Ai fini dell'ammissione ai quarti di finale fu adottato il sistema tuttora in uso: le sei squadre vincitrici di girone più le migliori due seconde classificate; a ogni squadra viene assegnato un seeding (ordine di testa di serie) da 1 a 8 (le due seconde classificate occupano gli ultimi due posti di tale seeding) tenendo conto del punteggio totale realizzato nella fase a gironi, del numero di mete realizzato e, a seguire, della differenza punti fatti/subiti. Nei quarti di finale, la miglior testa di serie ha diritto a incontrare in casa in gara unica quella peggio piazzata, e così via per la seconda, la terza e la quarta miglior testa di serie.
L'edizione 1999-2000, iniziata a novembre inoltrato per lasciare spazio alla Coppa del Mondo di rugby 1999 che si svolgeva in Galles, introdusse anche un'altra innovazione, la disputa della finale a termine stagione, in maggio, e non più a gennaio; il 27 maggio 2000, allo stadio di Twickenham di Londra, il Northampton sconfisse gli irlandesi del Munster per 9-8 e riportò la Coppa in Inghilterra; fu, quella, con i suoi 68.441 spettatori, la finale con la più alta affluenza fino ad allora registrata, che superò di 20.000 presenze quella dell'anno prima a Dublino[10].
Il biennio 2000/2002 vide confermata la supremazia dell'Inghilterra: nel 2001, infatti, il Leicester raccolse il testimone dal Northampton, divenendo la terza squadra della sua Nazione (su quattro partecipazioni inglesi alla Coppa fino ad allora) a laurearsi campione d'Europa, sconfiggendo al Parco dei Principi di Parigi lo Stade français; un anno più tardi di nuovo il Leicester, unica squadra a tutt'oggi a essersi ripetuta a distanza di un'edizione, vinse la Coppa 2001-02 in finale sugli irlandesi del Munster, nell'occasione registrando il nuovo record d'affluenza per una finale: 74.600 spettatori al Millennium Stadium di Cardiff[11].
L'edizione 2002-03, tuttavia, vide un brusco ridimensionamento dell'Inghilterra; benché le ultime due vincitrici della Coppa, il Northampton e il Leicester, si fossero qualificate per i quarti di finale come prime dei loro gironi, nessuna delle due giunse fino alla semifinale, la quale vide un confronto incrociato franco-irlandese: da un lato il Tolosa contro il Munster e, dall'altro, il Perpignano contro il Leinster. Le due francesi vinsero le rispettive semifinali e per la prima volta la Heineken Cup fu decisa tra due club di una stessa Federazione: il Tolosa si laureò per la seconda volta campione d'Europa vincendo la finale di Dublino per 22-17[12].
Il nuovo sistema di punteggio
Dalla stagione 2003-04 la competizione ha assunto la conformazione definitiva quale oggi è conosciuta, nel numero di squadre, nei gironi e, infine, nel punteggio. A partire da detta edizione, infatti, l'European Rugby Cup adotta nella fase a gironi il sistema in vigore nell'Emisfero Sud (in quanto utilizzato dalle Nazionali di Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica per il loro Tri Nations), ovvero 4 punti per la vittoria, 2 per il pareggio, 0 per la sconfitta con 8 punti o più di scarto, 1 per la sconfitta con 7 punti o meno di scarto e 1 punto di bonus alle squadre che marchino in un singolo incontro almeno 4 mete.
Il 2003-04 vide anche la prima volta di una squadra scozzese ammessa nella fase a eliminazione diretta; nelle otto edizioni precedenti i quarti di finale erano sempre stati prerogativa esclusiva dei club francesi, irlandesi e, quando presenti, inglesi[13]; a qualificarsi fu l'Edimburgo, che tuttavia ai quarti di finale dovette cedere il passo al Tolosa; lo stesso Tolosa giunse fino alla finale di Twickenham, dove il 23 maggio 2004 incontrò i londinesi Wasps di Lawrence Dallaglio, che vinsero 27-20 davanti a 73.057 spettatori, affluenza di poco inferiore a quella massima fatta registrare due stagioni prima a Cardiff[14].
La 10ª edizione della Coppa, quella del 2004-05, vide nuovamente una finale tra squadre della stessa Federazione che, nell'occorrenza, ancora una volta furono francesi: il Tolosa, già presente nella precedente sfida contro il Perpignano, e lo Stade français, alla sua seconda finale e ancora in cerca del suo primo trofeo europeo. Vinse invece di nuovo il Tolosa; fu la seconda finale persa per i parigini, e la rivincita della stagione precedente per i tolosani che contro gli Wasps avevano mancato il tris europeo. Nella finale di Edimburgo al Murrayfield i pirenaici vinsero 18-12 ai tempi supplementari, imponendosi così come la squadra più titolata della competizione, con i suoi tre titoli di campione d'Europa[15].
Dal 2005-06 fu introdotto un turno preliminare alla competizione, lo spareggio italo-celtico, da disputarsi fra la terza squadra del campionato italiano (a tutto il 2009-10 Super 10) e la prima tra le non classificate della Celtic League (allo stato, una squadra gallese o irlandese, dal momento che la Scozia non ha in Celtic League squadre in sovrannumero rispetto ai posti disponibili in Heineken Cup), al fine di stabilire quale Federazione potesse schierare un club in più rispetto a quelli assegnatile per regolamento. Il primo spareggio fu tra il Viadana e i gallesi del Cardiff Blues, e fu vinto da questi ultimi.
La finale si disputò per la quarta volta a Cardiff e, per la seconda volta, al Millennium Stadium: una delle due finaliste fu il Munster, che in precedenza aveva raggiunto l'ultimo atto della competizione proprio nella prima edizione in cui la finale fu in programma in tale stadio. La franchigia irlandese trovò i francesi del Biarritz, questi ultimi alla loro prima finale, e li sconfisse per 23-19, iscrivendo il nome della sua Federazione per la seconda volta nell'albo d'oro, dopo la vittoria dell'Ulster di sette stagioni prima.
In tale edizione della Coppa debuttò pure un direttore di gara italiano, Carlo Damasco, che il 14 gennaio 2006 diresse il suo primo incontro di Heineken Cup (anche se già dal 2002 arbitrava in Challenge Cup, la competizione cadetta) tra Ospreys e Clermont a Swansea[16].
La Coppa che si disputò nel 2006-07 vide alcune novità statistiche di rilievo: il Parma vinse lo spareggio italo-celtico contro il Newport Gwent Dragons[17], dando così per la prima (e, allo stato, unica) volta all'Italia tre squadre in Heineken Cup; per la prima volta, inoltre, un match internazionale ufficiale di club si tenne in Svizzera, nello Stade de Genève[18], normalmente usato per il calcio, tra il Bourgoin-Jallieu (club francese) e gli irlandesi del Munster.
Per quanto riguarda invece i record di squadra, Scarlets e Biarritz vinsero i rispettivi gironi con sei vittorie su sei incontri, record raggiunto solo da altre tre squadre in quattro occasioni precedenti (Wasps 1997-98, Bath 2000-01, Leinster 2002-03 e 2004-05, quest'ultima performance dopo l'introduzione del meccanismo dei bonus). Nell'ultima giornata della prima fase gli Scarlets realizzarono 27 punti, record nell'era-bonus; più tardi nello stesso giorno il Biarritz stabilì il nuovo primato con 29 (su 30 punti realizzabili al massimo), mancando proprio all'ultimo incontro, pur vinto, la possibilità di realizzare un punto di bonus in ciascuna delle sei gare del girone.
La finale, tutta inglese (terza volta assoluta in cui a contendersi il titolo furono due club della stessa Federazione), fu disputata a Twickenham e registrò il nuovo - a tutt'oggi insuperato - record d'affluenza: 81.076 spettatori[19]. I londinesi Wasps prevalsero per 25-9 sui connazionali del Leicester e li raggiunsero a quota due Coppe vinte.
L'unica novità statistica che caratterizzò la 13ª edizione della competizione, quella del 2007-08, fu l'utilizzo per la prima volta di Twickenham per un incontro di eliminazione diretta di Heineken Cup diverso dalla finale[20], anche se esiste un precedente, nell'edizione 2004-05, in cui lo stadio ospitò l'incontro tra gli Harlequins e il Munster, ma nella fase a gironi[20]. La partita per il titolo fu disputata per la terza volta al Millennium Stadium di Cardiff e, per la terza volta in tale stadio, il Munster fu una delle due finaliste, l'altra essendo il Tolosa: la squadra irlandese vinse 16-13 e affiancò il suo nome a quello di Wasps e Leicester tra i club bicampioni d'Europa. Il Tolosa, invece, con quella del 2007-08, fu la prima squadra a raggiungere le cinque finali.
L'edizione più recente disputata è quella del 2008-09, al cui spareggio italo-celtico la Federazione Italiana Rugby rinunciò, non essendo stata in grado di designare in tempo la squadra che avrebbe dovuto disputarlo.
In finale giunsero, per la prima volta, gli irlandesi del Leinster e, per la quinta (record del Tolosa eguagliato), gli inglesi del Leicester; smentendo la fama che lo voleva sempre perdente nei momenti importanti (sconfitta casalinga in semifinale contro il Munster nel 2005-06, nette sconfitte nei quarti contro lo stesso Leicester nel 2004-05 e gli Wasps nel 2006-07[21]), il Leinster vinse 19-16 al Murrayfield di Edimburgo, diventando così la nona squadra a iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro della competizione.
Il trofeo
Il trofeo in palio, che prende il nome dallo sponsor Heineken, è una coppa in metallo di circa 50 cm d'altezza; la sua forma richiama quella di una clessidra la cui parte superiore, la coppa vera e propria, ha un'altezza di circa il doppio di quella inferiore, che ne rappresenta il basamento; la coppa ha anche due manici.
Dal 2005 è invalsa l'abitudine di presentare il trofeo in un lungo tour tra diverse città[22], in generale quelle del Paese che ha vinto la coppa o, anche, di quello dove si trova lo stadio destinato a ospitare la finale dell'edizione più prossima[23]; questo perché, secondo la Heineken, tutti i tifosi abbiano la possibilità di vedere il trofeo dal vivo ed eventualmente di esservi fotografati accanto, anche se, per le leggi che vietano la vendita di alcolici, nonché l'associazione di marchi di bevande alcooliche, ai minorenni, per poter eventualmente essere ritratti vicino al trofeo bisogna avere compiuto almeno 18 anni[22][23].
Lo scontro con la Champions League
L'edizione 2009-10 ha visto il suo prologo con lo spareggio italo-celtico vinto dai gallesi del Newport Dragons sul Calvisano il 30 maggio 2009[24].
La finale del torneo è in programma allo Stade de France (Saint-Denis) il 22 maggio 2010, data poco gradita all'European Rugby Cup per le complicazioni che potrebbero sorgerne dal punto di vista televisivo e commerciale: infatti, proprio a partire dalla stagione 2009-10, l'UEFA, l'organismo continentale di governo del calcio, ha deciso di spostare la finale della sua competizione più importante, la Champions League, che anch'essa conferisce al vincitore il titolo di club campione d'Europa, dal mercoledì, giorno in cui si è da sempre tenuta, al sabato; il giorno prescelto, il 22 maggio, è lo stesso della finale di Heineken Cup. Benché le due finali siano in programma in luoghi (quella di Champions League è in programma a Madrid) e orari (quella di calcio è prevista in serata, quella di rugby nel tardo pomeriggio) diversi, per evitare l'accavallamento dei due eventi si è ventilata l'ipotesi di dare il calcio d'avvio della finale di Heineken Cup non oltre le 18[25].
Le preoccupazioni economiche traggono origine dal fatto che la stessa Heineken, oltre a dare il nome alla competizione europea di rugby, è anche un influente sponsor della Champions League di calcio[25], anche se tale incrocio di eventi costituisce un unicum; la finale di Heineken Cup per la stagione 2010/11 è prevista per sabato 21 maggio 2011, mentre quella della contemporanea edizione di UEFA Champions League è in calendario per il 28 maggio successivo, e anche per il futuro è previsto un gap di una settimana tra i due eventi.
Il portavoce della European Rugby Cup, John Corcoran, ha dichiarato al riguardo di avere ricevuto garanzie sia da France Télévisions che da SKY (quest'ultima titolare dei diritti di emissione satellitare di entrambe le competizioni) della massima copertura video della finale di Heineken Cup[25].
Copertura radiotelevisiva
La competizione interessa sei Federazioni di quattro Paesi, la Francia, l'Irlanda, l'Italia e il Regno Unito: in quest'ultimo ricadono per intero le federazioni del Galles, dell'Inghilterra e della Scozia e, parzialmente, quella dell'Irlanda. Questa, infatti, governa tutto il rugby dell'isola, quindi sia della Repubblica d'Irlanda, indipendente, che dell'Irlanda del Nord, amministrativamente sotto la sovranità del Regno Unito (e nel cui territorio si trova l'Ulster, franchigia con sede a Belfast).
In Gran Bretagna e Irlanda Sky Sports trasmette in esclusiva, via satellite, le partite della competizione[26]. L'offerta televisiva prevede fino a sei incontri in diretta nella fase a gironi per ogni fine-settimana più un numero variabile di incontri in differita, oltre alla diretta integrale di tutti gli incontri a eliminazione compresa la finale.
Nella Repubblica d'Irlanda la RTÉ, l'ente pubblico radiotelevisivo di quel Paese, trasmette in differita e in chiaro gli incontri del Leinster e del Munster, dei quali cura anche la radiocronaca in diretta[26].
Limitatamente al Galles, il canale S4C (filiazione del britannico Channel Four che trasmette in inglese) trasmette in cymraeg ampie sintesi degli incontri durante i fine settimana, e talora copre la diretta di incontri delle squadre gallesi[26].
In Francia la copertura della Heineken Cup è in partnership tra il principale operatore pubblico, France Télévisions, e il gruppo satellitare privato Canal+. Il primo assicura la trasmissione terrestre in chiaro sulle frequenze di France 2 di due incontri in diretta per fine settimana, il sabato e la domenica; il secondo trasmette fino a tre incontri in diretta al giorno per ogni fine settimana di gara[26].
In Italia gli incontri sono trasmessi dalla filiale nazionale di BSkyB, SKY Italia; questa, sui canali di SKY Sport, trasmette via satellite fino a cinque incontri in diretta per fine settimana, quantomeno assicurando la trasmissione dei match interni delle squadre italiane[26].
Formato della competizione
Criteri di qualificazione
Alla competizione partecipano 24 club provenienti da Celtic League, Guinness Premiership, Super 10 e Top 14. Ogni campionato contribuisce secondo la seguente tabella, per un totale di 22 club:
- Inghilterra: 5 club della Guinness Premiership, più il vincitore della coppa Anglo-Gallese se proveniente dalla Premiership, altrimenti 6 club della Premiership[27];
- Francia: 6 club del Top 14[28];
- Irlanda: i 3 club irlandesi meglio classificati in Celtic League[29];
- Galles: i 3 club gallesi meglio classificati in Celtic League[29];
- Scozia: i 2 club scozzesi meglio classificati in Celtic League[29];
- Italia: i 2 club italiani meglio classificati nel Super 10 che, con l’attuale formula del torneo, sono le due finaliste per il titolo[30]. Dalla stagione 2011/12, stante la decisa ammissione nella Celtic League di due franchigie della Federazione Italiana Rugby a partire dall'edizione 2010/11 di tale campionato[31], dette franchigie rappresenteranno l'Italia anche in Heineken Cup[32].
Il 23º club è quello supplementare assegnato a quella federazione, tra Italia, Inghilterra o Francia, le cui squadre, nel confronto tra le due edizioni precedenti della Heineken Cup, abbia fatto registrare i migliori progressi[27][28][30]. Il 24º club, infine, è dato dallo spareggio tra la terza classificata del Super 10 italiano (con l’attuale formula, la miglior perdente tra le due semifinaliste sconfitte) e la prima tra le non qualificate della Celtic League; il confronto è in gara unica da disputarsi alternativamente in Italia e nel Paese della squadra con cui spareggiare[29][30].
Da notare che, nel caso di Inghilterra e Francia, gli eventuali campioni uscenti di Heineken Cup e/o di European Challenge Cup partecipano di diritto alla successiva edizione di Heineken Cup e, qualora non già aventi diritto tramite la classifica dei rispettivi campionati, esse prendono il posto delle squadre qualificate attraverso la competizione nazionale, a partire dall'ordine più basso di qualificazione[28][27].
Ranking e assegnazione di fasce di merito
A partire dall’edizione 2008-09 è in vigore il seguente meccanismo di formazione dei gironi: le 24 squadre sono suddivise in 4 fasce di merito in ragione dei risultati ottenuti nelle quattro precedenti stagioni nelle competizioni europee (la Heineken Cup e l’European Challenge Cup), e ogni girone è composto da una squadra per ogni fascia[33]. Rimane tuttavia in vigore, salvo casi inevitabili, il requisito di non più di un club per federazione in ogni girone[34].
Svolgimento della competizione
Le 24 squadre sono divise, per la disputa della prima fase, in 6 gironi da 4 ciascuna. 8 squadre si qualificano per i quarti di finale, da disputarsi in gara unica. Le squadre qualificate sono le vincitrici di ogni girone, più le migliori seconde classificate.
Alle 8 qualificate viene assegnato un piazzamento (seeding) così determinato:
- dal nº 1 al nº 6: le sei vincitrici di girone in ordine decrescente di punteggio;
- dal nº 7 al nº 8: le due seconde migliori, in ordine decrescente di punteggio.
La squadra con il piazzamento nº 1 incontra nei quarti di finale quella con il nº 8, quella con il nº 2 la nº 7 e così via. La squadra con il piazzamento più alto ha il diritto di disputare gli incontri a eliminazione in casa.
Ai fini della determinazione del punteggio finale in ogni girone, il sistema di assegnazione punti è il seguente:
- 4 punti per la vittoria;
- 2 punti per il pareggio;
- 1 punto di bonus per la squadra che realizzi 4 o più mete in un singolo incontro;
- 1 punto di bonus per la squadra sconfitta con un massimo di sette punti di scarto.
Qualora in caso di parità di punti fosse necessario stabilire la precedenza tra due squadre, si terrà conto nell'ordine dei fattori come segue, con l'avvertenza che i punti dall'1 al 3 valgono solo per le squadre dello stesso girone. I punti dal 4 in poi servono anche per stabilire l'ordine di precedenza tra squadre di diversi gironi, per determinare sia il loro piazzamento sia quali saranno le migliori seconde classificate qualora non vi si riesca tramite il punteggio finale.
- Punteggio nella classifica avulsa dei due incontri tra le due squadre;
- Confronto tra le mete segnate nei due incontri tra le due squadre;
- Confronto tra i punti segnati nei due incontri tra le due squadre;
- Confronto tra le mete segnate in tutti gli incontri del girone;
- Confronto tra i punti segnati in tutti gli incontri del girone;
- Confronto tra il rendimento disciplinare in tutti gli incontri del girone: la squadra con meno espulsi e, a parità di essi, meno ammoniti, ha la precedenza;
- Sorteggio.
Statistiche
Come detto, il club che vanta il maggior numero di vittorie finali è il Tolosa, con 3 titoli di campione d'Europa; la squadra francese vanta anche due finali perse; opposto invece il comportamento del Leicester, anch'esso giunto cinque volte in finale, ma sconfitto tre volte.
Alla stagione 2008-09 le squadre sempre presenti in tutte le edizioni della Heineken Cup sono quattro: il citato Tolosa più le irlandesi Leinster, Munster e Ulster; le suddette squadre sono, peraltro, presenti anche alla Coppa 2009-10. Le Federazioni sempre presenti sono Francia, Galles, Irlanda e Italia. L'Inghilterra non prese parte a due edizioni (quella inaugurale e nel 1997-98[3]), mentre la Scozia disertò solo l'edizione inaugurale[3], quella che vide l'unica presenza della Romania.
A vincere la Coppa solo i club di tre Federazioni: quella inglese (6 vittorie) con due bicampioni, il Leicester e gli Wasps, più una vittoria ciascuno per Bath e Northampton; quella francese (4 vittorie) con i tricampioni del Tolosa più un titolo del Brive e, infine, quella irlandese (idem), che ha tuttavia portato al titolo tutte e tre le squadre che hanno preso parte alla competizione, con l'exploit del Munster che ha vinto la Coppa due volte.
Più in generale, i turni a eliminazione diretta sono stati esclusivamente appannaggio dei club francesi, gallesi, inglesi e irlandesi. Unica eccezione l'edizione 2006-07, quando la scozzese Edimburgo passò la prima fase e fu eliminata ai quarti di finale. Nessuna squadra italiana ha mai passato invece la fase a gironi.
Per quanto riguarda invece le statistiche individuali, il record di punti marcati appartiene all'irlandese Ronan O'Gara, che dal 1997, sempre nelle file del Munster, ha messo a segno 8 mete, 143 trasformazioni, 225 calci piazzati e 13 drop per un totale di 1.040 punti[35]. Il primato di mete marcate è invece del gallese Dafydd James che, sempre dal 1997 e con 5 club diversi, ne ha realizzate 29[36]. Infine, il giocatore con il maggior numero di presenze è l'irlandese John Hayes, anch'egli del Munster, che con tale club, dal 1998, è sceso in campo in 87 incontri di Heineken Cup[37]
Statistiche di squadra
Finali
Albo d’oro per club
Club | Vittorie | Finali | Vincitrice | Finalista |
---|---|---|---|---|
Tolosa | 3 | 2 | 1995-96, 2002-03, 2004-05 | 2003-04, 2007-08 |
Leicester | 2 | 3 | 2000-01, 2001-02 | 1996-97, 2006-07, 2008-09 |
Munster | 2 | 2 | 2005-06, 2007-08 | 1999-2000, 2001-02 |
Wasps | 2 | - | 2003-04, 2006-07 | - |
Brive | 1 | 1 | 1996-97 | 1997-98 |
Bath | 1 | - | - | 1997-98 |
Leinster | 1 | - | 2008-09 | - |
Northampton | 1 | - | 1999-2000 | - |
Ulster | 1 | - | 1998-99 | - |
Stade français | - | 2 | - | 2000-01, 2004-05 |
Biarritz | - | 1 | - | 2005-06 |
Cardiff RFC | - | 1 | - | 1995-96 |
Colomiers | - | 1 | - | 1998-99 |
Perpignano | - | 1 | - | 2002-03 |
Albo d’oro per federazione
Federazione | Vittorie | Finali | Vincitori | Finalisti |
---|---|---|---|---|
Inghilterra | 6 | 2 | Leicester (2) Wasps (2) Bath Northampton |
Leicester (3) |
Francia | 4 | 8 | Tolosa (3) Brive |
Stade français (2) Tolosa Biarritz Brive Colomiers Perpignano |
Irlanda | 4 | 2 | Munster (2) Ulster Leinster |
Munster (2) |
Galles | - | 1 | - | Cardiff RFC |
Piazzamenti per federazioni
Federazione | Partecipazioni | Vittorie | Finali | Semifinali | 1/4 finale |
---|---|---|---|---|---|
Inghilterra | 64 | 6 | 2 | 6 | 15 |
Francia | 72 | 4 | 8 | 9 | 15 |
Irlanda | 39 | 4 | 2 | 6 | 6 |
Galles | 55 | 0 | 1 | 5 | 11 |
Scozia | 26 | 0 | 0 | 0 | 1 |
Italia | 27 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Romania | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Statistiche individuali
Le seguenti statistiche sono aggiornate alla stagione 2008-09[35][36][37].
Realizzatori del maggior numero di punti
Punti | Giocatore | Squadre |
---|---|---|
1.040 | Ronan O'Gara | Munster |
759 | Stephen Jones | Scarlets, Clermont |
645 | Diego Domínguez | Milan, Stade français |
564 | David Humphreys | Ulster |
502 | Neil Jenkins | Pontypridd, Celtic Warriors, Cardiff Blues |
421 | Felipe Contepomi | Bristol, Leinster |
411 | Lee Jarvis | Pontypridd, Cardiff Blues, Neath, Newport Dragons |
406 | Andy Goode | Leicester, Brive |
404 | Dimitri Yachvili | Biarritz |
398 | Jean-Baptiste Élissalde | Tolosa |
Realizzatori del maggior numero di mete
Mete | Giocatore | Squadre |
---|---|---|
30 | Vincent Clerc | Tolosa |
29 | Dafydd James | Bridgend, Harlequins, Scarlets, Pontypridd, Celtic Warriors |
25 | Brian O'Driscoll | Leinster |
24 | Shane Horgan | Leinster |
24 | Michel Marfaing | Tolosa |
23 | Anthony Foley | Munster |
22 | Ben Cohen | Northampton |
22 | Geordan Murphy | Leicester |
22 | Tom Voyce | Bath, Wasps |
21 | Christophe Dominici | Stade français |
Giocatori con il maggior numero di presenze
Mete | Giocatore | Squadre |
---|---|---|
87 | John Hayes | Munster |
86 | Anthony Foley | Munster |
83 | Ronan O'Gara | Munster |
81 | Fabien Pelous | Dax, Tolosa |
80 | Peter Stringer | Munster |
71 | David Wallace | Munster |
71 | Martyn Williams | Pontypridd, Cardiff Blues |
70 | Marcus Horan | Munster |
70 | Shane Horgan | Leinster |
69 | Martin Corry | Leicester |
Note
- ^ (FR) Loi nº 91-32 du 10 janvier 1991 relative à la lutte contre le tabagisme et l'alcoolisme, su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 3-8-2009.
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- ^ Comunicato federale F.I.R. del 18 luglio 2009, su federugby.it. URL consultato il 6-8-2009.
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- ^ (EN) ERC European Rankings (luglio 2008), in European Rugby Cup. URL consultato il 5-7-2008.
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- ^ a b Record di punti segnati nelle competizioni europee, su ercrugby.com. URL consultato il 31-7-2009.
- ^ a b Record di mete realizzate nelle competizioni europee, su ercrugby.com. URL consultato il 31-7-2009.
- ^ a b Record di presenze nelle competizioni europee, su ercrugby.com. URL consultato il 31-7-2009.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN, FR, IT) Sito ufficiale della European Rugby Champions Cup, da ErcRugby.com
- (EN, CY) Pagina della European Rugby Champions Cup dal sito della federazione rugbistica gallese
- (EN) Pagina della European Rugby Champions Cup dal sito della federazione rugbistica inglese
- (EN, GA) Pagina della European Rugby Champions Cup dal sito della federazione rugbistica irlandese
- (EN) Pagina della European Rugby Champions Cup dal sito della federazione rugbistica scozzese
- (EN) Heineken Cup brings "very significant" impact to Limerick economy, in Breaking News, 24 giugno 2009. URL consultato il 6-8-2009. Impatto economico della competizione nell'area di Limerick (Irlanda)
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