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Shining (film)

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Shining
Jack Torrance (Jack Nicholson) nella scena simbolo del film in cui pronuncia la frase «Sono il lupo cattivo!»[1]
Titolo originaleThe Shining
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno1980
Durata144 min (versione originale)
119 min (versione europea)
Rapporto1,37:1 (negativo)
1,66:1 (cinema europei)
1,85:1 (cinema americani)
1,33:1 (home video)
1,78:1 (Blu-ray)
Genereorrore, thriller
RegiaStanley Kubrick
SoggettoStephen King (romanzo)
SceneggiaturaStanley Kubrick, Diane Johnson
ProduttoreStanley Kubrick
Produttore esecutivoJan Harlan
Casa di produzioneWarner Bros., Hawk Films, Peregrine Productions, The Producer Circle Company
Distribuzione in italianoPIC Distribuzione
FotografiaJohn Alcott
MontaggioRay Lovejoy, Gordon Stainforth[2]
Effetti specialiJon Bunker, Leslie Hillman, Malcolm Mott
MusicheWendy Carlos, Rachel Elkind
ScenografiaRoy Walker, Leslie Tomkins
CostumiMilena Canonero
TruccoTom Smith, Barbara Daly
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Scene aggiunte (2019)

Logo ufficiale del film

Shining (The Shining) è un film del 1980 co-scritto, diretto e prodotto da Stanley Kubrick.

Basato sull'omonimo romanzo di Stephen King nel 1977, il film, che ha come interpreti principali Jack Nicholson, Shelley Duvall e Danny Lloyd, narra il dramma della famiglia Torrance, che deve svernare in totale isolamento in un hotel in alta montagna, teatro di eventi inquietanti e soprannaturali che portano il padre Jack a impazzire, manifestando istinti omicidi. Il figlio, il piccolo Danny, dimostra di possedere un complesso di facoltà extrasensoriali, qui denominate the shining (tradotto come "la luccicanza"), che lo portano ad avere visioni dell'oscuro passato del luogo e degli eventi futuri.

Shining rappresenta una tappa dell'itinerario di attraversamento-appropriazione-sfondamento dei generi cinematografici attuata da Kubrick nel corso della sua carriera. Divenuto presto un cult movie, è entrato nell'immaginario collettivo ed è stato a volte classificato come il miglior film horror in assoluto.[3] Shining è stato eletto al 2º posto tra i migliori film horror della storia del cinema, dopo L'esorcista, in una classifica stilata dalla rivista londinese Time Out[4]. Nel 2008 Empire lo inserì al 52º posto nella lista dei 500 migliori film della storia.[5] Nel 2018 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America[6].

Jack Torrance, uno scrittore ed ex insegnante disoccupato con problemi di alcolismo alle spalle, accetta un incarico lavorativo come custode invernale dell'Overlook Hotel, un grande e lussuoso albergo sperduto tra le montagne del Colorado, distante molti chilometri da qualsiasi centro abitato. Durante il colloquio di assunzione con il direttore dell'albergo Stuart Ullman, quest'ultimo sostiene che si tratta di un impiego non dispendioso fisicamente (richiede solo di mantenere pulito l'edificio e di attivare il riscaldamento solo in alcune sue parti), ma che presenta difficoltà di adattamento, in quanto rende necessario affrontare cinque mesi di totale isolamento. L'uomo racconta che dieci anni prima un altro incaricato, di nome Delbert Grady, fu colpito da un forte esaurimento nervoso, che lo portò a sterminare l'intera famiglia (la moglie e le due figlie gemelle) con un'ascia per poi suicidarsi con una doppietta. Jack, con atteggiamento spavaldo, risponde che non è una situazione che potrebbe capitargli e che, al contrario, qualche mese in solitudine e silenzio gli darebbe la tranquillità necessaria per scrivere il romanzo al quale sta lavorando.

Jack, sua moglie Wendy e il figlio Danny si trasferiscono nell'Overlook Hotel. Il bambino ha un amico immaginario di nome Tony, "colui che sta dentro la sua bocca", che gli parla tramite un dito e con la voce di Danny stesso, aiutandolo nei casi di bisogno. Egli gli "dice" di essere riluttante ad andare a vivere nell'hotel, e anche lo stesso Danny inizia ad avere alcune macabre visioni dell'albergo, che lo terrorizzano. Mentre visitano l'albergo, i Torrance incontrano il capocuoco afro-americano Dick Hallorann, il quale possiede la "luccicanza" (shining), una sorta di potere telepatico e di preveggenza, e si rende subito conto che anche Danny è dotato di tale caratteristica. Il cuoco avvisa il bambino che nell'albergo si possono avere visioni di alcuni brutti eventi accaduti in passato (l'edificio è stato costruito sul sito di un antico cimitero indiano), ma non bisogna averne paura perché si tratta di eventi non più reali. Danny, improvvisamente ed in modo apparentemente inspiegabile, chiede informazioni riguardo alla camera numero 237; Hallorann, fino a quel momento tranquillo, sembra innervosirsi di colpo e, senza dargli ulteriori spiegazioni, lo avverte di non avvicinarsi assolutamente a tale stanza.

Trascorrono i giorni e presto la neve rende impraticabili tutti i collegamenti e mette fuori uso le linee telefoniche. Nell'albergo deserto Jack passa le giornate a scrivere il suo romanzo, Wendy a fare i lavori domestici e Danny a fare lunghi giri nei corridoi con il suo triciclo; ad un certo punto gli capita di passare davanti alla camera 237 e tenta di entrarvi, ma non riesce in quanto la porta è chiusa a chiave. La visione della stanza causa nel bambino un senso d'inquietudine che lo spinge ad allontanarsi velocemente.

Con il passare del tempo la situazione degenera: Jack inizia a diventare scontroso e irascibile ed a mostrare segni di squilibrio mentale a causa della mancanza di ispirazione per il proprio romanzo e dell'isolamento, mentre in Danny si moltiplicano le visioni inquietanti, dal singolare incontro con le figlie di Grady, che lo invitano a giocare con loro, allo scempio dei loro cadaveri. Tony cerca di rassicurarlo ricordandogli che si tratta di visioni, come le immagini in un libro, e che non gli possono nuocere. Danny tuttavia, tramite la luccicanza, si rende conto che il padre sta cadendo in un vero e proprio stato di follia e che potrebbe fare del male a lui e alla madre. Un giorno, mentre pedala sul triciclo, il bambino trova la porta della camera 237 aperta e, vinto dalla curiosità, vi entra. Nel frattempo Wendy sente Jack urlare e va a controllare cosa stia succedendo: lui le racconta di avere avuto un incubo in cui ha visto sé stesso uccidere e fare a pezzi la propria famiglia. Mentre Wendy, turbata, cerca di rassicurare Jack, Danny entra nella sala, con aspetto sconvolto e con graffi e segni sul collo: Wendy si convince quindi che sia stato Jack a ferire il figlio e porta Danny nel suo appartamento, al sicuro dal marito.

Jack si sposta nella sala da ballo dell'hotel, dove ha un irreale incontro con un barista degli anni Venti di nome Lloyd, al quale ordina da bere e poi racconta di non aver mai compiuto gesti violenti sui suoi familiari e che non oserebbe mai farlo. Wendy lo raggiunge spaventata, avvisandolo che una figura femminile avrebbe aggredito il bambino nella camera 237. Mentre Danny contatta telepaticamente Dick Hallorann, Jack è inizialmente riluttante, ma poi si reca sul posto e vi trova una giovane e bellissima donna nuda nella stanza da bagno che gli viene incontro e lo bacia, per poi tramutarsi in un cadavere in stato di decomposizione, che si trova contemporaneamente sdraiato nella vasca da bagno ed in piedi inseguendo il protagonista.

Sconvolto, Jack racconta alla moglie di non aver notato nulla di particolare nella camera 237 e, di conseguenza, di ritenere che Danny si sarebbe ferito da solo. Convinto di essere bersaglio della propria famiglia, ritenendola causa dei propri fallimenti, Jack litiga con Wendy, mentre Danny, spaventato, ha nuovamente la terrificante visione dell'atrio dell'hotel avvolto in un bagno di sangue. Jack ha ormai perso la propria lucidità mentale: smette di essere in grado di distinguere le visioni dai fatti reali e, tornato nella sala da ballo, trova numerosi spettri che stanno tenendo una festa, tra i quali quello di Delbert Grady, il suo predecessore. Questi gli rivela di aver "punito" sua moglie e le sue figlie perché una delle gemelle cercò di dare fuoco all'albergo, e gli consiglia di eliminare i suoi familiari, dicendogli che Danny sta usando i suoi poteri contro di lui coinvolgendo Hallorann. Il cuoco, che si trova a Miami, viene a conoscenza dell'imminente pericolo grazie al contatto telepatico con Danny, e tenta di mettersi in contatto con l'albergo, ma senza successo.

Si compie intanto il processo di dissociazione mentale di Danny, della cui mente ha preso del tutto il sopravvento "Tony", l'amico immaginario.

Wendy nel frattempo non ha più dubbi sulla pazzia di Jack quando lo va a cercare armata di una mazza da baseball e scopre che i dattiloscritti del romanzo da lui realizzati non sono altro che pagine e pagine piene di una sola frase ripetuta all'infinito: «Il mattino ha l'oro in bocca» (nell'originale inglese All work and no play makes Jack a dull boy). In quel momento viene sorpresa dal marito, che avanza minaccioso e con sguardo folle, urlandole contro. Wendy lo colpisce con la mazza, tramortendolo, e lo rinchiude nella dispensa; dall'interno Jack, ridendo sadicamente, le dice di andare a dare un'occhiata alla radio ed al gatto delle nevi. Wendy va a vedere e scopre che essi sono stati sabotati dal marito (è per tale motivo, oltre che per colpa delle linee telefoniche guaste, che Hallorann non riusciva a contattare l'hotel).

Il fantasma di Grady libera Jack, facendogli promettere di eliminare moglie e figlio; il protagonista quindi si impossessa di un'ascia, la stessa che Grady usò per uccidere la sua famiglia e, seppur claudicante, si dirige verso l'appartamento. Mentre una sfinita Wendy sta dormendo con un enorme coltello da cucina vicino a sè, Danny scrive sulla porta più volte la parola "Etrom" ("Morte" al contrario, nell'originale "Redrum", ovvero la scrittura al contrario di Murder, "omicidio") e comincia a urlare, svegliando la madre. Jack intanto sfonda la porta d'entrata dell'appartamento e Danny e Wendy si nascondono nel bagno; il bambino riesce a fuggire da una finestra, mentre la donna si difende dalla follia del marito ferendogli una mano con il coltello da cucina, mentre questi stava sfondando a colpi d'ascia anche la porta del bagno.

Nel frattempo Hallorann raggiunge l'albergo con un gatto delle nevi che ha noleggiato, ma Jack, sentendolo arrivare, lo raggiunge e lo uccide con un colpo d'ascia. Questo gli permette di scoprire la posizione di Danny, che grazie alla luccicanza ha assistito all'omicidio, e urla traumatizzato. Danny, inseguito dal padre armato, si insinua nel labirinto di siepi che si trova nel cortile dell'albergo, che ha già imparato a percorrere in precedenza, per poi coprire le proprie tracce con la neve e ritrovare la via d'uscita grazie alle sue impronte e a quelle del padre: così facendo Jack si perde nel dedalo. Wendy, in giro per l'albergo alla ricerca del figlio, trova il corpo di Hallorann, non prima di essere incappata in alcune presenze terrificanti. Sull'orlo della follia, la donna si imbatte in uno spettro , con la testa spaccata, vestito in modo molto elegante, il che suggerisce che non si tratti di Grady, un umile cameriere, una volta giunta all'atrio, ha la stessa macabra visione avuta precedentemente da Danny. Questi riesce ad uscire dal labirinto e raggiunge incolume la madre. I due fuggono via insieme con il gatto delle nevi utilizzato dal cuoco.

Il mattino seguente Jack è morto assiderato, in un'inquietante immagine che lo ritrae con gli occhi sbarrati. Il film si conclude mostrando una foto d'epoca scattata durante la festa di gala dell'albergo datata 4 luglio 1921, la quale ritrae tra i partecipanti un Jack Torrance sorridente ed in abito elegante.

A causa dell'insuccesso commerciale di Barry Lyndon, Stanley Kubrick volle realizzare un film che fosse sia artisticamente soddisfacente sia sufficientemente fruibile dal grande pubblico, decidendo di optare per il genere horror. Come fu poi riferito a Stephen King, Kubrick ordinò al suo staff di procurargli una grande quantità di libri horror e si rinchiuse nel suo ufficio per leggerli. La sua segretaria, per un periodo, lo udì lanciare continuamente libri contro le pareti della stanza e nell'immondizia e sbraitare insoddisfatto, finché un giorno si accorse di un "innaturale" silenzio. Entrata per controllare cosa il regista stesse facendo, lo trovò immerso nella lettura di Shining.[7]

Parlando del tema del film, Kubrick affermò che «c'è qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella personalità umana. C'è una parte malvagia. Una delle cose che le storie horror possono fare è mostrare gli archetipi dell'inconscio; possiamo vedere la parte malvagia senza doverci confrontare con essa in modo diretto».[8]

Jack Nicholson (che aveva già ricoperto il ruolo di protagonista in un altro famoso film con al centro il tema della sanità mentale, ovvero Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman), fu la prima scelta di Kubrick per il ruolo di Jack Torrance, dato che gli altri attori considerati (tra cui Robert De Niro, che dichiarò che il film gli fece fare brutti sogni per un mese, Robin Williams e Harrison Ford) incontrarono la disapprovazione di King. Nella ricerca dell'attore giusto per il ruolo di Danny, Kubrick mandò alcuni dei suoi dipendenti, Leon e Kersti Vitali, a Chicago, Denver e Cincinnati per creare un campione di interviste fatte a 5000 ragazzini in un periodo di sei mesi. Queste tre città vennero scelte da Kubrick per trovare un ragazzino con un accento a metà tra quello di Nicholson e quello di Shelley Duvall.[7]

Come di consueto nei film di Kubrick, per Shining vennero studiate e impiegate notevoli innovazioni tecnologiche, a partire dalla macchina da presa: la steadicam a mano, che permette movimenti veloci senza vibrazioni, né sobbalzi imprevisti, già impiegata nei film Questa terra è la mia terra, Rocky, Il maratoneta e Halloween - La notte delle streghe, qui adoperata al massimo della sua potenzialità dal suo stesso inventore, Garrett Brown. Per la maggior parte del film la macchina da presa segue gli spostamenti degli attori precedendoli o seguendoli a breve distanza, accentuando il carattere claustrofobico degli ambienti chiusi[senza fonte] e labirintico dei lunghi corridoi dell'albergo. Ogni volta che Kubrick intende creare un particolare stato di attesa o di suspense la macchina da presa si avvicina progressivamente e lentamente verso il soggetto che rimane fermo.[senza fonte]

Una tecnica di montaggio molto particolare è quella utilizzata per rappresentare le visioni di Danny. In genere, dopo un primo piano di Danny, appare la visione vera e propria, che è realizzata interrompendo bruscamente un'immagine di fondo con un'altra che in genere è di fortissimo impatto emotivo, come, per esempio, le scene ambientate nella "Red Room", la stanza piena di sangue.

Le riprese del film iniziarono nel maggio del 1978 e terminarono nell'aprile del 1979.[9] La produzione, durata più di un anno, fu ardua e lunga, spesso con giornate molto stressanti, vista la natura altamente meticolosa di Kubrick.

Il regista sottopose i membri del cast ad un notevole sforzo fisico e psicologico. Shelley Duvall, che confidava in tempi più brevi, di appena sedici settimane, non andava d'accordo con Kubrick, discutendo spesso sul set riguardo alle battute, sul suo modo di recitare e tanto altro.[10] L'attrice subì un tale stress al punto da ammalarsi e iniziò a perdere i capelli. Scatman Crothers, interprete di Halloran, fu appesantito dal ritmo di produzione al punto da minacciare l'abbandono del set[11]. Joe Turkel, interprete del barista Lloyd, riferì in un'intervista di come le riprese della scena del bar causarono numerose lungaggini, arrivando a durare sei settimane nelle quali si girava per tredici ore al giorno, aggiungendo che, a fine giornata, i suoi abiti erano intrisi di sudore.[12]

Il copione subiva continui cambiamenti, anche nella stessa giornata, aumentando così la pressione sugli attori. Jack Nicholson ad un certo punto sarebbe diventato così frustrato da gettare le copie fornitegli dalla troupe, confidando nel fatto che sarebbe comunque stato modificato nuovamente. L'attore, infatti, imparava gran parte delle battute all'impronta, pochi minuti prima dell'inizio delle riprese.

Per la scena finale nella Gold Room, Kubrick ordinò alle comparse di non parlare bensì mimare delle conversazioni. Consapevole, per esperienza, che le comparse spesso mimano le proprie attività in modo grossolano, chiese loro di farlo in modo naturale, per dare alla scena il realismo di un salto temporale negli anni venti.[7]

L'aspetto del Timberline Lodge nella stagione invernale

Avendo scelto il romanzo di King come soggetto del suo film, Kubrick, dopo una fase di pre-produzione, fece costruire i set degli interni agli EMI Elstree Studios di Borehamwood, in Inghilterra. Alcuni dei set sono stati concepiti basandosi sull'Ahwahnee Hotel nel Yosemite National Park. Per permettersi di girare le scene in ordine cronologico, Kubrick usò svariati stage per avere tutti i set a disposizione durante l'intera durata delle riprese.

Il set dell'Overlook Hotel fu, all'epoca, il più grande mai costruito negli studios, dal momento che includeva una ricostruzione a grandezza naturale della facciata dell'albergo.[13] Nel febbraio del '79 il set venne danneggiato da un incendio, causando un ritardo nella produzione,[14] che a sua volta ritardò le riprese de I predatori dell'arca perduta di Spielberg[11].

Mentre la maggior parte delle riprese di scene in spazi chiusi, e di alcune riprese esterne dell'Overlook Hotel, venivano realizzate negli studios, una seconda troupe, guidata da John Harlan, si dedicò alla riprese di scene esterne. Per la ripresa aerea all'inizio del film venne filmato il Saint Mary Lake e la Wild Goose Island del Glacier National Park, mentre per le riprese del viaggio in macchina della famiglia Torrance venne usata la Going-to-the-Sun Road. Alcune riprese aeree dell'Overlook Hotel furono effettuate presso il Timberline Lodge, che si trova sul monte Hood in Oregon. Queste inquadrature sono riconoscibili dall'assenza del labirinto di siepi, che è presente invece nella location ricostruita. I proprietari del Timberline Lodge chiesero a Kubrick di cambiare il numero della sinistra camera 217, in cui nel romanzo di King ha luogo l'omicidio delle due sorelline, per paura che il pubblico rimanesse impressionato e non volesse alloggiare nella reale camera 217. Kubrick modificò quindi il numero della stanza in 237, che non corrispondeva ad alcuna camera dell'hotel reale.[15] Per contro, dopo l'uscita del film, gli ospiti del Timberline Lodge che chiesero di alloggiare proprio nella stanza incriminata furono così tanti che non fu possibile accontentarli[16].

Alcune inquadrature aeree scartate della scena di apertura sono state introdotte nell'epilogo della prima versione del film Blade Runner di Ridley Scott, con il lieto fine imposto dalla produzione[17].

Colonna sonora

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La colonna sonora e il sound design del film sono il frutto di un variegato mosaico: da Wendy Carlos, che per i titoli di testa si è ispirata al quinto movimento della Sinfonia fantastica di Hector Berlioz, a Rachel Elkind - già collaboratrici di Kubrick per Arancia meccanica - a Béla Bartók (Musica per archi, percussioni e celesta), György Ligeti, Krzysztof Penderecki, insieme a vari motivi ballabili degli anni venti e trenta. Ecco tutte le musiche riprodotte nel film:

Wendy Carlos descrive così il procedimento con cui ha ottenuto il suono caratteristico della colonna sonora:

(EN)

«The Circon is connected to the original Moog synth with analog control voltage patch cables. [...] The output signal from the synthesizer is adjusted with a tuning meter for close to pure octaves. The Moog's output goes to the Fairlight Voice Tracker, which is set to track the simple high tone of the synth in pitch, volume, and brightness. [...] The Kurzweil audio output is the signal that gets recorded, usually after some ambience and reverb are added, which seem to go well with the intense vibrato of a Theremin-like paradigm.»

(IT)

«Il Circon è collegato all'originale sintetizzatore Moog con cavi per controllo analogico di tensione. [...] Il segnale in uscita dal sintetizzatore viene intonato con un accordatore per avvicinarlo a delle ottave pure. L'uscita del Moog va al Fairlight Voice Tracker, che è programmato per seguire i semplici toni alti del sintetizzatore in frequenza, volume e brillantezza. [...] L'uscita audio del Kurzweil è il segnale che viene registrato, di solito dopo averci aggiunto un po' di ambiente e di riverbero, il che sembra andar bene con il vibrato intenso simile a quello di un Theremin.»

Si tenga presente che le musiche di Bartók, Ligeti e Penderecki non sono utilizzate integralmente, e talora sono alterate rispetto alle registrazione originarie. Le edizioni del film in DVD pubblicate dal 2001 in poi contengono un audio remixato a 6 canali (Dolby Digital 5.1) che non corrisponde a quello originale monofonico previsto da Kubrick (infatti sono presenti alcune lievi differenze)[19].

Distribuzione

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Divieti

Negli USA è stata classificata Rated-“R”, ovvero vietato ai minori di 17 anni “per i contenuti violenti disturbanti e comportamentali, immagini sanguinose, nudità grafica e linguaggi fortemente scurrili”; in Italia è stata vietata ai minori di 14 anni, mentre nell’edizione estesa non hanno classificato nessun divieto.

Data di uscita

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Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state:

  • 23 maggio 1980 negli Stati Uniti d'America (The Shining)
  • 26 settembre 1980 in Finlandia (The Shining –Hohto)
  • 16 ottobre 1980 in Germania Ovest (Shining)
  • 30 ottobre 1980 nei Paesi Bassi (The Shining)
  • 8 novembre 1980 nel Regno Unito (The Shining)
  • 13 dicembre 1980 in Giappone (シャイニング; Shainin'gu)
  • 22 dicembre 1980 in Grecia (Η λάμψη; ī lámpsī)
  • 22 dicembre 1980 in Italia (Shining)
  • 22 dicembre 1980 in Spagna (El resplandor)
  • 25 dicembre 1980 in Messico (El resplandor)
  • 25 dicembre 1980 in Brasile (O Iluminado)
  • 15 gennaio 1981 in Perù (El resplandor)
  • 2 giugno 1983 a Hong Kong (闪灵; Shǎn líng)

In occasione dei quarantesimo anniversario dalla pubblicazione del libro di King, Nexo Digital ha redistribuito nelle sale il film dal 31 ottobre al 2 novembre 2017[20]. Prima dell'uscita al cinema del seguito Doctor Sleep, il 21 e il 22 ottobre 2019 è stata presentata la versione restaurata in 4K dell'edizione estesa (con il doppiaggio ex novo nelle parti inedite in Italia). La rimasterizzazione in 4K è stata realizzata usando una nuova scansione in 4K del negativo originale in 35mm al Warner Bros. Motion Picture Imaging. Il regista Steven Spielberg e l’ex assistente personale di Stanley Kubrick, Leon Vitali, hanno lavorato a stretto contatto con il team della Warner Bros. durante il processo di mastering.[21]

Edizioni estere

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"All work and no play makes Jack a dull boy". La macchina da scrivere originale è una tedesca ADLER Universal 39.

Kubrick si è occupato anche delle versioni del film distribuite nei paesi in cui esso sarebbe stato doppiato. La frase che Jack scrive ossessivamente sulla macchina da scrivere, inserendo di tanto in tanto alcuni errori, nella versione originale del film è il proverbio All work and no play makes Jack a dull boy. Kubrick ha però girato questa sequenza più volte, sostituendo di volta in volta la frase con frasi diverse in italiano, francese, spagnolo e tedesco, perché il film sarebbe stato doppiato in queste lingue nei rispettivi paesi. Nella seguente tabella sono riportate le frasi nelle diverse lingue; è evidente come in tutte le versioni sia stato utilizzato un proverbio famoso nella lingua di distribuzione.[22]

Lingua Frase Traduzione in italiano
Inglese All work and no play makes Jack a dull boy Solo lavoro e niente divertimento rendono Jack un ragazzo noioso.
Italiano Il mattino ha l'oro in bocca
Tedesco Was Du heute kannst besorgen, das verschiebe nicht auf Morgen Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.
Spagnolo No por mucho madrugar amanece más temprano Anche se ti alzi più presto, non farà giorno prima.
Francese Un «Tiens» vaut mieux que deux «Tu l'auras» Un «Tieni» vale più di due «Avrai».

Anche le didascalie del film (inclusa quella sottostante la foto nel finale) sono state tradotte. Purtroppo le edizioni DVD del film in tutto il mondo (distribuite dopo la morte del regista) contengono esclusivamente la versione originale inglese del dattiloscritto e delle didascalie, sacrificando le scelte di Kubrick.

Stanley Kubrick commissionò alla sua segretaria, Margaret Adams, di battere a macchina la frase "All work and no play makes Jack a dull boy" su ciascuna delle circa cinquecento pagine che nel film costituiscono il manoscritto di Jack Torrance. La segretaria impiegò mesi, dattilografando le pagine ogni giorno in diversi stili, per completare il lavoro.[23][24][25]

Edizione italiana

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L'attore Giancarlo Giannini, voce italiana di Jack Nicholson

L'edizione italiana del film è stata diretta da Mario Maldesi, storico direttore di doppiaggio delle versioni italiane dei film di Kubrick da Arancia meccanica in poi, mentre i dialoghi italiani sono di Simona Izzo. Il film è stato doppiato in italiano presso gli studi della International Recording con le voci della C.V.D. nella versione integrale di 144 minuti.

Il doppiaggio delle scene inedite, però, non è mai stato utilizzato e per l'uscita della versione integrale nel 2019 esse sono state doppiate ex-novo dallo Studio Emme spa di Roma (che si è occupata anche della sonorizzazione) sotto la direzione di Rodolfo Bianchi con l'adattamento dei dialoghi da parte di Valerio Piccolo: tra i personaggi principali, solo quello di Jack Torrance ha mantenuto la voce di Giancarlo Giannini in entrambe le edizioni.[26]

Shining, al suo esordio negli Stati Uniti, incassò 622337 $, subito dietro a L'Impero colpisce ancora e The Gong Show Movie. Al suo ritiro dalle sale il film aveva incassato 44360123 $, risultando così il 14° miglior incasso del 1980[27].

In Italia il film incassò circa 668 542 , ponendosi al decimo posto tra i film più visti dell'anno[28][29]. Al momento della sua riedizione, nel 2017, la pellicola ha incassato, in tre giorni di proiezione, 288447 [30].

Recensioni iniziali

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Alla sua uscita il film ricevette recensioni miste. Janet Masli, del The New York Times, lodò l'interpretazione di Nicholson e apprezzò l'Overlook Hotel in quanto efficace location per l'horror, ma scrisse che "perfino le immagini più sorprendentemente terrificanti del film sembrano imperiose e persino irrilevanti"[31]. Variety fu molto critico, dicendo che "Con tutto il possibile per lavorare, […] Kubrick ha lavorato coll’agitato Nicholson alla distruzione di tutto ciò che era così terrificante nel bestseller di Stephen King".[32] Una critica comune riguardava la lentezza della pellicola, atipica degli horror del periodo. Il film, nel 1980, ebbe due candidature ai Razzie Awards per il peggior regista (Stanley Kubrick) e la peggiore attrice (Shelley Duvall).[33]

Reazione di Stephen King

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Uno dei giudizi più negativi sul film fu proprio quello di Stephen King, autore del libro che aveva ispirato Kubrick. King definì la pellicola "fredda e distaccata", diametralmente opposta all'opera originale.[34] Disse poi che, dal suo punto di vista, aveva trovato il personaggio di Jack "completamente pazzo fin dalla prima scena", mentre nel suo romanzo lo aveva pensato come un uomo forte, poi soggiogato da forze oscure;[35]: inoltre non apprezzò l'interpretazione della Duvall, dicendo che "si trova lì solo per strillare ed essere stupida".[35][36][37] Nonostante ciò King, in Danse macabre, mise il film nella lista degli horror "che hanno dato un contributo peculiare al proprio genere".[38]

Versioni alternative

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Esistono tre versioni del film: la versione originale da 146 minuti, la versione di 144 minuti disponibile al pubblico nordamericano e la versione internazionale da 119 minuti.[39]

Dopo la première e una settimana di proiezioni della versione originale di 146 minuti Kubrick tagliò una scena del finale ambientata in ospedale. La scena vede Wendy in un letto che parla con Mr. Ullman, l'uomo che assunse Jack all'inizio del film, che le dice che la polizia non riesce a trovare il corpo di suo marito all'interno dell'albergo. Il direttore dell'hotel si avvicina al bambino nel letto d'ospedale e gli dona una palla da tennis identica a quella che Danny si vide lanciare sul pavimento dell'albergo dalla stanza 237. Infine viene mostrata la fotografia con Jack.[40] Questa scena, della durata di circa due minuti, fu tagliata da tutte le copie esistenti del film su ordine della Warner Bros., e ciò portò il film a 144 minuti, la versione distribuita in Nord America il 23 maggio 1980.[39]

La versione internazionale dura invece 119 minuti, poiché Kubrick decise di tagliare e rimontare personalmente altri 24 minuti del film.[39]

Quello che segue è l'elenco delle parti che Kubrick ha rimosso nella versione internazionale, ma che è tuttora possibile visionare nella versione USA-Canada:

  • L'ultima battuta pronunciata da Wendy a Danny nella cucina, la dissolvenza sull'ufficio di Ullman, l'incontro con Watson, un po' di dialogo.
  • La visita della dottoressa dopo la visione del sangue, il dialogo tra la dottoressa e Wendy.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance la Sala delle feste (Sala Colorado) è più lunga.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance il loro alloggio prosegue, seguita da dissolvenza sui quattro che camminano davanti al labirinto, un po' di dialogo sul labirinto stesso.
  • La visita alla cella frigorifera, l'incontro con Halloran, la dissolvenza su Wendy, Danny e Halloran nelle cucine, un breve dialogo tra la donna e il cuoco.
  • Parti di dialogo tra Halloran e Danny da soli.
  • Wendy che porta il carrello attraverso la hall.
  • La seconda parte del dialogo tra Jack e Wendy durante la colazione.
  • Un'inquadratura di spalle di Jack che tira la pallina, una dissolvenza su Wendy e Danny all'esterno, parte del loro dialogo.
  • Wendy che prepara da mangiare in cucina.
  • Jack che, dopo aver allontanato Wendy dalla Sala Colorado ricarica la macchina, batte qualche pulsante; didascalia "Giovedì", parte della rincorsa di Wendy e Danny nella neve.
  • Wendy e Danny che, nella Sala Colorado, guardano la TV, dove viene proiettata una sequenza del film Quell'estate del '42; poi Danny chiede se può andare in camera, dissolvenza su Danny che apre la porta del loro appartamento.
  • Parte del dialogo tra Jack e il barista Lloyd al loro primo incontro.
  • Parte del dialogo con Wendy dopo l'incontro fra Jack e la donna della stanza 237.
  • Wendy che parla da sola, Danny va in trance ripetendo la parola "redrum", Wendy che gli parla; dissolvenza su Jack che va verso l'ufficio di Ullman per spegnere la radio.
  • Dopo avere levato un pezzo dalla radio Jack ne leva altri due; dissolvenza su Halloran che parla nuovamente con il Ranger, didascalia "8 a.m.".
  • La sequenza sull'aeroplano continua con Halloran che parla con l'hostess;
  • Inquadratura di Jack di spalle che batte a macchina.
  • Dissolvenza sull'aereo che atterra; dissolvenza sull'esterno di "Durkin's"; stacco sull'interno di Durkin's con Larry che va verso il telefono e parla con Halloran (che viene inquadrato).
  • Wendy e Danny che guardano "Beep Beep" in televisione; un breve dialogo tra loro; Wendy che prende la mazza; la dissolvenza su Wendy nella Sala Colorado.
  • Wendy che vede degli scheletri nella hall dell'albergo, improvvisamente buio, mentre Jack insegue Danny nel labirinto.
  • Una inquadratura di Jack nel labirinto, indeciso su dove andare.

Riconoscimenti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Biri beni gözlüyor.

Nel 1988 è stato prodotto in Turchia un remake non autorizzato di Shining, intitolato Biri beni gözlüyor.[43]

Lo stesso argomento in dettaglio: Doctor Sleep (film 2019).

Nel 2019 è stato realizzato il sequel Doctor Sleep, scritto e diretto da Mike Flanagan e tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King.[44]

Il romanzo di King Doctor Sleep è un sequel del suo romanzo horror del 1977 Shining, in cui il personaggio di Danny Torrance appare adulto.

Nell'aprile 2020 uno spin-off intitolato Overlook è entrato in fase di sviluppo per HBO Max,[45] poi abbandonato nel 2021.[46]

  • Shining contiene diversi easter egg: Danny, a tavola davanti alla TV, guarda un episodio dei Looney Tunes con Wile E. Coyote che insegue Road Runner attraverso un labirinto di binari che si intersecano. Ciò rende questa scena un preludio per l'inseguimento nel labirinto del giardino dell'hotel che avverrà successivamente nel film.
  • Quando si scopre che il protagonista non sta scrivendo un romanzo ma apparentemente sempre la stessa frase ripetuta più volte, si nota che saltuariamente la frase cambia da “All work and no play makes Jack a dull boy.” a "All work and no play makes Jack adult boy.".
  • La cravatta verde di Jack all'inizio del film ricorda molto il labirinto di siepi in cui si svolge l'inseguimento finale.
  • Nel 1921 il regista svedese Victor Sjöström adattò il romanzo di Selma Lagerlof nel film Il carretto fantasma e Kubrick lo cita nella famosa scena dove il protagonista tenta di entrare a colpi di accetta nel bagno dove la moglie si è chiusa a chiave.
  • In una scena Danny indossa un maglione che rappresenta l'Apollo 11 e la cinepresa si sofferma più volte su lattine di Tang riposte nella dispensa, bevanda originariamente sviluppata per gli astronauti, chiari riferimenti allo sbarco sulla Luna.
  • Nel film ci sono riferimenti allo sterminio dei Nativi Americani, all'Olocausto e alla storia di Teseo e il Minotauro[48][49][50][51][52][53][54]. Tali easter egg hanno dato vita a teorie della cospirazione[55][56][57].
  • In Toy Story quando i giocattoli si trovano a casa dell'antagonista Sid, il pavimento di una stanza somiglia a quello dell'Overlook Hotel. Inoltre, il numero 237 appare nel film, un riferimento alla stanza di Jack nell'hotel infestato[58][59].
  • Geoffrey Cocks osserva che il film contiene molte allusioni alle fiabe, sia Hansel e Gretel che I tre porcellini, con Jack Torrance identificato come il lupo cattivo[60].
  • Il direttore dell’Overlook Hotel, Stuart Ullman, ha una somiglianza fisica con John Fitzgerald Kennedy; inoltre nel suo ufficio compare una statuetta di un’aquila dalla testa bianca, simbolo degli Stati Uniti, e la bandiera americana, rimandi all'ufficio del Presidente degli Stati Uniti.[61][62][63][64].
  • In alcune sequenze, c'è il dubbio se siano presenti o meno fantasmi. Nelle scene in cui Jack vede i fantasmi, si trova sempre di fronte a uno specchio o, nel caso della sua conversazione in magazzino con Grady, a una porta riflettente e molto lucida. Il critico cinematografico James Berardinelli osserva: "È stato sottolineato che c'è uno specchio in ogni scena in cui Jack vede un fantasma, facendoci chiedere se gli spiriti siano i riflessi di una psiche torturata"[65].
  • Nel film è ricorrente il "tema del doppio"[66]:
    • Nella versione americana, l'intervista di Jack con Ullman, la cui fiduciosa affabilità contrasta con l'apparentemente forzata nonchalance di Jack, è abbinata all'incontro di Wendy con una dottoressa, i cui modi cupi e professionali contrastano con il nervosismo di Wendy.
    • Durante il colloquio, Jack e Ullman sono raggiunti da un impiegato dell'hotel di nome Bill Watson, simile a Jack da dietro, creando un effetto di immagine pseudo-speculare mentre si siedono sulle sedie a sinistra e a destra della scrivania di Ullman.
    • Le sorelle Grady sembrano così simili da sembrare gemelle (le bambine attrici lo sono nella realtà), sebbene abbiano età diverse (Ullman ritiene che avessero circa otto e dieci anni).
      Vestiti indossati dalle gemelle Grady esposti allo Stanley Kubrick: The Exhibit, TIFF, Canada
      Vestiti indossati dalle sorelle Grady esposti allo Stanley Kubrick: The Exhibit, TIFF, Canada
    • In due occasioni, Ullman saluta due giovani impiegate e nel secondo caso si somigliano molto.
    • Il film contiene due labirinti, le siepi all'esterno e, secondo la descrizione di Wendy, l'Overlook stesso. Il labirinto di siepi appare in due forme, la versione alta 13 piedi all'esterno e il modello all'interno dell'Overlook. Nella ripresa dall'alto che ingrandisce Wendy e Danny al centro del labirinto, esso è diverso dalla mappa all'esterno e dal modellino il quale ha molti più corridoi, e i lati sinistro e destro sono immagini speculari l'uno dell'altro. L'Overlook si scompone in modo significativo in due sezioni, una vecchia e una ristrutturata, ossia una appartenente al passato e una al presente.
    • Due versioni differenti della donna bagnata compaiono nella stanza 237.
    • Nella camera da letto di Hallorann a Miami, due dipinti che mostrano donne nude simili si notano su pareti opposte.
    • Sembrano esserci due Jack Torrance, quello che impazzisce e muore di congelamento nel presente e quello che appare in una fotografia del 1921 appesa al muro dorato del corridoio all'interno dell'Overlook. In un'intervista con Michel Ciment, Kubrick ha detto che la fotografia suggerisce che Jack fosse la reincarnazione di un precedente funzionario dell'hotel.[67] Questo non ha impedito letture alternative, come quella che Jack è stato "assorbito" nell'Overlook Hotel[68][69], entrando a far parte della moltitudine di spettri che lo popolano.
  • Il regista Tim Burton ha modellato i personaggi di Tweedledum e Tweedledee nella sua versione del 2010 di Alice in Wonderland sulle sorelle Grady[70].
  • Due puntate de I Simpson contengono parodie del film[71][72].
  • La band heavy metal americana Slipknot rende omaggio al film nel loro primo video musicale per la loro canzone del 2000 "Spit It Out"[73][74].
  • L'album di debutto Selected Memories from the Haunted Ballroom (1999) di Leyland Kirby ha avuto un'influenza dal film[75].
  • Il film è stato parodiato dal comico britannico Lenny Henry in una pubblicità per Premier Inn, una catena alberghiera britannica[76].
  • La canzone del 2017 "Enjoy Your Slay" della band metalcore americana Ice Nine Kills è ispirata principalmente dal romanzo e dall'adattamento cinematografico. La canzone presenta anche il nipote di Stanley Kubrick, Sam Kubrick, come cantante ospite[77].
  • Il cantante Caparezza cita la stanza 237 nel singolo "Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche)" del suo quarto album "Le dimensioni del mio caos": "Vivo nella camera 237 / ma non farò la mia famiglia a fette" e cita l'Overlook Hotel nella canzone "Compro Horror" dell'album "Museica"
  • In Mortal Kombat X del 2015, Johnny Cage ha una fatality chiamata "Here's Johnny!", ispirata alla scena del bagno nell'Hotel. In lingua inglese e nel doppiaggio italiano, Johnny pronuncia rispettivamente le medesime battute: "Here's Johnny!" ("Sono il lupo cattivo!")
  • La serie TV Psych ha un episodio del 2012 intitolato "Heeeeere's Lassie" in cui la trama e i personaggi sono basati sul film[78].
  • Vince Gilligan ha incluso riferimenti ai film di Kubrick in molte delle sue opere[79].
  • Steven Spielberg, amico e collega di Kubrick[80], ha incluso una sequenza dedicata a Shining nel film Ready Player One del 2018[81].
  • Nel suo romanzo del 2019 The Institute Stephen King fa riferimento al film[82].
  • Nel 2020, l'episodio della quinta stagione "Our Mojo" di Lucifer ha reso omaggio a Kubrick e Shining facendo viaggiare un ragazzo su un triciclo lungo un corridoio in un hotel con carta da parati simile al motivo del tappeto nel film.[83]
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  • Paul Duncan, Stanley Kubrick. Tutti i film, Taschen, 1º gennaio 2008, ISBN 978-3-8228-3659-0.

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