Statuto d'Autonomia della Comunità Valenciana

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Lo Statuto d'Autonomia della Comunità Valenciana (Estatut d'Autonomia del País Valencià in valenciano, Estatuto de Autonomía de la Comunidad Valenciana in castigliano) è la norma fondante della Comunità Valenciana (Spagna), che regola il funzionamento dei suoi organi di governo, cioè la Generalitat Valenciana. Lo Statuto fu creato nel 1982 e restò in vigore fino al 2006, anno della sua riforma. Lo Statuto attuale è quello dell'11 aprile 2006.

Lo Statuto fu approvato per la prima volta con la legge organica 5/1982 del 1º luglio, chiamata Legge dello Statuto d'Autonomia della Comunità Valenciana.

Nel maggio del 2005, si dibatté nelle Corti Valenciane un nuovo statuto. La Comunità Valenciana fu la prima a presentare una riforma del suo statuto d'autonomia davanti al Congresso dei Deputati. Questa riforma fu approvata dalle Corti Valenciane con 83 voti a favore (PPCV e PSPV-PSOE) e 6 voti contrari (Entesa) il 1º luglio del 2005. La riforma fu precedentemente concordata dai partiti PPCV e PSPV-PSOE.

Nonostante ciò, durante la lavorazione dello statuto nelle Cortes Generales, il PSPV-PSOE manifestò inizialmente la sua disposizione a modificare lo statuto che aveva precedentemente concordato nelle Corti Valenciane. Queste modifiche erano relative alla lingua valenciana e alla quota dello sbarramento elettorale (fissata al 5% dei voti totali) per poter accedere al Parlamento Valenciano, modifiche che erano pretese dai partiti nazionalisti, sia valenciano che catalano, dato che la diminuzione della barriera elettorale dal 5% al 3% avrebbe permesso di entrare nel parlamento al partito Bloc Nacionalista Valencià.

Nel testo finale dello Statuto approvato dal Parlamento Spagnolo si mantenne la denominazione Lingua Valenciana, non accettata dai difensori dell'unità linguistica del catalano e valenciano, e si è messa da parte la questione della barriera elettorale lasciandola al 5%, che potrà però essere modificata successivamente attraverso una legge valenciana, con una maggioranza di due terzi per essere approvata. Inoltre, lo Statuto non riconosce come lingua propria il castigliano, anche se numerosi territori nelle province di Castellón, Valencia e Alicante hanno come lingua materna il castigliano e non il valenciano.

Il progetto di riforma dello Statuto della Comunità Valenciana fu approvato nel Congresso dei Deputati con 294 voti a favore (PSOE, PP e CC) e 32 contrari (CiU, ERC, PNV, IU-ICV e Grupo Mixto).

La riforma dello Statuto fu successivamente ratificata dal Parlamento Valenciano, per una caratteristica della riforma dello stesso Statuto d'Autonomia per cui una volta dibattuto e approvato nelle Cortes Generales deve tornare alle Corti Valenciane per essere approvato definitivamente, poiché potrebbero essere state introdotte alcune modifiche indesiderate alle Corti Valenciane. In cambio, non ci fu nessun referendum per la sua approvazione, come accadde nel caso degli statuti di quelle comunità autonome che optarono per un procedimento più rapido.

Successivamente lo Statuto venne firmato dal re Juan Carlos I il 10 aprile 2006, ed entrò in vigore l'11 aprile dello stesso anno con la pubblicazione nel Boletín Oficial del Estado (BOE) e nel Diario Oficial de la Generalitat Valenciana (DOGV).

Negli anni Trenta, durante la Seconda repubblica spagnola, si proposero e realizzarono diversi progetti di statuto autonomico a carico di varie formazioni politiche e sociali:

  • Partido Radical Blanquista: luglio del 1931
  • Confederación Nacional del Trabajo: dicembre 1936
  • Esquerra Valenciana: febbraio del 1937
  • Unión Republicana Nacional: marzo del 1937

Nessuna di queste riuscì tuttavia a conseguire il risultato sperato e tutti gli sforzi autonomistici vennero troncati nel 1939, dopo la presa della regione da parte dell'esercito che si era sollevato contro la Repubblica, fino alla restaurazione democratica alla fine degli anni Settanta.

Con lo Statuto d'Autonomia del 1982 fu la prima volta che la Comunità Valenciana, dall'abolizione dei Fueros de Valencia da parte dei Decreti di Nueva Planta (1707), ha avuto una certa capacità di autogoverno.

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