Stephen Daldry
Stephen David Daldry (Dorset, 2 maggio 1960) è un regista britannico attivo in campo teatrale, televisivo e cinematografico.
È stato candidato all'Oscar come miglior regista per i primi tre lungometraggi da lui girati: Billy Elliot (2000), The Hours (2002) e The Reader - A voce alta (2008). Ha inoltre vinto tre Tony Award: alla miglior regia di un'opera teatrale nel 1994 per An Inspector Calls e nel 2021 per The Inheritance, e nel 2009 per la regia del musical Billy Elliot the Musical.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Stephen Daldry è nato nel Dorset, figlio del banchiere Patrick Daldry e della cantante Cherry Thompson Daldry.[1] Cominciò a recitare da adolescente in una compagnia teatrale amatoriale a Taunton, dove si era trasferito con la famiglia, e all'età di diciotto anni vinse una borsa di studio per l'Università di Sheffield, dove si laureò in letteratura inglese.[2] Dopo aver vissuto in Italia per un anno, Daldry tornò in Inghilterra per studiare recitazione a Loughton.
La carriera artistica di Daldry cominciò al Crucible Theatre di Sheffield con la direttrice artistica Clare Vanables, prima di trasferirsi a Londra. Fu direttore artistico del Metro Theatre Company dal 1984 al 1986, del Gate Theatre di Londra dal 1989 al 1992 e del Royal Court Theatre dal 1992 al 1998.[3] In questi anni si affermò come apprezzato regista teatrale, dirigendo un acclamato allestimento di An Inspector Calls a Londra e Broadway, dove nel 1994 vinse il Tony Award alla miglior regia di un'opera teatrale.[4]
Nel 2000 fece il suo debutto cinematografico con il film Billy Elliot, per cui ottenne una nomination all'Oscar al miglior regista.[5] Nel 2002 fu nuovamente candidato all'Oscar per la regia del suo secondo film, The Hours, tratto dal romanzo premio Pulitzer di Michael Cunningham.[6] Nel 2005 curò la regia anche dell'adattamento teatrale del film, Billy Elliot the Musical, che al suo debutto a Broadway nel 2009 valse a Daldry il suo secondo Tony Award, alla miglior regia di un musical.[7] Nel 2008 diresse il suo terzo film, The Reader - A voce alta, che valse a Kate Winslet l'Oscar alla miglior attrice e a Daldry la terza nomination all'Oscar alla miglior regia.[8] Nel 2014 il suo film Trash vinse il Premio del pubblico BNL del Festival internazionale del film di Roma.[9]
Negli anni 2010 ottenne altri successi sulle scene, dirigendo Helen Mirren nel dramma The Audience e curando la regia di un acclamato revival di Skylight, che vinse il Tony Award al miglior revival di un'opera teatrale.[10] Nel 2018 ha diretto la prima della pièce di Matthew Lopez The Inheritance al Young Vic di Londra, per cui ha vinto il Laurence Olivier Award alla miglior regia;[11] l'anno successivo Daldry ha nuovamente diretto il dramma a Broadway, vincendo il suo terzo Tony Award come regista.[12]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Pur essendo sposato con Lucy Sexton dal 2001, Daldry si definisce gay, dato che ritiene che il termine "bisessuale" crei confusione.[13] Precedentemente, il regista era stato impegnato in una relazione con lo scenografo Ian MacNeil per tredici anni.[14]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Regista
[modifica | modifica wikitesto]Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Billy Elliot (2000)
- The Hours (2002)
- The Reader - A voce alta (The Reader) (2008)
- Molto forte, incredibilmente vicino (Extremely Loud and Incredibly Close) (2011)
- Trash (2014)
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Short (2008)
Produttore
[modifica | modifica wikitesto]Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Mickybo & Me (Mickybo and Me), regia di Terry Loane (2004)
- Guy X, regia di Saul Metzstein (2005)
- Son of Man, regia di Mark Dornford-May (2006)
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]Teatro
[modifica | modifica wikitesto]- Pioneers in Ingoldstadt di Marieluise Fleißer. Gate Theatre di Londra (1991)
- Machinal di Sophie Treadwell. National Theatre di Londra (1993)
- The Kitchen di Arnold Wesker. Royal Court Theatre di Londra (1993)
- Un ispettore in casa Birling di J. B. Priestley. National Theatre di Londra (1993), Royale Theatre di Broadway (1994)[15]
- Rat in the Skull di Ron Hutchinson. Duke of York's Theatre di Londra (1995)
- Via Dolorosa di David Hare. Booth Theatre di Broadway (1999)
- Far Awary di Caryl Churchill. Royal Court Theatre (2000) e Noël Coward Theatre di Londra (2001); New York Workshop di New York (2002)
- A Number di Caryl Churchill. Royal Court Theatre (2002)
- Billy Elliot the Musical, libretto di Lee Hall, colonna sonora di Elton John. Victoria Palace Theatre di Londra (2005), Imperial Theatre di Broadway (2008)
- The Audience di Peter Morgan. Gielgud Theatre di Londra (2013), Gerald Schoenfeld Theatre (2015)
- Skylight di David Hare. Wyndham's Theatre di Londra, John Golden Theatre di Broadway (2014)
- The Jungle di Joe Murphy e Joe Robertson. Young Vic (2017), Playhouse Theatre di Londra (2018), St. Ann's Warehouse di New York (2018)
- The Inheritance di Matthew Lopez. Young Vic e Noël Coward Theatre di Londra (2018), Ethel Barrymore Theatre di Broadway (2019)
- Stranger Things: The First Shadow di Kate Trefry. Phoenix Theatre di Londra (2023)
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stephen Daldry Biography (1961?-), su filmreference.com. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Stephen Daldry: From stage to screen, 13 marzo 2001. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Stephen Daldry Searching For Royal Court Replacement, su Playbill, Fri May 16 02:00:00 EDT 1997. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Mark Shenton, Daldry's An Inspector Calls to Return to the West End, su Playbill, Wed May 20 11:37:00 EDT 2009. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Andrew Pulver, Billy Elliot director Stephen Daldry on his film, in The Guardian, 3 ottobre 2000. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) David Denby, How “The Hours” Happened, su The New Yorker. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Patrick Healy, A Big Night for Broadway, and Especially for Billy, in The New York Times, 7 giugno 2009. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Tom Leonard, Oscars 2009: Kate Winslet wins best actress for The Reader, 23 febbraio 2009. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Nick Vivarelli, Nick Vivarelli, Stephen Daldry’s ‘Trash’ Bags Top Rome Fest Nod, su Variety, 25 ottobre 2014. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Michael Gioia, Tony-Winning Skylight, With Carey Mulligan and Bill Nighy, Ends Broadway Affair, su Playbill, Sun Jun 21 01:00:30 EDT 2015. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Alex Marshall, ‘The Inheritance’ Triumphs at Olivier Awards, and So Does a Gender-Swapping ‘Company’, in The New York Times, 7 aprile 2019. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Matthew Lopez's Two-Part Epic The Inheritance Will Transfer to Broadway, su Broadway.com. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) Gaby Wood, How Britain became the toast of Broadway, in The Observer, 13 giugno 2009. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ (EN) HOW WE MET: STEPHEN DALDRY AND IAN MACNEIL, su The Independent, 21 aprile 1996. URL consultato il 20 febbraio 2020.
- ^ L'allestimento di Daldry dell'opera di Priestley è stato portato in scena anche all'Aldwych Theatre di Londra tra il 1993 e il 1995 e al Garrick Theatre tra il 1995 e il 2001, in una tournée statunitense (1995-1996), poi ancora al Playhouse Theatre di Londra (2001-2002), al Wyndham's Theatre (2009-2010), in un tour britannico nel 2015 e ancora una volta al Playhouse Theatre di Londra tra il 2016 e il 2017.
- ^ http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/3874241.stm
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stephen Daldry
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Richard Pallardy, Stephen Daldry, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Stephen Daldry, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Stephen Daldry, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Stephen Daldry, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Stephen Daldry, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 5138475 · ISNI (EN) 0000 0001 0865 3880 · Europeana agent/base/149358 · LCCN (EN) no97015866 · GND (DE) 129388076 · BNE (ES) XX1605033 (data) · BNF (FR) cb14090580f (data) · J9U (EN, HE) 987007604605805171 · CONOR.SI (SL) 29998435 |
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- Registi britannici del XXI secolo
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