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251ª Squadriglia

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251ª Squadriglia
Canale S.Andrea, Venezia, Stazione idrovolanti Andrea Miraglia
Descrizione generale
Attivadall'aprile 1917
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Servizio Aeronautico
Regia Marina
Regia Aeronautica
Stazione idrovolanti/AeroportoIsola di Sant'Andrea (Venezia)
Aeroporto di Palma di Maiorca
VelivoliFBA Type H
Macchi L.3
Macchi M.5
Macchi M.8
S.M.81
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Guerra civile spagnola
Parte di
XXV Gruppo
Comandanti
Degni di notaTenente di Vascello Luigi Bologna
Sottotenente di vascello Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948)
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La 251ª Squadriglia fu un reparto attivo nel Servizio Aeronautico della Regia Marina (Prima guerra mondiale).

Prima guerra mondiale

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La 251ª Squadriglia viene creata nell'aprile 1917 con personale e materiale della 1ª Squadriglia Idrovolanti della Stazione di Venezia sull'Isola di Sant'Andrea (Venezia) dotata di FBA Type H ma in corso di riequipaggiamento con i validi Macchi L.3 comandata dal Tenente di Vascello Luigi Bologna. Al 1º giugno vi sono 8 piloti e osservatori, 9 osservatori tra cui l'aspirante guardiamarina Umberto Calvello ed il Capitano di Corvetta Emanuele Ponzio e 6 Macchi L.3. Dal mese di settembre arriva il primo validissimo Macchi M.5. Nell'ambito della Battaglia di Caporetto il 5 novembre un L.3 viene abbattuto dopo aver lanciato un messaggio a Portogruaro da 3 caccia ammarando a Porto Baseleghe di Bibione. I caccia probabilmente erano pilotati dagli assi Godwin Brumowski, Frank Linke-Crawford e Rudolf Szepessy-Sokoll.

Il 1º dicembre il comando del reparto passa al Ten. di vascello Amedeo Cencelli che il 1º gennaio 1918 dispone di 9 L.3 operativi, 3 inefficienti, altri 11 piloti e 5 osservatori. Il 22 gennaio Cencelli muore precipitando per un incidente ed il comando passa al Ten. di vascello Carlo Emanuele Giartosio. In primavera arrivano i primi Macchi M.8 ed il 22 aprile un idro Lohner R (variante del Lohner L) è abbattuto dagli M.5 della 260ª Squadriglia con il pilota Calvello, il 2º capo Andrea Rivieri ed il marinaio Giuseppe Pagliacci della 251ª in concorso con L.3 del 2° Capo torpediniere Achille Panichi della 251ª ed ex della 260ª.

Il 1º giugno il reparto dispone di 10 piloti tra cui il Sottotenente di vascello Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948), Duca di Spoleto (fratello di Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942) futuro eroe della Seconda battaglia dell'Amba Alagi) ed il 2° capo cannoniere Pietro Sordi, 5 osservatori e 8 L.3. Il 14 giugno il comando passa ad Aimone che alla fine delle ostilità dispone di altri 6 piloti e di 6 osservatori.[1]

Guerra civile spagnola

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Il 4 ottobre 1937 arriva il Tenente Ezio Maccani che cade in combattimento su Sabadell il 25 dello stesso mese, volando a bordo di un bombardiere S.M.81 Pipistrello[2] di stanza all'Aeroporto di Palma di Maiorca.[3] Il velivolo fu colpito dalla contraerea durante un'azione di bombardamento notturno, e successivamente abbattuto da un caccia notturno Polikarpov I-16 Rata delle Fuerzas Aéreas de la República Española. Nel gennaio 1938 era nel XXV Gruppo da Bombardamento Notturno con 6 S.M.81 della Regia Aeronautica nell'Aviazione Legionaria all'aeroporto di Palma di Maiorca.

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 359-363
  2. ^ L'equipaggio dell'aereo era composto da: tenente pilota Ezio Maccani, sergente maggiore pilota Luigi Bertocchini, sergente maggiore pilota Sergio Pulcini, aviere scelto marconista Alessandro Amici, aviere scelto motorista Marino Sodini, aviere scelto armiere Paolo Sola.
  3. ^ Brotzu, Caso, Consolo 1972, p. 39.
  • Norman Franks, Russell Guest e Gregory Alegi, Above the War Fronts: The British Two-seater Bomber Pilot and Observer Aces, the British Two-seater Fighter Observer Aces, and the Belgian, Italian, Austro-Hungarian and Russian Fighter Aces, 1914–1918, in Fighting Airmen of WWI Series volume 4, Grub Street, 1997. ISBN 1-898697-56-6.
  • I reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999.

Voci correlate

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