Vai al contenuto

A History of Philosophy

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
A History of Philosophy
AutoreFrederick Copleston
1ª ed. originale1946-1975
Generestoria della filosofia
Lingua originaleinglese

A History of Philosophy è una storia della filosofia occidentale scritta dal sacerdote gesuita inglese Frederick Charles Copleston, originariamente pubblicata in nove volumi tra il 1946 e il 1975. Come notato dall'Encyclopedia Britannica, l'opera divenne un "testo filosofico introduttivo standard per migliaia di studenti universitari, in particolare nella sua edizione tascabile statunitense".[1] Dal 2003 fu commercializzato come un'opera in undici volumi con l'aggiunta alla serie di altre due opere precedentemente pubblicate da Copleston.

L'opera fornisce un'ampia copertura della filosofia occidentale dai presocratici fino a John Dewey, Bertrand Russell, George Edward Moore, Jean-Paul Sartre e Maurice Merleau-Ponty.

Originariamente concepito come un'opera in tre volumi che avrebbe dovuto coprire la filosofia antica, medievale e moderna, e scritto per servire come libro di testo da utilizzare nei seminari ecclesiastici cattolici, l'opera fu arricchita progressivamente fino ad occupare i nove volumi pubblicati tra il 1946 e il 1975, per diventare un'opera di riferimento standard per i filosofi e per gli studenti di filosofia fra i quali ebbe un notevole seguito a motivo della sua obiettività.[2][3][4]

Nel 2003 due volumi postumi furono aggiunti alla serie editoriale, che in seguito divenne un marchio della casa editrice Bloomsbury Publishing.[5][6] Il decimo volume, intitolato Russian Philosophy, era già apparso nel 1986 col titolo di Philosophy in Russia.[7][8] L'undicesimo volume, intitolato Logical Positivism and Existentialism era apparso in precedenza nel 1972 come edizione riveduta, col titolo di Contemporary Philosophy, una raccolta di saggi che era stata data alle stampe nel 1956.[9][10]

La serie è stata tradotta in italiano, francese, spagnolo, turco, giapponese, cinese, rumeno, polacco e persiano.[11][12][13][14]

Si riporta di seguito il titolo degli undici volumi e il relativo ano di pubblicazione:

Accoglienza ed eredità

[modifica | modifica wikitesto]

Esaminando il primo volume nel 1947, George Boas osservò che: "Nessuna delle interpretazioni [ tomistiche di Copleston ] farà molto danno al lettore di questo libro molto accademico. La maggior parte di esse è messa in parentesi, come se fosse stata inserita per avvertire i seminaristi che non devono accogliere ciò che proviene dai pagani. Potrebbero essere tolte, e ne risulterebbe una storia della filosofia antica ad usum infidelium che sarebbe completamente al di sopra delle solite storie. [...] Egli conosce ovviamente il bene della letteratura antica e, se non si fosse sentito obbligato ad essere un moderno Eusebio, avrebbe avuto le conoscenze per scrivere una storia genuina. D'altra parte, è troppo portato a periodizzare e generalizzare. [...] Si può avere solo la massima lode per l'erudizione di padre Copleston; è un peccato che non abbia potuto mettere per iscritto uno studio davvero originale di antiche idee filosofiche”.

Per quanto riguarda l'obiettività dell'opera, Martin Gardner, ripetendo le proprie osservazioni precedenti, notò: "Il sacerdote gesuita Frederick Copleston ha scritto una meravigliosa storia della filosofia in più volumi. Non ho idea di ciò che credeva in merito a qualsiasi dottrina cattolica".[15][16]

Recensendo Philosophy in Russia del 1986 (venduto, a patire dal 2003 come decimo volume dell'edizione della Continuum), Geoffrey A. Hosking affermò che l'autore era "giusto con i pensatori atei e socialisti quanto lo è con quelli religiosi, con i quali, come membro della Compagnia di Gesù, è presumibilmente più solidale”. E disse che nel complesso si trattava di "un'indagine magistralmente competente". Tuttavia, concluse: "confesso, però, di essere leggermente deluso dal fatto che l'enorme esperienza di Copleston non ha generato alcune intuizioni più originali, e in particolare non lo ha indotto a esaminare la più importante di tutte le questioni pratiche che la filosofia russa pone”.[8]

Nel 2017 la filosofa Christia Mercer accreditò l'opera come "uno studio estremamente ambizioso e mirabilmente chiaro", facendo però presente che, sebbene l'autore includa "mistici come il maestro Eckhart (1260-1328) e eminenti scolastici gesuiti come Francisco Suárez (1548–1617), ignora del tutto gli scritti spirituali riccamente filosofici anche delle più importanti donne del tardo Medioevo, riducendo l'intera filosofia a una serie di grandi uomini, dove ciascuno risponde a quelli che sono venuti prima di lui".[17]

Il filosofo e teologo Benedict M. Ashley paragonò A History of Philosophy ad alcune delle più famose storie della filosofia come segue: "Alcune storie della filosofia, come quella ammirevole di Frederick Copleston, tentano solo di dare un resoconto accurato di varie filosofie nella loro ambientazione storica generale. Altri, come Bertrand Russell nella sua assurda History of Western Philosophy o Etienne Gilson nel suo brillante The Unity of Philosophical Experience, offrono un argomento per una particolare posizione filosofica".[18]

Il The Washington Post chiosò: "Il resoconto di Copleston della filosofia occidentale è stato a lungo un riferimento standard, più familiare agli studenti come una serie di snelli tascabili delle dimensioni di un rack. Copleston scrive con gradita chiarezza, ma senza il leggero appiattimento culturale dell'accattivante Story of Philosophy di Will Durant o i pregiudizi della provocatoria History of Western Philosophy di Bertrand Russell. In altre parole, i volumi di Copleston sono ancora il punto di partenza per chiunque sia interessato a seguire le speculazioni dell'uomo su se stesso e sul suo mondo".[19]

Gerard J. Hughes nella The New Catholic Encyclopedia descrisse l'opera come "un modello di chiarezza, obiettività e accuratezza accademica, insuperabile nella sua accessibilità ed equilibrio".[11]

The Cambridge Encyclopedia of the Jesuits affermò: "[Una storia] monumentale in nove volumi [...] pubblicata tra il 1946 e il 1974, per la quale [Copleston] avrebbe ricevuto ampi consensi. Descritta dal Times di Londra come 'la migliore storia a tutto tondo del pensiero filosofico dai presocratici a Sartre' (2 aprile 1994), la storia di Copleston divenne famosa per l'erudizione, la portata globale del suo contenuto e la posizione relativamente oggettiva dalla quale proveniva lo scritto”.[20]

The Review of Metaphysics, rivista academica trimestrale fondata ne 1947 dall’Università Cattolica d'America e sottoposta a revisione paritaria, definì Copleston come “[lo] storico della filosofia più noto nel mondo di lingua inglese e un uomo a cui molti sono debitori".[21]

Jon Cameron (Università di Aberdeen): "Fino ad oggi la storia di Copleston rimane un risultato monumentale e rimane fedele agli autori di cui discute essendo un'opera in esposizione"[22]

Al settembre 1979, il Washington Post riportava che “l'opera multi-volume "[A] History of Philosophy" di Frederick Copleston, best seller della Image/Doubleday (nove parti, 17 volumi), ha venduto complessivamente 1.6 milioni di copie".[23]

  1. ^ (EN) Frederick Charles Copleston - British priest, in Encyclopedia Britannica.
  2. ^ Gerard J. Hughes, Copleston, Frederick Charles, 1907-1994, in 1994 lectures and memoirs., British Academy., Oxford, Published for the British Academy by Oxford University Press, 1995, pp. 279–280, ISBN 0197261620, OCLC 34544483.
  3. ^ (EN) John Haldane, Heythrop, Copleston, and the Jesuit Contribution to Philosophy (PDF), in Philosophy, vol. 91, n. 4, 9 settembre 2016, pp. 559–589, DOI:10.1017/S0031819116000383, ISSN 0031-8191 (WC · ACNP).
  4. ^ (EN) Frederick Copleston, Prefazione, in History of Philosophy Volume 1: Greece and Rome, A&C Black, 1º giugno 2003, pp. v, ISBN 9780826468956.
  5. ^ (EN) History of Philosophy Volume 10, su Bloomsbury Publishing.
  6. ^ (EN) History of Philosophy Volume 11, su bloomsbury.com.
  7. ^ Frederick Charles Copleston, Philosophy in Russia : from Herzen to Lenin and Berdyaev, Tunbridge Wells, Kent, England : Search Press ; Notre Dame, Ind., USA : University of Notre Dame, 1986.
  8. ^ a b (EN) Geoffrey A. Hosking, Philosophy in Russia: From Herzen to Lenin and Berdyaev by Frederick C. Copleston SJ (Search/University of Notre Dame: $29.95; 445 pp.), in Los Angeles Times, 1º marzo 1987, ISSN 0458-3035 (WC · ACNP).
  9. ^ (EN) Frederick Charles Copleston, Logical Positivism and Existentialism, A&C Black, 1º gennaio 2003, pp. vii, ISBN 9780826469052.
  10. ^ Frederick C. Copleston: An 80th Birthday Bibliography, in The Heythrop Journal, vol. 28, n. 4, 1987, pp. 418–438, DOI:10.1111/j.1468-2265.1987.tb00104.x, ISSN 0018-1196 (WC · ACNP).
  11. ^ a b (EN) G. J. Hughes, Copleston, Frederick C., su encyclopedia.com, New Catholic Encyclopedia, 2003.
  12. ^ (RO) Istoria filosofiei Vol 2 Filosofia medievala - Frederick Copleston, su all.ro. URL consultato il 27 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2018).
  13. ^ Storia della filosofia. Vol VII - Frederick Copleston - Claudiana - Libro Claudiana editrice, ISBN 9788839401175.
  14. ^ (ES) Frederick Copleston, su PlanetadeLibros.
  15. ^ (EN) Martin Gardner, True Confessions, su Los Angeles Times, 6 agosto 2000 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2019).
  16. ^ (EN) Martin Gardner, Sincerely Yours, su Los Angeles Times, 12 aprile 1998 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2019).
  17. ^ (EN) Christia Mercer, Opinion - Descartes Is Not Our Father, in The New York Times.
  18. ^ (EN) Benedict M. Ashley, The Four Ages of Understanding: The First Postmodern Survey of Philosophy from Ancient Times to the Tum of the Twenty-First Century by John Deely (review), in The Thomist: A Speculative Quarterly Review, vol. 67, n. 1, 2003, pp. 133–137, DOI:10.1353/tho.2003.0041, ISSN 2473-3725 (WC · ACNP).
  19. ^ New in Paperback, in The Washington Post, 11 aprile 1993 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2018).
  20. ^ (EN) Worcester (a cura di), The Cambridge Encyclopedia of the Jesuits, Cambridge University Press, ISBN 9781108508506.
  21. ^ Frederick C. Copleston, S.J. (1907-1994), su thefreelibrary.com.
  22. ^ (EN) Frederick Charles Copleston, su The Gifford Lectures. URL consultato il 27 settembre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2015).
  23. ^ (EN) Hype, Hype, Hooray!, in Washington Post, 16 settembre 1979, ISSN 0190-8286 (WC · ACNP).