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Filomati

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La lettera phi greca come simbolo dei filomatici.[1]

Il termine filomate, derivante da filomazia, in uso presso i neoplatonici alessandrini Teone e Ipazia,[2] letteralmente significa «amante del sapere» o più propriamente dell'apprendimento (dal greco philos, «amore», + mathema, «scienza» o «apprendimento»),[3] denotando cioè un desiderio di imparare.

«Non tutti possono essere filosofi, ma tutti possono essere filomati.»

In età moderna nacquero le accademie dei filomati, associazioni di intellettuali attive a partire dal tardo Rinascimento.

Stemma dell'Accademia dei Filomati di Cesena.

In Italia esistevano sedi accademiche a Firenze, Cesena, Lucca e Siena. Quest'ultima, istituita nel 1577 da Gerolamo Benvoglienti[4], nel 1654 confluì nell'Accademia degli intronati[5]. Nel 1834 l'accademia di Lucca divenne pubblica assumendo il titolo di "regia"[6].

Nel 1788 è attestata a Parigi l'esistenza di una Società Filomatica (Société philomatique), dedita alla scienza e alla ricerca, da cui si svilupparono altre organizzazioni regionali, alcune delle quali esistono ancora oggi.

La Società dei Filomatów in Polonia

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Membri dei Filomati e dei Filareti nella Polonia dell'Ottocento.

Nel 1817 fu fondata in Polonia una Società dei Filomati (Towarzystwo Filomatów), associazione studentesca clandestina con sede a Vilnius.[7]

Il suo intento era utilizzare il sapere e la scienza per creare una coscienza nazionale polacca, e ottenere una maggiore indipendenza politica all'interno dell'impero russo. Vi appartenevano alcuni intellettuali di rilievo come il poeta Adam Mickiewicz.[8]

Nonostante l'orientamento piuttosto idealistico dei membri, che difficilmente apparivano come combattenti attivi della resistenza, fu oggetto di repressioni e persecuzioni da parte delle autorità russe, che portarono alla messa al bando dell'organizzazione nel 1823.

A partire dal 1830, nella Prussia occidentale si svilupparono movimenti studenteschi segreti con obiettivi simili, le cui attività dopo il 1870 furono osteggiate e vietate in alcune scuole. Alcuni tuttavia sopravvissero fino all'indipendenza polacca nel 1919.

  1. ^ Danilo Campanella, I cinque principi filomatici, su riflessioni.it, agosto 2013.
  2. ^ a b Paolo Aldo Rossi, Ipazia: una paideia scientifica, su aispes.net.
  3. ^ Marco Aurelio Marchi, Dizionario tecnico-etimologico-filologico, pag. 573, tipografia di Giacomo Pirola, 1829.
  4. ^ Lettere inedite di Lodovico Antonio Muratori scritte a Toscani dal 1695 al 1749, Lodovico Antonio Muratori e altri, F. Le Monnier, 1854, pag.210
  5. ^ I luoghi della musica, Paola Pandiani, Touring Editore, 2003, pag 166
  6. ^ Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante, Attilio Zuccagni-Orlandini, 1845, pag.184
  7. ^ Società dei Filomati, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  8. ^ (PL) Towarzystwo Filomatów i Filaretów, su sciaga.pl.

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