Affare Tanner
Affare Tanner | |
---|---|
Data | 1598-1599 |
Luogo | Paese di Appenzello, Svizzera |
Causa | Decisione di Appenzello Esterno di espellere gli abitanti di confessione cattolica |
Esito | Accettazione della decisione di Appenzello Esterno di fronte alla Dieta federale |
Schieramenti | |
Voci di crisi presenti su Wikipedia | |
L'affare Tanner (in tedesco Tannerhandel) fu un crisi politico-religiosa fra gli appena formati cantoni svizzeri di Appenzello Interno e Appenzello Esterno, avvenuto tra il 1598 e il 1599.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome proviene da Konrad Tanner, Landamano di Appenzello Interno che fu il protagonista della vicenda.[1] Basandosi sull'atto di scissione del 1597, Appenzello Esterno ordinò l'applicazione del principio di maggioranza nelle questioni religiose e costrinse i cattolici a scegliere se convertirsi o lasciare il cantone.[1] Politici di spicco di Appenzello Interno attorno a Tanner, appoggiati dal principe abate di San Gallo e dai sette cantoni cattlici, impugnarono questa decisione malgrado Appenzello Interno dal canto suo avesse già espulso i riformati dieci anni prima.[1]
Per Appenzello Esterno si trattava di una questione di parità di trattamento e di rispetto dell'autonomia ottenuta nel 1597, mentre l'opposizione di Appenzello Interno affondava le radici nel fervore confessionale e in un'accettazione ancora solo parziale dell'indipendenza dell'altra metà del cantone.[1] Sostenute da una decisione della Landsgemeinde del 6 maggio 1599, le autorità di Appenzello Esterno riuscirono infine a imporre la loro posizione di fronte alla Dieta federale.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Thomas Fuchs, Affare Tanner, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), traduzione di Christina Müller, Accademia svizzera di scienze umane e sociali, 13 agosto 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.