Vai al contenuto

Andrew Pitt

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Andrew Pitt
NazionalitàAustralia (bandiera) Australia
Motociclismo
Carriera
Carriera in Supersport
Esordio2000
Mondiali vinti2
Gare disputate66
Gare vinte7
Podi23
Punti ottenuti744
Pole position3
Giri veloci6
Carriera nel Motomondiale
Esordio2002 in MotoGP
Miglior risultato finale26º
Gare disputate23
Punti ottenuti10
Carriera in Superbike
Esordio2005
Miglior risultato finale
Gare disputate53
Gare vinte1
Podi6
Punti ottenuti409
Giri veloci1
 

Andrew James Pitt[1] (Kempsey, 19 febbraio 1976) è un pilota motociclistico australiano ritiratosi dall'attività agonistica.

Vincitore del campionato mondiale Supersport nel 2001 e nel 2008.

Dopo gli inizi nel dirt track e nel motocross, comincia a correre su strada all'età di 17 anni, disputando diversi campionati australiani fino alla superbike, in cui finisce al secondo posto nel 1999, e alla supersport, categoria nella quale diventa campione nazionale nello stesso anno.

Nel 2000 inizia a correre nel mondiale Supersport per il team ufficiale Kawasaki, con cui nel 2001, sempre a bordo della ZX-6R, ottiene la vittoria del campionato; particolarità di questo titolo è che il pilota australiano non realizza nessuna vittoria in gara, ma prendendo punti in tutte le prove in calendario riesce ad ottenere l'iride mondiale. In passato la stessa cosa era accaduta nel motomondiale ma mai nei campionati mondiali per motociclette derivate dalla produzione di serie.[2]

Rimasto anche nel 2002 nella stessa squadra, conclude la stagione al 5º posto in classifica, in questo caso con due vittorie all'attivo. Sempre nella stessa annata, in vista dell'impegno a tempo pieno della Kawasaki a partire dal 2003 in MotoGP con la ZX-RR, debutta come wildcard negli ultimi tre appuntamenti stagionali, in sostituzione dell'infortunato Akira Yanagawa,[3] ottenendo quattro punti. Per l'anno successivo viene confermato come pilota titolare, piazzandosi in zona punti in tre occasioni nell'arco dell'intera stagione.

Nel 2004, sempre nell'ambito della classe regina del motomondiale, ricopre il ruolo di collaudatore per la Moriwaki,[4] con cui ha modo di correre per tre volte in gara, totalizzando due punti; durante la stagione ritorna al mondiale Supersport in tre gare con il team Yamaha Italia, salendo una volta sul podio. Nel 2005, confermato dal team Yamaha Motor Italia, passa al mondiale Superbike, competizione nella quale fanno rientro la squadra stessa e la Yamaha,[5] finendo l'annata all'ottavo posto in classifica. Rimane alla guida della YZF-R1 anche nel 2006, anno in cui vince una gara a Misano e sale altre cinque volte sul podio, concludendo il campionato in quinta piazza.

Iscritto alla stagione 2007 nella classe MotoGP con la Ilmor, corre soltanto il Gran Premio inaugurale in Qatar a causa del ritiro della squadra, dopodiché ha l'occasione di correre in Supersport con una Honda CBR600RR del team Ten Kate Racing in sostituzione di Sébastien Charpentier per due gare, ottenendo altrettanti secondi posti.

Nel 2008, nuovamente con il team Ten Kate, partecipa all'intera stagione del mondiale Supersport e, vincendo cinque gare e con altri quattro piazzamenti a podio, ottiene il suo secondo titolo mondiale. Durante la gara di Brands Hatch è coinvolto, suo malgrado, nell'incidente che ha portato al decesso il britannico Craig Jones, non avendo potuto evitare l'impatto della propria moto con il pilota caduto davanti a lui.[6] Viene confermato anche per la stagione 2009, che conclude al sesto posto generale con due podi.

Nel 2010 ritorna al mondiale Superbike guidando una BMW S1000RR del team Reitwagen nei primi tre Gran Premi, prima del ritiro della squadra dal campionato per problemi finanziari. Nel corso della stagione trova un impiego come pilota sostitutivo nel campionato britannico Superbike, guidando per il team Motorpoint Yamaha per alcune gare, prima di infortunarsi ad una spalla a Brands Hatch,[7] saltando così il resto della stagione. Viste le difficoltà nel riprendersi da quell'infortunio, all'inizio del 2012 annuncia il proprio ritiro dalle competizioni.[8]

Risultati in gara

[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale Supersport

[modifica | modifica wikitesto]
2000 Moto Punti Pos.
Kawasaki Rit 8 4 13 17 7 8 13 10 Rit 6 60 10º
2001 Moto Punti Pos.
Kawasaki 11 3 3 4 10 3 8 2 3 2 4 149
2002 Moto Punti Pos.
Kawasaki 5 1 1 7 4 Rit 2 6 18 4 Rit Rit 126
2004 Moto Punti Pos.
Yamaha 3 6 6 36 12º
2007 Moto Punti Pos.
Honda 2 2 40 17º
2008 Moto Punti Pos.
Honda Rit 1 19 1 4 1 1 2 3 2 Rit 1 2 214
2009 Moto Punti Pos.
Honda 2 2 13 Rit 5 6 7 Rit 10 10 7 6 6 11 119
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class Squalificato '-' Dato non disp.
2002 Classe Moto Punti Pos.
MotoGP Kawasaki 19 17 12 4 26º
2003 Classe Moto Punti Pos.
MotoGP Kawasaki 17 16 15 Rit 16 Rit 14 17 19 16 21 18 16 16 15 18 4 26º
2004 Classe Moto Punti Pos.
MotoGP Moriwaki 17 14 16 2 27º
2007 Classe Moto Punti Pos.
MotoGP Ilmor GP Rit 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Campionato mondiale Superbike

[modifica | modifica wikitesto]
2005 Moto Punti Pos.
Yamaha 4 9 5 Rit Rit 8 5 6 13 9 Rit Rit 10 Rit 7 6 5 5 6 6 16 AN 6 7 156
2006 Moto Punti Pos.
Yamaha 3 5 9 5 10 9 5 6 5 4 16 1 Rit Rit 4 3 2 2 4 Rit 3 4 18 5 250
2010 Moto Punti Pos.
BMW 15 15 Rit 20 15 16 3 27º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class Squalificato '-' Dato non disp.
  1. ^ Maurizio Mazzoni, Andrew Pitt: la speranza australiana della Superbike, su motocorse.com, Motocorse, 3 marzo 2000.
  2. ^ (EN) SSP 2001 - Championship Standings (PDF), su resources.worldsbk.com, Dorna Sports S.L., 30 settembre 2001.
  3. ^ Marcello Pollini, Pitt sostituisce Yanagawa, su dueruote.it, Editoriale Domus S.p.A., 8 ottobre 2002.
  4. ^ Moriwaki tricolore?, su dueruote.it, Editoriale Domus S.p.A., 23 gennaio 2004.
  5. ^ (EN) Peter McLaren, Pitt named at Yamaha - makes R1 debut., su crash.net, Crash Media Group, 16 novembre 2004.
  6. ^ Fatale incidente per il pilota Craig Jones, su corriere.it, RCS MediaGroup S.p.A., 4 agosto 2008.
  7. ^ BSB: frattura della clavicola confermata per Andrew Pitt, su corsedimoto.com, Editoriale l'Incontro, 9 agosto 2010.
  8. ^ Gianluca, Andrew Pitt annuncia il ritiro, su motoblog.it, Triboo Media S.r.l., 16 gennaio 2012.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]