Vai al contenuto

Andy Razaf

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Andy Razaf

Andy Razaf, pseudonimo di Andriamanantena Paul Razafinkarefo (Washington, 16 dicembre 1895Hollywood, 3 febbraio 1973), è stato un compositore e poeta statunitense, autore di alcuni famosissime canzoni considerate pilastri della storia della musica quali Ain't Misbehavin e Honeysuckle Rose.

Figlio di Henri Razafkeriefo, nipote della regina Ranavalona III del regno di Imerina in Madagascar, e Jennie Razafinkarefo (nata Waller), figlia di John L. Waller, il primo console afroamericano a Imerina. Il padre perse la vita durante l'invasione del Madagascar da parte francese e sua madre di 15 anni e incinta di lui, fuggì negli Usa. Cresciuto ad Harlem, lasciò la scuola a 16 anni iniziando a lavorare come portiere in un ascensore presso gli uffici della Tin Pan Alley.[1] Un anno dopo scrisse il suo primo testo.

Le prime pubblicazioni di poesie da parte di Andy Razaf sono intorno al 1917-1918 sul Voice, primo giornale del Nuovo Movimento Negro. Ha collaborato con compositori Eubie Blake, Paul Denniker, Don Redman, James P. Johnson, JC Johnson, Harry Brooks e Fats Waller. Ha scritto anche i testi per classici della storia del jazz come Stompin 'at the Savoy.

Deve gran parte del suo successo grazie alla collaborazione con Fats Waller, con il quale ha dato vita a molti standard in voga in quegli anni: Ain't Misbehavin, Honeysuckle Rose, Cristopher Columbus, The Joint Is Jumpin', Willow Tree, Keepin' Out of Mischief Now e Black and Blue. La sua musica è stata ripresa anche da diversi artisti tra cui Benny Goodman, Eubie Blake e Cab Calloway.

Il suo successo è dovuto anche grazie ai suoi testi, alcuni considerati pietre miliari dalle comunità dei neri, situati al primo posto dalla società americana soprattutto per le questioni razziali. I suoi testi forniscono uno spaccato della vita dei neri a New York nella prima metà del XX secolo. Nel 1972, entra nella Hall of Fame dei cantautori.[2]

Morì nel 1973, per un male incurabile.

  1. ^ (EN) Ken Bloom, Broadway: An Encyclopedia, 2ª ed., Taylor & Francis, 2003, p. 180, ISBN 0-415-93704-3.
  2. ^ (EN) Songwriters Hall of Fame, su songwritershalloffame.org. URL consultato il 28 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2013).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN66657738 · ISNI (EN0000 0000 8146 5627 · SBN UBOV022752 · Europeana agent/base/60534 · LCCN (ENn87121589 · GND (DE119151642 · BNE (ESXX1650147 (data) · BNF (FRcb139586718 (data) · J9U (ENHE987007450440505171 · NDL (ENJA001151696