Anthracoceros malayanus
Bucero nero | |
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Maschio, allo zoo di Londra Femmina, al Kuala Lumpur Bird Park, Malaysia | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Bucerotiformes |
Famiglia | Bucerotidae |
Genere | Anthracoceros |
Specie | A. malayanus |
Nomenclatura binomiale | |
Anthracoceros malayanus (Raffles, 1822) |
Il bucero nero (Anthracoceros malayanus (Raffles, 1822)) è una specie di bucero originaria del Sud-est asiatico.[3] Come tutti i buceri, nidifica nelle cavità degli alberi: la femmina, durante la stagione riproduttiva, si mura all'interno della camera di cova e viene nutrita dal maschio.
La specie è minacciata principalmente dalla perdita dell'habitat, motivo per cui viene classificata come «vulnerabile» (Vulnerable) dalla Lista Rossa delle specie minacciate della IUCN e figura nell'Appendice II della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il bucero nero è un bucero di grandi dimensioni che misura tra 60 e 65 cm di lunghezza. Nel maschio il becco misura tra 16,1 e 18,5 centimetri, mentre nella femmina è significativamente più piccolo, raggiungendo una lunghezza compresa tra 11,4 e 13,3 centimetri. I dati riguardanti il peso di questa specie sono scarsi, ma un singolo maschio misurato pesava più di un chilogrammo.[4]
Il piumaggio è interamente nero fatta eccezione per le estremità bianche delle timoniere esterne; alcuni esemplari presentano anche una larga striscia sopracciliare da bianca a grigia. Nel maschio il becco e il casco sono di colore uniforme dal biancastro al giallo, mentre nella femmina tali strutture, più piccole, sono nere. La pelle nuda della faccia è nera nel maschio e rosa nella femmina, che, oltre all'anello oculare, presenta una zona glabra anche in corrispondenza delle guance. Negli esemplari giovani le estremità bianche della coda sono macchiate di nero, il casco non è molto sviluppato e il becco è giallo-verdastro. La pelle della faccia e l'anello oculare sono di colore arancione o giallo sporco. Questi animali emettono dei richiami rumorosi, rauchi e stridenti.[5]
Nella popolazione che vive a Sumatra il becco e il casco sono più grandi rispetto a quelli degli altri uccelli della specie. Le popolazioni del Borneo hanno in media ali più corte del 5,6% rispetto alle popolazioni della penisola malese e di Sumatra e pertanto sono state occasionalmente considerate come una sottospecie distinta, Anthracoceros malayanus diminutus, ma tale classificazione non è generalmente riconosciuta dagli ornitologi.[6]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Il bucero nero è una specie stanziale che occupa lo stesso territorio durante tutto l'anno. In genere, al centro di questo territorio si trova un gran numero di alberi da frutto ricoperti da piante rampicanti. Generalmente la specie risiede negli strati superiori e medi degli alberi. La sua distribuzione è limitata alla foresta primaria, ma talvolta si spinge in cerca di cibo anche nei boschetti di foresta secondaria e nelle foreste ripariali[7]. Di solito vive in coppia, ma la coppia è occasionalmente accompagnata da un giovane esemplare. Di tanto in tanto forma gruppi più piccoli associandosi a membri della stessa specie provenienti dai territori vicini, formando gruppi di cinque o sei individui. A volte gli esemplari non ancora sessualmente maturi si radunano in piccoli gruppi. In singoli casi sono stati osservati stormi composti anche da 33 individui[7][8].
Dieta
[modifica | modifica wikitesto]La dieta del bucero nero è costituita principalmente da frutta, che preferisce cercare nel fitto groviglio di piante rampicanti. Qui esso si muove saltellando o arrampicandosi, rompendo pezzi di corteccia e i rivestimenti di frutta e semi con l'aiuto del becco. Il suo menu comprende anche i frutti di Aglaia e il bucero nero è considerato uno dei principali dispersori dei semi di questo genere (la cosiddetta «disseminazione ornitocora»)[7]. Mangia anche le grosse bacche e le capsule degli alberi di Meliacee e di Miristicacee, nonché i frutti di aro titano. Come presso molti altri buceri, tuttavia, i fichi costituiscono la parte prevalente della dieta. Nel caso incontri altre specie di bucero sugli alberi da frutto, il bucero nero si mostra in genere più sottomesso. Anche varie specie di scoiattolo sono in grado di prevalere con successo su questo animale.[7] Questa specie è il principale dispersore dei semi del Durio graveolens, una specie di durian.[9] La connessione tra questo uccello ed il frutto è così forte da riflettersi in alcuni dei nomi comuni del frutto: i popoli Kenyah e Dayak lo chiamano durian anggang (lett. 'bucero durian'),[10] mentre in malese è chiamato durian burong/durian burung[11] (lett. 'uccello durian').[10]
Il bucero nero assume anche proteine animali. Generalmente esse derivano da coleotteri farfalle, ma un esemplare è stato visto mangiare anche uova di minivet arancio[7].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Le abitudini riproduttive del bucero nero non sono state ancora studiate approfonditamente. In linea di massima, comunque, è un uccello monogamo che vive in coppie che allevano da sole i propri nidiacei. In un caso, tuttavia, è stato osservato un giovane esemplare che aiutava una coppia a crescere i suoi piccoli, quindi è possibile che questa specie possa sviluppare un comportamento di allevamento cooperativo, almeno in determinate circostanze[7]. Anche la riproduzione non sembra essere legata a nessuna stagione in particolare[7].
Il ciclo riproduttivo è stato stimato in 80 giorni, di cui 30 giorni dedicati alla cova e 50 giorni deputati all'allevamento dei nidiacei. La nidiata è costituita da due o tre uova. Dal momento che di norma si osserva un unico giovane che accompagna i genitori si ritiene che solo un unico nidiaceo raggiunga l'età dell'involo, ma è anche possibile che i genitori si prendano cura di un esemplare alla volta[7].
Come tutti i buceri, il bucero nero nidifica all'interno delle cavità degli alberi: utilizza fori naturali, ma è stato anche visto ispezionare le cavità scavate dal picchio polveroso. Come fanno generalmente i buceri, la femmina sigilla la parete della camera di nidificazione lasciando solo una stretta fessura, attraverso la quale il maschio nutre sia la femmina che, successivamente, i nidiacei, infilando dentro il becco. Quando è nei pressi della cavità del nido il maschio si comporta in maniera molto riservata. Durante l'intera stagione riproduttiva emette raramente i suoi richiami e si avvicina al nido solo dopo aver osservato attentamente l'ambiente circostante. I giovani vengono nutriti dai genitori fino a 6 mesi dopo l'involo. Gli esemplari che non hanno ancora raggiunto la maturità sessuale rimangono nel territorio dei genitori fino ad un massimo di 18 mesi.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]I buceri neri vivono nelle foreste pluviali sempreverdi umide o paludose, soprattutto in quelle di pianura, della penisola malese, del Borneo e di Sumatra. Sono presenti anche nelle isole di Lingga, Bangka e Belitung[4]. Per quanto riguarda la distribuzione altitudinale, nel Borneo sono stati segnalati fino a 250 metri e a Sumatra fino a circa 500 metri[8]. Rispetto al bucero orientale, con il quale condivide l'areale, preferisce vivere nel fitto delle foreste. Tuttavia, si incontra anche nelle foreste a galleria lungo i fiumi e colonizza perfino le paludi soggette a maree. Si spinge nelle foreste secondarie solamente se vi sono alberi di grandi dimensioni o solo se viene praticato un abbattimento di tipo selettivo.[7]
In cattività
[modifica | modifica wikitesto]I buceri neri vengono occasionalmente ospitati nei giardini zoologici. In particolare l'EAZA spinge molto sull'allevamento in cattività di questa specie per far crescere la popolazione ex situ, aumentando il numero di esemplari nelle strutture zoologiche e creando una popolazione in cattività stabile.[12] Inoltre, si pone importanza sull'utilizzo di questa specie come "specie modello" per conoscere e studiare i problemi sull'allevamento di altre specie, in particolare quelle più minacciate e più difficili da allevare in cattività, come ad esempio il bucero di Sulu (Anthracoceros montani), essendo considerata una specie "meno impegnativa" rispetto ad altre. Per questo è spesso consigliata come un punto di partenza per gli istituti zoologici che vogliono iniziare ad allevare buceri asiatici. L'allevamento in cattività ha dato i suoi frutti con questa specie: un maschio cresciuto in cattività è stato visto accingersi a nidificare murando l'ingresso della cavità di un albero a poco meno di un anno di età. In cattività alcuni buceri neri hanno raggiunto i 21 anni di età.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) BirdLife International 2018, Anthracoceros malayanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Appendices | CITES, su cites.org. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Bucerotidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 25 marzo 2020.
- ^ a b Kemp, 1995, p. 173.
- ^ Craig Robson, New Holland field guide to the birds of South-East Asia, New Holland Publishers, 2005, p. 44, ISBN 1-84330-746-4.
- ^ Kemp, 1995, p. 172.
- ^ a b c d e f g h i j Kemp, 1995, p. 175.
- ^ a b Morten Strange, A Photographic Guide to the Birds of Indonesia, 2ª ed., Princeton University Press, 2003, p. 201, ISBN 0-691-11495-1.
- ^ (EN) Yoshihiro Nakashima, Peter Lagan e Kanehiro Kitayama, A Study of Fruit–Frugivore Interactions in Two Species of Durian (Durio, Bombacaceae) in Sabah, Malaysia, in Biotropica, vol. 40, n. 2, marzo 2008, pp. 255–258, DOI:10.1111/j.1744-7429.2007.00335.x, ISSN 1744-7429 , OCLC 5155811169.
- ^ a b (EN) André Joseph Guillaume Henri Kostermans, The Genus Durio Adans. (Bombac.) (PDF), in A. Dilmy e C. G. G. J. Van Steens (a cura di), Reinwardtia, vol. 4, n. 3, dicembre 1958, pp. 91–95, DOI:10.14203/reinwardtia.v4i3.1008, ISSN 2337-8824 , OCLC 4142407. URL consultato il 10 novembre 2017.
- ^ E. O'Gara, D. I. Guest e N. M. Hassan, Occurrence, Distribution and Utilisation of Durian Germplasm (PDF), in Drenth, A. e Guest, D. I. (a cura di), Diversity and Management of Phytophthora in Southeast Asia ACIAR Monograph No. 114, Australian Centre for International Agricultural Research (ACIAR), 2004, pp. 187–193, ISBN 978-1-86320-405-7. URL consultato il 9 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2018).
- ^ EAZA - Black Hornbill, su eaza.net. URL consultato il dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alan C. Kemp e Martin Woodcock, The hornbills: Bucerotiformes, Oxford University Press, 1995, p. 302, ISBN 0-19-857729-X.
- (DE) W. Grummt e H. Strehlow (a cura di), Zootierhaltung Vögel, Francoforte sul Meno, Verlag Harri Deutsch, 2009, ISBN 978-3-8171-1636-2.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Black hornbill (Anthracoceros malayanus) on ARKive.
- Bucero nero (Anthracoceros malayanus), su xeno-canto.org. URL consultato il 25 marzo 2020.