Assalto alla sede della CGIL

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Assalto alla sede della CGIL
parte delle Proteste contro le politiche COVID-19 in Italia
La sede nazionale della CGIL a Roma, obiettivo dell'assalto.
Data9 ottobre 2021
LuogoVari luoghi di Roma
CausaGestione della pandemia di COVID-19
EsitoCondanna e arresto di alcuni dei responsabili
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L'assalto alla sede della CGIL è stato compiuto il 9 ottobre 2021 a Roma da alcuni partecipanti della manifestazione No Green Pass[1] e alcuni esponenti del partito neofascista Forza Nuova,[2][3] nata contro il decreto-legge approvato dal Governo Draghi che obbligava all'utilizzo del Certificato COVID digitale dell'UE per poter accedere ai luoghi di lavoro.

Il 16 settembre 2021, il Governo Draghi approvò un decreto-legge contenente l’obbligo di utilizzo della certificazione verde, chiamata comunemente Green Pass, nei luoghi di lavoro, per contrastare lo sviluppo dell'andamento pandemico in Italia.[4][5] Ciò scatenò la reazione di alcuni civili di estrema destra, contrari alla pubblicazione del d.l., diffusa anche all'interno di alcuni social, come Telegram. Pamela Testa, militante di Forza Nuova, condivise sul suo profilo numerosi post a favore dell'insurrezione contro le direttive di Stato, rivendicando il 29 settembre 2021 di essere l’organizzatrice della manifestazione No Green Pass e esprimendo, il 3 ottobre, che le persone sarebbero state pronte a marciare su Roma,[6] ricordando indirettamente la marcia su Roma dell'ottobre 1922.

Il 9 ottobre, in vista dell'organizzazione della manifestazione, autorizzata dal Comune di Roma,[7] circa 10mila persone si sono radunate in Piazza del Popolo per manifestare contro l'utilizzo della certificazione verde,[8] ma ad alimentare le tensioni furono i numerosi contenuti web pubblicati nei gruppi No Vax e No Green Pass, diffusi all'interno dei maggiori social. Secondo Luciana Lamorgese, l'allora ministro dell'interno, alla manifestazione avrebbero preso parte circa 4 000 persone, quindi vennero schierati solo 840 agenti della Polizia di Stato, un numero ritenuto congruo per un evento di tale portata.[9]

Dopo la manifestazione, un corteo non autorizzato iniziò ad incamminarsi per le vie di Roma creando scompiglio e confusione. I luoghi bersaglio dei manifestanti furono molteplici: il corteo si divise per colpire diverse zone, tra cui Palazzo Chigi, presieduto tempestivamente dalla Polizia di Stato, il ponte Regina Margherita e la sede nazionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro,[10] mentre ad essere presi di mira verbalmente furono diverse figure politiche del Governo Draghi. Durante l'assalto sono stati utilizzati lacrimogeni, bombe carta e numerosi oggetti come armi, tra cui sedie, sanpietrini, monopattini e impalcature.[11]

A guidare il corteo contro la sede nazionale della CGIL, chiusa quel sabato per problemi alla logistica causata dalla pandemia,[12] fu Giuliano Castellino, leader della sede romana di Forza Nuova,[11] accompagnato da Roberto Fiore, leader nazionale del partito politico. Alcuni manifestanti del gruppo, principalmente di estrema destra, riuscendo a sfondare l'ingresso con calci e pugni, dopo aver completamente distrutto e vandalizzato il piano terra, occuparono temporaneamente la struttura, poi sgombrata dalla Polizia di Stato. Partecipò all'assalto e all'irruzione della struttura anche Biagio Passaro, ristoratore leader di IoApro, un movimento nato contro le chiusure delle attività di ristorazione allo scopo di contenere il dilagare del contagio.[13]

A conclusione degli eventi, gli arrestati furono 12, tra cui Giuliano Castellino, Roberto Fiore, Pamela Testa, Biagio Passaro, Luigi Aronica - uno dei fondatori dei Nuclei Armati Rivoluzionari -, e Fabio Corradetti, figlio della compagna di Castellino,[6][14] mentre altre 57 persone furono denunciate con capi d'accusa come saccheggio, istigazione a delinquere, violazione di domicilio e resistenza, e 41 feriti delle forze dell'ordine. Come espresso da Stefano Milani, capo della comunicazione del sindacato, ad essere attaccati furono anche alcuni siti web, tra cui quello della stessa CGIL.[6]

A condannare i vari fatti accaduti durante il 9 ottobre furono molti esponenti della CGIL, così come politici e altre figure pubbliche. Stefano Milani ha definito l'assalto come un colpo a tutta la comunità e alla democrazia, mentre Riccardo Sanna, coordinatore dell’area delle politiche per lo sviluppo, ha sottolineato la stanchezza che i poliziotti stavano sopportando.[12] Il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini, oltre a sostenere l'idea dell'offesa alla democrazia, a ribadire che nessuno avrebbe riportato l'Italia nel ventennio fascista ed a rimarcare il fatto che la Costituzione italiana vieta esplicitamente l'esistenza di formazioni politiche che si richiamino al fascismo, ha espresso il suo giudizio riguardo le azioni successe, sostenendo che fossero sono frutto di squadrismo, idea condivisa anche dagli altri segretari nazionali dei sindacati italiani, Luigi Sbarra della CISL e Pierpaolo Bombardieri della UIL.[15]

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Mario Draghi hanno sostenuto telefonicamente la piena solidarietà del governo,[11][15] mentre la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, fin dal giorno dopo, si è dissociata dagli assalti, affermando di non condividerne né la matrice né la violenza[12][14] e criticando l'operato del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese,[16] mentre Francesco Lollobrigida, allora capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, disse che il compito di giudicare i manifestanti spetta alla magistratura. Emanuele Fiano sostenne di inviare alla Camera una mozione urgente per lo scioglimento di Forza Nuova.[14][17] Sostegno e condanna vennero espressi anche dal ministro della salute, Roberto Speranza, il ministro degli affari esteri, Luigi di Maio, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il segretario della Lega Matteo Salvini ed il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.[15][16] Via Twitter, invece, si sono espressi i leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e del Partito Democratico Enrico Letta.[16]

Procedimenti giudiziari

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L'11 luglio 2022 sono state confermate le prime condanne per l'assalto alla CGIL. Fabio Corradetti e Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova[18], sono stati condannati con rito abbreviato a 6 anni di reclusione[19] Riguardo Roberto Fiore e Giuliano Castellino, il tribunale del riesame ha confermato la scarcerazione con l'obbligo di firma quotidiana, mentre per Luigi Aronica la totale scarcerazione.[7]
Il 20 dicembre 2023 il Tribunale di Roma ha condannato Giuliano Castellino a otto anni e sette mesi di reclusione, Roberto Fiore a otto anni e sei mesi e Luigi Aronica a otto anni e cinque mesi; inoltre sono stati condannati a otto anni e due mesi Salvatore Lubrano, Luca Castellini, Lorenzo Franceschi e Pamela Testa[20].

  1. ^ Laura Mari, No Green pass e scontri a Roma, invasa sede Cgil. Solidarietà di Mattarella. Draghi: "Sindacato presidio democratico". Lamorgese; "Violenta carica eversiva". Landini: "Squadrismo fascista"., in La Repubblica, 9 ottobre 2021. URL consultato il 7 luglio 2024.
  2. ^ Forza Nuova, l’assalto di Roma come Capitol Hill: l’obiettivo era colpire Palazzo Chigi e poi altre città, in Il Riformista, 10 ottobre 2021. URL consultato il 26 novembre 2022.
  3. ^ Emanuele Baldi, Il grande abbraccio della Toscana alla Cgil. "L’assalto di Roma un atto da vigliacchi", in La Nazione, 10 ottobre 2021. URL consultato il 26 novembre 2022.
  4. ^ Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 36, su www.governo.it, 16 settembre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  5. ^ Sky TG24, Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre: rischio caos, su tg24.sky.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  6. ^ a b c Un anno dall'attacco alla Cgil: cronaca di un assalto premeditato, su fondazionefeltrinelli.it, 5 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2022).
  7. ^ a b Prime sei condanne per l'assalto alla Cgil a Roma durante la manifestazione no green pass, su RaiNews. URL consultato il 24 agosto 2022.
  8. ^ No Green pass, 10 mila manifestanti a Roma: 4 gli arresti. I sindacati in piazza il 16 ottobre «contro il fascismo», su Open, 9 ottobre 2021. URL consultato il 24 agosto 2022.
  9. ^ Informativa del Ministro dell'interno sui gravi fatti accaduti a Roma il 9 ottobre scorso in occasione della manifestazione svoltasi presso Piazza del Popolo e conseguente discussione (ore 16,43), su www.senato.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  10. ^ No Green Pass, 10mila in piazza del Popolo: tensioni e scontri con le forze dell'ordine, su RomaToday. URL consultato il 25 agosto 2022.
  11. ^ a b c Sky TG24, Roma, manifestazione contro Green pass: scontri con la polizia. VIDEO, su tg24.sky.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  12. ^ a b c Un anno fa l’assalto neofascista alla Cgil, su Micromega, 7 ottobre 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  13. ^ Roma, il video integrale dell'assalto alla Cgil. Il leader di Io Apro si filma mentre entra nei locali della sede del sindacato, su Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  14. ^ a b c Assalto alla Cgil, 12 arresti: anche Castellino e Fiore (Forza Nuova) e un ex Nar, su Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  15. ^ a b c Attaccata la sede della Cgil a Roma, Landini: 'Squadrismo fascista', su Agenzia ANSA, 9 ottobre 2021. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  16. ^ a b c Sky TG24, Scontri no Green Pass a Roma, Draghi: no violenze, avanti con vaccini, su tg24.sky.it. URL consultato il 23 ottobre 2022.
  17. ^ Sky TG24, No green pass assaltano Cgil: 12 arresti. Landini: non ci fanno paura, su tg24.sky.it. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  18. ^ Palermo Today - Assalto alla Cgil di Roma: in carcere anche Ursino, leader palermitano di Forza Nuova
  19. ^ Assalto Cgil: prime sei condanne a Roma - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 11 luglio 2022. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  20. ^ Assalto alla Cgil, Castellino e Fiore condannati a oltre 8 anni. Proteste in aula e saluti romani: “Mo’ famo la guerra”, su Il Fatto Quotidiano, 20 dicembre 2023. URL consultato il 20 dicembre 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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