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Augusto Donaudy

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Augusto Donaudy (Napoli, 1910Milano, 8 giugno 1982) è stato uno scrittore, traduttore e francesista italiano.

Nato a Napoli da una famiglia d'origini francesi, aveva due sorelle, Gaby e Lidia; si occupò per tutta la sua carriera alla traduzione di opere della letteratura francese del XIX e XX secolo, segnalandosi per la capacità linguistica e interpretativa, che gli permetteva d'essere abile e fedele "voce" degli autori tradotti, e tra essi in special modo di André Gide e Jean Giraudoux.[1] Nel 1937 fu pubblicato un suo saggio storico, intitolato Da Cavour a Crispi, mentre è del 1945 il romanzo storico Quasi una follia. Donaudy fu anche autore di una traduzione de I tre moschettieri datata 1945; si occupò poi, per l'editore napoletano Richter, di vari testi di anatomia e salute; nel 1957 fu contattato dall'editore milanese Rizzoli, che gli chiese di tradurre la celebre opera di Verne Il giro del mondo in 80 giorni: Donaudy iniziò così la sua collaborazione con Rizzoli, che durò per oltre vent'anni. La prima opera di Gide che tradusse fu Isabelle, pubblicata da Alberto Marotta nel 1959: Donaudy divenne presto uno dei principali traduttori di Gide in italiano. L'ultima traduzione firmata da Donaudy pubblicata in Italia fu Il generale dell'armata morta (Longanesi 1982) dello scrittore albanese di lingua francese Ismail Kadare.

  • Quasi una follia, Milano, Alpe, 1945
  • Da Cavour a Crispi, Milano, Edizioni del Tempo, 1937
  1. ^ Per Augusto Donaudy, Relazione della Giuria del Premio Monselice 1983, Monselice 1984, p. XVIII.

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