Bianco di titanio
Bianco di titanio | |
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Coordinate del colore | |
HEX | #FFFEEF |
sRGB1 (r; g; b) | (255; 254; 239) |
CMYK2 (c; m; y; k) | (0; 0,4; 6,3; 0) |
HSV (h; s; v) | (56°; 6%; 100%) |
1: normalizzato a [0-255] (byte) 2: normalizzato a [0-100] (%) |
Il bianco di titanio è un pigmento inorganico minerale sintetico ottenuto dal biossido di titanio (TiO2), simile al bianco di zinco, ma più coprente.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il bianco di titanio è stato inventato da Auguste J. Rossi laureatosi all'Ecole Centrale de Paris, Rossi si trasferì in America e divenne consulente chimico della Titanium Alloy Manufacturing Company, a lui si devono moltissimi brevetti tra cui quelli sul Titanio, sul ossido di Titanio e Bianco di Titanio, i primi brevetti risalgono già al 1898, ma l'uso di bianco di titanio nei dipinti è antecedente al suo brevetto, è stato scoperto l'uso del bianco di titanio nel dipinto di John Singer Sargent - "Caffè Orientale sulla Riva degli Schiavoni" - Oil on Canvas, 1882.
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]Spesso il prodotto commerciale è addizionato di solfato di calcio, e/o di solfato di bario e proviene da pigmento di origine inorganica. I suoi primi utilizzi commerciali risalgono circa al 1918.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bianco di titanio, su Pigmenti.net. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato il 7 novembre 2019).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) #fffeef hex color, su ColorHexa. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato il 1º ottobre 2017).