Caines
Caines comune | |
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(IT) Caines (DE) Kuens | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Manfred Walter Raffl (SVP) dal 10-5-2015 (2º mandato dal 22-9-2020) |
Lingue ufficiali | Italiano, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°41′58.13″N 11°10′10.15″E |
Altitudine | 592 m s.l.m. |
Superficie | 1,63 km² |
Abitanti | 385[2] (31-8-2020) |
Densità | 236,2 ab./km² |
Comuni confinanti | Rifiano, Scena, Tirolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39010 |
Prefisso | 0473 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021014 |
Cod. catastale | B364 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 304 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) cainesi (DE) Kuensner[1] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Caines nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Caines (Kuens in tedesco) è un comune italiano di 385 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. Si tratta del comune meno esteso del Trentino-Alto Adige ed è situato geograficamente in Val Passiria, nel comprensorio del Burgraviato.
Curiosamente, gli uffici comunali hanno sede presso il vicino municipio di Rifiano[5].
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Caines, che è uno fra i comuni più piccoli d'Italia per estensione superficiale, costituisce il punto di partenza per escursioni nella Valle di Sopranes o Val Sopranes (tedesco Spronsertal).
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo è attestato per la prima volta nel 720 come Cainina, Cheines, Chains, Caihas, Kaims, Kayns e Kuens e deriva probabilmente dal patronimico medio alto tedesco Kuono.[6] Un'altra versione vuol sì che il toponimo derivi da una forma preromana Cainavum.[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il villaggio è una fondazione dei vescovi di Frisinga che qui, dal primo medioevo, avevano ingenti possedimenti devoluti loro da parte del casato baiuvaro degli Agilolfingi.[8]
L'attuale territorio di Caines venne infatti dato in donazione nell'anno 718 al Vescovato di Frisinga dal duca di Baviera Grimoaldo.
Sotto il vescovo Corbiniano furono costruiti la Mairhof ed una chiesa.
Nel periodo seguente, l'insediamento di Caines si staccò sempre più dalla diocesi bavarese, tanto che nel 931 re Enrico I si vide costretto a confermare ancora una volta il diritto di signoria, o meglio la pretesa di dominio, della Curia di Frisinga.
Nel 1150 il vescovo di Frisinga consegnò il possesso di Caines al locale monastero di Sant'Andrea, e nel 1312 venne conferito dal vescovo della diocesi di Coira anche il diritto di patronato sopra la chiesa, con protezione del luogo sacro.
Nonostante il paese non appartenesse alla Signoria del Tirolo, Caines fu equiparato nel 1576 alla sua zona circostante tirolese, e venne assicurato dal convento di Sant'Andrea di Frisinga di vendere le merci secondo l'uso tirolese.
Solo a seguito della secolarizzazione dei beni ecclesiastici nel 1803, Caines passò al Tirolo[9].
L'attuale chiesa parrocchiale del paese risale alla tarda epoca romana ed è dedicata a San Maurizio e San Corbiniano, e lo stemma mostra Corbiniano, che fondò un monastero a Caines, nel suo viaggio a Roma con l'orso.
Caines appartenne fino alla fine della prima guerra mondiale al tribunale di Merano e faceva parte del suo distretto amministrativo.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]«Stemma d'argento, al vescovo passante vestito di un manto di rosso, mitrato e nimbato d'oro, tenente nella destra un baculo d'oro, con un orso bruno passante e attraversante, sul cui dorso è legato un fardello.»
Il vescovo rappresentato è san Corbiniano di Frisinga, la cui chiesa aveva ingenti possedimenti nella zona e, secondo la leggenda, alcuni frutteti nel paese. Lo stemma è stato adottato nel 1968.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Edifici religiosi
[modifica | modifica wikitesto]Con la creazione, da parte del Vescovato di Frisinga, nell'anno 718, di una sua casa di Dio, Caines ebbe molto presto il proprio tempio cristiano.
Il primo edificio sacro costruito nel 718 fu dedicato a San Zeno e San Valentino, e nel 1150 il paese venne elevato a parrocchia, che era subordinata all'epoca alla Diocesi di Coira.
Nel 1312, il diritto di patronato sulla parrocchia passò al monastero di Sant'Andrea.
Nel XV secolo, furono realizzati la torre ed il coro dell'odierna chiesa di San Maurizio e San Corbiniano, e nel 1615-1616 il tetto della navata venne rivestito con una nuova struttura, mentre nella metà del XIX secolo è stata ampliata la stessa navata[11].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Ripartizione linguistica
[modifica | modifica wikitesto]La sua popolazione è nella quasi sua totalità di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[12] |
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96,28% | madrelingua tedesca |
3,47% | madrelingua italiana |
0,25% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2005 | 2015 | Alois Kuen | SVP | Sindaco | |
2015 | in carica | Manfred Walter Raffl | SVP | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 116.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Adesso due Comuni, ma unico municipio in attesa di fondersi Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano, Athesia, 1991, pp. 201-02. ISBN 88-7014-634-0
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
- ^ Günther Kaufmann, Zur frühen Geschichte von Kuens, in «Der Schlern», 84, 2010, pp. 61-97.
- ^ Geschichte-Tirol: Kuens
- ^ (EN) Heraldry of the World: Kuens Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
- ^ Kuens
- ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto](DE) Sepp Pircher, Kuens - Geschichte und Kultur, Raiffeisenkasse Riffian-Kuens, Chaines 1996, pp. 387.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caines
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.caines.bz.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123335730 · LCCN (EN) n98093707 · GND (DE) 4136142-8 · J9U (EN, HE) 987007537900505171 |
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