Carlo Battaglini

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Carlo Battaglini

Consigliere agli Stati
Durata mandato2 luglio 1855 –
1 febbraio 1856
Legislatura
Circoscrizione  Ticino

Consigliere nazionale
Durata mandato1848-1850, 1862-1875, 1882-1887
Legislatura, , , , , , 12ª, 13ª
Circoscrizione  Ticino

Inviato alla Dieta federale
Durata mandato1844
Circoscrizione  Ticino

Membro del Gran Consiglio del Cantone Ticino
Durata mandato1839-1848, 1852-1888

Sindaco di Lugano
Durata mandato1878 –
1888

Carlo Battaglini (Cagiallo, 2 luglio 1812Lugano, 3 agosto 1888) è stato un avvocato e politico svizzero.[1]

Figlio di Antonio Battaglini, avvocato, nel 1831 sotto spinta dalla famiglia entrò nel collegio Elvetico di Milano per intraprendere la carriera ecclesiastica.[1] Le sue idee troppo liberali suscitarono i sospetti della polizia austriaca e nel 1833 Battaglini, per nulla disposto ad indossare l'abito talare, abbandonò Milano per intraprendere studi di diritto all'Università di Ginevra, dove poté seguire i corsi di Pellegrino Rossi e Antoine-Elisée Cherbuliez.[1] Decisive per la sua formazione politica furono l'influenza di James Fazy e la frequentazione degli esuli italiani.[1]

Ebbe strettissimi rapporti con Giuseppe Mazzini, si iscrisse alla Giovine Italia e nel 1834 partecipò alla sfortunata impresa mazziniana in Savoia.[1] Terminati gli studi nel 1835, entrò a far pratica nello studio legale di Giacomo Luvini, massimo tribuno del liberalismo ticinese, e per qualche tempo fu pure segretario redattore del Gran Consiglio.[1]

Monumento a Carlo Battaglini a Lugano

Battaglini diventò ben presto il capofila carismatico e autorevolissimo di un radicalismo democratico, anticipatore e rinnovatore, assertore della libertà dei popoli, delle idee di progresso e di giustizia sociale e perciò assai sensibile alle tematiche emergenti del socialismo.[1] Fu tra i fondatori della Società degli amici dell'educazione del popolo nel 1837, animatore della Società dei Carabinieri, e uno dei protagonisti della rivoluzione liberale del 1839.[1] Su Il Repubblicano della Svizzera italiana, che diresse per quasi un ventennio a partire dal 1838, Battaglini scrisse molte fra le pagine più alte, per contenuti e tensione ideale, della pubblicistica liberale.[1] La sua visione europeista rompeva con i cantonalismi, e la sua lotta per i valori del Risorgimento non risparmiava pungenti critiche alla Svizzera.[1]

Fu sindaco di Lugano dal 1878 al 1888, e deputato al Gran Consiglio ticinese, di cui fu sette volte presidente, dal 1839 al 1848 e dal 1852 al 1888.[1] A livello nazionale fu inviato alla Dieta federale nel 1844, Consigliere nazionale dal 1848 al 1850, dal 1862 al 1875, e dal 1882 al 1887, e Consigliere agli Stati dal 1855 al 1856.[1] Fu tenente colonnello di Stato maggiore nel 1847, colonnello comandante della Landwehr cantonale nel 1862.[1] Nel 1861 ebbe parte determinante nelle trattative per la regolamentazione del confine italo-ticinese e nel 1865 fu tra i promotori della ferrovia del Gottardo.[1] A livello cantonale, tra le altre cose, si occupò del Codice civile e soprattutto del progetto di Codice penale, considerato, nella sua stesura originale, uno dei migliori d'Europa.[1] Esponente dell'ala anticlericale, fu con Stefano Franscini uno dei rari liberali ticinesi della prima metà dell'Ottocento a mettere in discussione il primato della religione cattolica[2], sostenne la secolarizzazione dei conventi e propugnò la costituzione di un vescovado ticinese.[1]

  • Progetto di Codice Penale per il Cantone Ticino, Lugano 1868
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Dizionario storico della Svizzera.
  2. ^ Giuseppe Martinola,Il pensiero politico ticinese dell'Ottocento, Ed. La Scuola, 1968.

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