Castello di San Lorenzo (Nesso)
Castello di San Lorenzo | |
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Veduta aerea del Castello | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Nesso |
Indirizzo | Via del Castello |
Coordinate | 45°54′31.32″N 9°09′20.16″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello |
Inizio costruzione | XV secolo |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Azioni di guerra | Guerra decennale |
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Il castello di Nesso, anche detto di San Lorenzo per la vicina chiesa, è una struttura militare di Nesso, in provincia di Como. Fin dall'inizio non è un castello feudale, ma bensì consorziale.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È stato sempre gestito dall'intera popolazione, infatti, storicamente non vi sono riferimenti a castellani, ma è stato variamente abitato.[1]
La fortificazione costituiva un recinto dotato di torri, con lo scopo di presidiare il territorio e, all'occorrenza, bloccare il passaggio dei nemici.[2] Si trovava in linea di vista con la Torraccia di Brienno, con la quale avrebbe formato un unico sistema di sorveglianza.[3]
Il castello costituì la residenza del vescovo di Como Rainaldo, amico di Pier Damiani e fedelissimo di Gregorio VII durante la lotta per le investiture.[4]
Durante la guerra decennale, nel 1124 il castello venne conquistato dai comaschi, reduci da un fallito attacco all'Isola Comacina[5].
Della struttura rinascimentale resta il muraglione[6] di 15 metri in pietra a sostegno del terrapieno. Parte residua di una struttura fortificata realizzata dai Comaschi nel 1449[6][5], sui resti di un edificio precedente.
Il castello rinascimentale venne distrutto tra il 1531[6] e il 1532[5], durante le sempre più frequenti incursioni del condottiero di Francesco II Sforza Gian Giacomo Medici a danno dei borghi rivieraschi del Triangolo Lariano.[7] In questo contesto, uno degli uomini più fidati del Medeghino venne soprannominato Falco della Rupe,[8] proprio in riferimento alla posizione del castello di San Lorenzo.
Nel XIX secolo sono state aggiunte le tre torrette merlate, costruite sulla base di analoghe postazioni, e i merli “a coda di rondine” (detti anche merli ghibellini), posti a coronamento del muraglione sul lato che prospetta il lago[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fabio Cani, Nesso i nomi dei luoghi, Nodo Libriª ed., 2003, p. 76.
- ^ Belloni et al., p.23.
- ^ Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A Editoriale, 1991, pp. 52-53.
- ^ AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne, p. 29.
- ^ a b c d Belloni et al., pp. 52-53.
- ^ a b c TCI, p. 308.
- ^ Castello di San Lorenzo, su triangololariano.it..
- ^ Bartolini, p. 48.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991, pp. 23, 52-53.
- AA.VV., Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II, Como-Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1996.
- Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
- AA.VV., Il Triangolo Lariano, Como, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 2002, p. 175.
- Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].
Altri progetti
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