Compagnia militare privata
Una compagnia militare privata (in acronimo CMP) è un'impresa che fornisce consulenze o servizi specialistici di natura militare, talora assimilabili alle prestazioni dei mercenari.[1]
Per riferirsi a questa realtà sono anche utilizzate le espressioni della lingua inglese: private military company, private security contractors (PSCs), private military corporations, private military firms, military service providers.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tali enti hanno cominciato a essere costituiti tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo; prima i fenomeni di combattenti privati erano assimilabili alla figura del mercenario, i quali a volte agivano per conto proprio, oppure spesso al soldo di sovrani nazionali, come i condottieri italiani, oppure i mercenari svizzeri e i lanzichenecchi, fenomeni largamente diffusi durante il medioevo e il rinascimento.
I casi più noti riguardano l'impiego degli stessi in diversi conflitti a partire dalla fine del XX secolo come le guerre jugoslave, la guerra in Afghanistan e la guerra in Iraq, la guerra civile siriana e la guerra dell'Ucraina orientale. A partire dall'inizio del XXI secolo gli Stati Uniti d'America hanno progressivamente aumentato il ricorso all'impiego di tali enti; nel 2003 si stimava giro d'affari delle CMP superasse i 100 miliardi di dollari annui.[2]
Caratteristiche generali
[modifica | modifica wikitesto]Queste imprese, spesso definite in lingua inglese come contractors, forniscono personale ma anche consulenze e servizi specialistici, anche se in molti paesi del mondo questa attività è espressamente vietata e sanzionata dalla legge. Sono anche definite security contractors, ossia per identificare soggetti che operino nell'industria della difesa con funzioni principalmente nel campo della sicurezza di persone e beni.
Sono a volte incluse nei fornitori di servizi per la difesa (supply contractors). Tuttavia, detti fornitori nella maggior parte dei casi procurano soprattutto equipaggiamento specializzato ed eventualmente anche personale, laddove le CMP forniscono personale dotato di speciali attitudini operativo-tattiche, compresa, a volte, un'effettiva pregressa esperienza di combattimento.
Casistica d'impiego
[modifica | modifica wikitesto]Possono essere impiegate per vari scopi e/o motivazioni, soprattutto politiche ed economiche più che militari; tuttavia dal punto di vista politico l'utilizzo di forze armate non regolari potrebbe essere scelto per non esporre un determinato Stato a particolari conseguenze nel campo della politica internazionale, anche se spesso l'utilizzo si riduce alla tutela di determinati obiettivi sul territorio o di vigilanza degli stessi.
Altro esempio in cui esse operano sono i conflitti a bassa intensità, situazioni in cui il dispiegamento di forze armate regolari potrebbe apparire politicamente, diplomaticamente, o economicamente troppo rischioso.
Servizi offerti
[modifica | modifica wikitesto]I servizi e le consulenze coprono quelli tipicamente svolti da imprese di vigilanza privata, ma molto spesso in scala ridotta. Spesso le CMP sono utilizzate per addestrare o integrare le forze armate al servizio dei governi, ma non è raro il caso che siano assoldate da altre imprese private; oppure in attività di sorveglianza e/o tutela di beni o di persone.
Disciplina normativa nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]Lo status giuridico del personale impiegato presso queste imprese, secondo le convenzioni di Ginevra, è totalmente diverso da quello del personale di tipo militare che presta servizio in una forza armata regolare, non essendo soggetti né agli obblighi né ai diritti previsti per le milizie regolari.
I contractors possono anche non agire secondo il diritto bellico ed il diritto internazionale umanitario e, se catturati, non vengono necessariamente riconosciuti come prigionieri di guerra. Il personale impiegato in tali enti che utilizzi la forza offensiva in una zona di conflitto potrebbe essere considerato "combattente illegittimo", con riferimento alle convenzioni di Ginevra.
Diritto internazionale
[modifica | modifica wikitesto]La Terza Convenzione di Ginevra (GCIII) del 1949 non riconosce la differenza tra fornitori della difesa e CMP; definisce una categoria chiamata supply contractors. Se questi ultimi siano stati muniti (dall'esercito cui si affiancano) di un valido documento identificativo, hanno diritto allo status di prigioniero di guerra in caso di cattura. (GCIII Articolo 4.1.4).
Se il contractor partecipa ai combattimenti, comunque, può essere classificato come mercenario (Protocol I Additional to the Geneva Conventions (Protocol I) Articolo 47.c), a meno che non ricada in un'esenzione alla clausola dell'articolo 47. Se i contractors catturati vengono riconosciuti mercenari, sono combattenti illegittimi, e perdono il beneficio di essere considerati prigionieri di guerra.
Italia
[modifica | modifica wikitesto]Con la ratifica della convenzione delle Nazioni Unite del 4 dicembre 1989 sull'utilizzo di mercenari - avvenuta con legge 12 maggio 1995 n. 210 - l'attività posta in essere da tali enti è fuorilegge. Conseguentemente quindi, se posta in essere, esporrebbe verosimilmente i responsabili alle sanzioni di cui agli artt. 244 e 288 del codice penale italiano, modificati dalla legge di ratifica del 1995:
Art. 244
«Chiunque, senza l’approvazione del Governo, fa arruolamenti o compie altri atti ostili contro uno Stato estero, in modo da esporre lo Stato italiano al pericolo di una guerra, è punito con la reclusione da sei a diciotto anni; se la guerra avviene, è punito con l’ergastolo. Qualora gli atti ostili siano tali da turbare soltanto le relazioni con un Governo estero, ovvero da esporre lo Stato italiano o i suoi cittadini, ovunque residenti, al pericolo di rappresaglie o di ritorsioni, la pena è della reclusione da tre a dodici anni. Se segue la rottura delle relazioni diplomatiche, o se avvengono le rappresaglie o le ritorsioni, la pena è della reclusione da cinque a quindici anni.»
Art. 288:
«Chiunque nel territorio dello Stato e senza approvazione del Governo arruola o arma cittadini, perché militino al servizio o a favore dello straniero, è punito con la reclusione da quattro a quindici anni. La pena è aumentata se fra gli arruolati sono militari in servizio, o persone tuttora soggette agli obblighi del servizio militare.»
Stati Uniti d'America
[modifica | modifica wikitesto]Il fondamento normativo in tema è il Logistics Civil Augmentation Program (detto anche LOGCAP), un programma avviato dall'esercito degli Stati Uniti nel dicembre 1985 - attualmente supervisionato dallo United States Army Sustainment Command - che consente all'esercito di ottenere supporto ricorrendo al contributo di personale fornito da particolari imprese, a sostegno delle attività militari. Gli USA, tra l'altro, non hanno ratificato il "Protocollo I" delle convenzioni di Ginevra perché esso non richiede ai combattenti di attenersi alla convenzione per ottenerne le relative garanzie.
Il Center for Public Integrity ha riferito che, dal 1994, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha stipulato 3601 contratti, per un valore di 300 miliardi di dollari, con CMP americane.[senza fonte]
Dal 1999, diciassette fra le più importanti CMP USA hanno erogato 12,4 milioni di dollari nelle campagne elettorali per il Congresso degli Stati Uniti o per l'elezione del Presidente degli Stati Uniti.[2] Nel 2007, durante la guerra in Iraq l'uccisione di civili da parte di alcuni membri delle CMP ha sollevato la possibilità che tali soggetti potessero essere considerati "combattenti illegittimi".[3]
Lista di CMP
[modifica | modifica wikitesto]CMP statunitensi
[modifica | modifica wikitesto]Halliburton, Bechtel, Fluor, Intercon, American Security Group, Wackenhut, Blackwater USA.
CMP britanniche
[modifica | modifica wikitesto]- Adson Holdings - (registrata in Guernsey) – proprietari di Sandline International
- Aegis Defence Services - già Sandline international
- Ake Group o Aegis World
- ArmorGroup
- Black- Op's (pmc) -
- Branch Energy Limited - registrata presso Isola di Man
- Control Risks Group (Security per sedi diplomatiche UK.)
- Defence Services Limited
- Direction Anti-Terrorism Strategic Service Glasgow UK
- Erinys International - joint-venture Anglo-Sudafricana
- Gurkha Security Guards, (registrata in Guernsey)
- Hart Security Limited
- Tecnodef limited
- Hostile Control Tactics
- Sandline International (non più attiva dal 2004)
- Plaza 107
- Securiforce
CMP canadesi
[modifica | modifica wikitesto]CMP israeliane
[modifica | modifica wikitesto]CMP sudafricane
[modifica | modifica wikitesto]- Fenix Def Services
- Coin Security
- Combat Force
- Executive Outcomes (non più attiva dal 1999)
- Kas Enterprises
- Saracen International
CMP russe
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peter W. Singer, Outsourcing War, in Foreign Affairs, 1º marzo 2005 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
- ^ a b Barry Yeoman, Soldiers of Good Fortune, Mother Jones, 1º giugno 2003. URL consultato l'8 maggio 2007.
- ^ Julian E. Barnes, America's own unlawful combatants?, su latimes.com, Los Angeles Times, 15 ottobre 2007. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2014).
- ^ (EN) Honduras: Iraq mercenaries recruited, blog off World War 4 Report
- ^ SkyLink Air and Logistic Support (USA) Inc. Archiviato l'8 novembre 2007 in Internet Archive., Center for Public Integrity report
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Contractor, Giampiero Spinelli Mursia Editore, 2009, ISBN 978-88-425-4390-9.
- Gabriella Pagliani, Il mestiere della guerra. Dai mercenari ai manager della sicurezza, Milano, Franco Angeli, 2003, ISBN 88-464-5044-2.
- Mercenari S.p.A, di Vignarca Francesco, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Futuropassato), agosto 2004.
- The Market for Force: The Consequences of Privatizing Security, by Deborah D. Avant, George Washington University, agosto 2005, ISBN 0-521-61535-6
- Private Armies and Military Intervention, David Shearer, aprile 1998, ISBN 0-19-829440-9.
- Corporate Warriors: The Rise of the Privatized Military Industry, Peter W. Singer, Cornell University Press, marzo 2004, ISBN 0-8014-8915-6.
- Antiterrorsystem, di Arik Brillstein, Engel Publishing, 2005, ISBN 3-938547-00-6.
- Privatising Security: Law, Practice and Governance of Private Military and Security Companies, diFred Schreier and Marina Caparini, DCAF Occasional Paper 6, The Geneva Centre for the Democratic Control of Armed Forces, marzo 2005.
- Soldiers of Misfortune – Is the Demise of National Armies a Core Contributing Factor in the Rise of Private Security Companies?, di Stephan Maninger, in Kümmel, Gerhard and Jäger, Thomas (Hrsg.) Private Security and Military Companies: Chances, Problems, Pitfalls and Prospects, VS Verlag für Sozialwissenschaften, Wiesbaden, 2007, ISBN 978-3-531-14901-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Conflitto a bassa intensità
- Convenzioni di Ginevra
- Diritto bellico
- Mercenario
- Guerra convenzionale
- Guerra non convenzionale
- Prigioniero di guerra
- Terza Convenzione di Ginevra
- Speculazione bellica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla compagnia militare privata
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