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Death of Samantha

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Death of Samantha
ArtistaYōko Ono
Autore/iYōko Ono
GenereRock
Rock sperimentale
Pubblicazione originale
IncisioneApproximately Infinite Universe
Data1973
EtichettaApple Records
Durata6:22
Death of Samantha
singolo discografico
ArtistaYōko Ono
Pubblicazione26 febbraio 1973
Durata3:40 (single edit)
Album di provenienzaApproximately Infinite Universe
GenereRock
Rock sperimentale
EtichettaApple Records
ProduttoreYoko Ono,
John Lennon
Formati7"
NoteLato B: Yang Yang

Death of Samantha è un brano musicale dell'artista giapponese Yōko Ono, pubblicato su singolo nel 1973 (B-side Yang Yang), e incluso nel suo album Approximately Infinite Universe dello stesso anno.[1][2][3]

Nel corso degli anni, è stato reinterpretato da vari artisti, inclusi Boy George, Hermine Demoriane e Porcupine Tree.

Death of Samantha è cantata da Yoko Ono, con l'accompagnamento del marito John Lennon alla chitarra ritmica e degli Elephant's Memory come band di supporto.[4][5] Lo scrittore Gillian Gaar ha definito la canzone un "commovente ritratto" di una donna che ha "represso tutti i suoi sentimenti interiori per salvare le apparenze".[6] Steven Mirkin dell'Orange County Register descrisse il brano un "blues lento e tortuoso".[7] Jon Pareles del The New York Times definì la canzone "elegiaca".[8] Il biografo di Yoko Ono Jerry Hopkins la definì "deprimente".[9] L'autore Bruce Pollock scrisse che nella canzone, la voce di Ono "suona stranamente come quella di Kate Bush".[10]

Il figlio di Yoko Ono Sean Lennon, dichiarò che il brano era stato ispirato da un incidente accaduto la sera delle elezioni presidenziali statunitensi nel 1972.[11] Quella sera, Richard Nixon, la cui amministrazione aveva messo Lennon sotto sorveglianza speciale da parte dell'FBI e avrebbe voluto la sua espulsione dagli Stati Uniti,[12] era stato ri-eletto come presidente degli Stati Uniti d'America.[13] Deluso dal risultato elettorale, Lennon si era ubriacato ad una festa (alla quale si era recato insieme a Yoko Ono) ed era finito a letto con un'altra donna lì conosciuta.[11] Sean disse che la canzone "era tutta su papà che faceva sesso con una ragazza a una festa dove c'era mia madre".[11] Ono raccontò che il brano le balenò in mente in studio, ricordando "qualcosa di terribilmente sconvolgente" che le era capitato, e si sentiva come se fosse "veramente triste".[14]

Ono ha affermato che quando scrisse la canzone si immaginò "una specie di cimitero", spiegando che però non era proprio un cimitero perché non c'erano molte lapidi, ma piuttosto una giornata grigia con "persone grigie che stanno in piedi come se qualcuno fosse morto".[14]

Dopo la morte di John Lennon nel dicembre 1980, molti fan pensarono di scovare nel testo di Death of Samantha la descrizione della veglia funebre per Lennon, nonostante la canzone risalisse al 1973.[14][15] La Ono ha riferito che all'epoca "molti fan le inviarono il testo di Death of Samantha dicendo che era strano che il testo sembrasse descrivere la veglia".[15]

Oltre ad essere inclusa nell'album Approximately Infinite Universe, Death of Samantha è stata inserita nelle raccolte Onobox e Walking on Thin Ice.[16]

Riferimenti in altri media

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Il gruppo punk rock Death of Samantha trae il proprio nome da questa canzone.[20]

La canzone è stata inoltre inserita nel film Boys in the Trees del 2016.

  1. ^ Walentis, A., Forgettable Album Offerings, in Reading Eagle, 6 settembre 1976, p. 29. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  2. ^ Castleman, H. e Podrazik, W.J., All together now: the first complete Beatles discography, 1961-1975, Ballantine Books, 1976, pp. 121–122.
  3. ^ Spizer, J., The Beatles solo on Apple Records, University of Michigan, 2005, p. 343, ISBN 9780966264951.
  4. ^ Harry, B., The John Lennon Encyclopedia, Virgin, 2000, p. 223, ISBN 9780753504048.
  5. ^ Approximately Infinite Universe, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  6. ^ Gaar, G.G., She's a Rebel: The History of Women in Rock & Roll, 2nd, Seal Press, 2002, p. 194, ISBN 9781580050784.
  7. ^ Mirkin, S., Stars salute the best of Yoko Ono at the Orpheum, su ocregister.com, Orange County Register, 2 ottobre 2010. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  8. ^ Pareles, J., Amid All That Experience, Innocence, in The New York Times, 17 febbraio 2010. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  9. ^ Hopkins, J., Yoko Ono, University of Michigan, 1987, p. 181, ISBN 9780283995217.
  10. ^ Pollock, B., If You Like the Beatles...: Here Are Over 200 Bands, Films, Records and Other Oddities That You Will Love, Backbeat Books, 2011, ISBN 9781617130182.
  11. ^ a b c Giuliano, G., Lennon in America: 1971-1980, Based in Part on the Lost Lennon Diaries, Cooper Square Press, 2001, p. 55, ISBN 9781461635611.
  12. ^ Van Vugt, W.E., Making It in America: A Sourcebook on Eminent Ethnic Americans, a cura di Barkan, E.L., ABC-CLIO, 2001, p. 201, ISBN 9781576070987.
  13. ^ Broder, D.S., Nixon Wins Landslide Victory; Democrats Hold Senate, House, in The Washington Post, 8 novembre 1972. URL consultato il 10 gennaio 2013.
  14. ^ a b c Zollo, P., Songwriters on songwriting, 2nd, Da Capo Press, 2003, p. 253, ISBN 9780306812651.
  15. ^ a b O'Hare, K., Yoko Ono – Iconoclast turns 74 with remix album, in The Seattle Times, 12 febbraio 2007. URL consultato l'8 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2013).
  16. ^ Death of Samantha, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  17. ^ Raggett, N., Lonely at the Top, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  18. ^ Jurek, T., Yes, I'm a Witch, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato l'8 gennaio 2013.
  19. ^ Lewis Corner, Boy George announces first new album in 18 years 'This Is What I Do' - Music News, su digitalspy.co.uk, Digital Spy, 29 agosto 2013. URL consultato il 29 agosto 2013.
  20. ^ Adams, D.R., Rock 'n' Roll and the Cleveland Connection, Kent State University Press, 2002, p. 464, ISBN 9780873386913.

Collegamenti esterni

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