Delta-endotossina
Le delta-endotossine (δ-endotossine) o tossine Bt, chiamate anche Cry e Cyt tossine, sono endotossine proteiche prodotte da alcuni ceppi del batterio Bacillus thuringiensis. Sono utili per la loro azione insetticida. Quando viene ingerito mediante vegetali contaminati, il batterio sporula nell'ospite liberando le delta-endotossine (innocue per l'essere umano, poiché occorre pH>9 che si trova invece nell'intestino degli insetti) che danneggiano il tratto digerente delle larve di Ditteri come le zanzare o causando nei bruchi di molti Lepidotteri una malattia paralitica.
Le delta-endotossine sono contenute all'interno di cristalli che si dissolvono in particolari condizioni presenti a livello intestinale di alcuni insetti. Al fine di favorire la solubilizzazione del cristallo il pH deve essere alcalino (pH >9). Le delta-endotossine sono estremamente specifiche ed interagiscono con l'intestino di determinate specie d'insetti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) R.J. Morse, T. Yamamoto, R.M. Stroud, Structure of Cry2Aa Suggests an Unexpected Receptor Binding Epitope, in Structure, vol. 9, n. 5, 2001, pp. 409–417, DOI:10.1016/S0969-2126(01)00601-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alejandra Bravo, Sarjeet S. Gill, Mario Soberón, Mode of action of Bacillus thuringiensis Cry and Cyt toxins and their potential for insect control, in Toxicon, vol. 49, n. 4, 2007, pp. 423–435, DOI:10.1016/j.toxicon.2006.11.022. PDF
- (EN) Craig R. Pigott and David J. Ellar, Role of Receptors in Bacillus thuringiensis Crystal Toxin Activity, in Microbiology and Molecular Biology Reviews, vol. 71, n. 2, 2007, pp. 255-281, DOI:10.1128/MMBR.00034-06.
- (EN) N. Crickmore, D. R. Zeigler, J. Feitelson, E. Schnepf, J. Van Rie, D. Lereclus, J. Baum, and D. H. Dean, Revision of the Nomenclature for the Bacillus thuringiensis Pesticidal Crystal Proteins, in Microbiology and Molecular Biology Reviews, vol. 62, n. 3, 1988, pp. 807-813.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bacillus thuringiensis Toxin Nomenclature, su lifesci.sussex.ac.uk. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2008).