Denis Mahon
Sir John Denis Mahon (Londra, 8 novembre 1910 – Londra, 24 aprile 2011) è stato un collezionista d'arte e storico dell'arte britannico.
Considerato uno fra i pochi collezionisti ad essere anche esperto in storia dell'arte, con la sua attività contribuì a portare al grande pubblico la pittura barocca italiana.[senza fonte]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da una ricca famiglia di banchieri di origine irlandese, poté dedicarsi sin da giovane agli studi di storia dell'arte e al collezionismo; tuttavia nel periodo in cui soprattutto formò la sua straordinaria collezione di pittura barocca italiana, vale a dire tra i primi anni '30 e gli anni '50, si potevano trovare sul mercato molti dipinti di altissima qualità di pittori seicenteschi a prezzi abbordabili, essendo gli studi in questo campo del tutto agli albori, dopo il "rifiuto" della critica del XIX secolo e del primo Novecento verso tutto ciò (specie in pittura) che sapesse di Barocco (si pensi ad esempio al pregiudizio di critici come John Ruskin e lo stesso Bernard Berenson).
Formatosi a Eton e all'Università di Oxford, il suo incontro con lo studioso tedesco Otto Kurz rifugiatosi, tra i tanti, in Inghilterra, lo convinse a specializzarsi nello studio del pittore di Cento Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, cui dedicò tutta la sua vita e di cui era considerato il massimo conoscitore. Mahon compì pure studi approfonditi sui Carracci, su Guido Reni, nonché su Caravaggio e Poussin.
Del 1956 la sua prima mostra sui Carracci a Bologna e del 1962 L'ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio. Per mezzo secolo Denis Mahon continuò a lavorare tra Londra e Bologna a fianco di Francesco Arcangeli e di Andrea Emiliani. Quest'ultimo è stato tra i proponenti della laurea honoris causa in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo che l'Ateneo bolognese conferì allo studioso britannico nel 2002.
Famose sono le mostre di Guercino da lui curate e svoltesi a Bologna nel 1968-69 (dipinti e disegni) e ancora a Bologna e Cento nel 1991, per i 400 anni dalla sua nascita, i cui cataloghi sono tuttora opere fondamentali. In collaborazione con lo storico italiano Luigi Salerno, scrisse inoltre il catalogo completo I dipinti del Guercino (Roma, Ugo Bozzi editore, 1988).
Nel 1990, Mahon donò l'intera sua collezione d'opere d'arte, composta di 57 pezzi, a vari musei, tra cui la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la National Gallery of Ireland di Dublino.
Nel 2001 donò un Cristo coronato di spine di Guido Reni alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, istituzione di cui fu uno dei grandi mecenati.
Nel 2007, un dipinto (vedi I bari) - considerato di un anonimo seguace di Caravaggio e acquistato da Mahon l'anno precedente per 50.400 sterline - fu riconosciuto come un'opera autentica del Merisi: si tratta di una prima, più giovanile versione de I bari[1][2], ora conservata nel Museum of the Order of St. John a Clerkenwell, Londra.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]È scomparso nel 2011, 5 mesi dopo il suo 100-esimo compleanno.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Denis Mahon
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mahon, Denis, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Denis Mahon, su Dictionary of Art Historians, Lee Sorensen.
- Opere di Denis Mahon, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Article from Times Magazine, su cronaca.com. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2008).
- Article from Courtauld, su courtauld.ac.uk. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2006).
- The last interview to Sir Denis Mahon, su ilgiornaledellarte.com.
- Telegraph Article on the Caravaggio Discovery (XML), su telegraph.co.uk.
- Caravaggio: una lezione di sir Denis Mahon su RAI Arte, su arte.rai.it.
- Sir Denis Mahon per la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Una donazione compiuta (PDF), su pinacotecabologna.beniculturali.it. URL consultato il 25 novembre 2016.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79079555 · ISNI (EN) 0000 0001 1576 0545 · SBN BVEV000884 · BAV 495/81454 · ULAN (EN) 500342728 · LCCN (EN) n83015506 · GND (DE) 120091186 · BNE (ES) XX1081228 (data) · BNF (FR) cb122170209 (data) · J9U (EN, HE) 987007274415205171 |
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