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Fantomas contro Scotland Yard

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Fantomas contro Scotland Yard
Fantômas in uno dei suoi travestimenti
Titolo originaleFantomas contre Scotland Yard
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1967
Durata104 min
Rapporto2,35:1 (Franscope Technicolor) - 35 mm
Generepoliziesco, commedia
RegiaAndré Hunebelle
SoggettoPierre Souvestre e Marcel Allain
SceneggiaturaJean Halain
ProduttorePaul Cadéac, Alain Poiré
Casa di produzioneGaumont, Pac Sneg (Parigi), Fair Film (Roma)
FotografiaMarcel Grignon e Vladimir Ivanov
MontaggioPierre Gillette
Effetti specialiGérard Cogan
MusicheMichel Magne
ScenografiaMax Douy
CostumiJo Ranzato, Ginette Manzon e Mireille Leydet
TruccoRené Daudin e Anatole Paris
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Fantomas contro Scotland Yard (Fantomas contre Scotland Yard) è un film del 1967 diretto da André Hunebelle.

Si tratta dell'ultimo capitolo della trilogia che il regista francese dedicò al personaggio di Fantômas. I precedenti capitoli sono Fantomas 70 (Fantomas, 1964) e Fantomas minaccia il mondo (Fantomas se déchaîne, 1965).[1]

L'attore Jean Marais, nel ruolo del protagonista, fu doppiato da Raymond Pellegrin.

Stanco della vita da supercriminale, Fantômas decide di mettere a segno l'ultimo colpo della sua vita estorcendo una tassa sulla vita a tutti gli uomini più ricchi del Mondo, criminali compresi. Lord MacRashley, un miliardario baronetto scozzese, convoca il commissario Juve al suo castello affinché lo protegga, insieme ad un ufficiale inglese, da Fantomas il quale nel frattempo crea una maschera simile a quella del nobile, per poi ucciderlo ed impersonarlo onde rubare i suoi preziosi diamanti custoditi nella residenza. Scoperto durante una battuta di caccia da Hélèn e Fandor, Fantomas si rifugia nella fortezza, protetto dai suoi scagnozzi e da Juve tuttora ignaro del travestimento. Infiltratasi dentro, Hélèn si traveste da moglie di Lord MacRashley e, insieme a Fandor, blocca Fantomas prima che questi si impossessi dei diamanti. Il criminale allerta il commissario Juve che blocca a sua volta i due fidanzati, credendo, senza riconoscerli, che volessero uccidere il Lord. Fantomas ne approfitta per fuggire in un camino da dove parte un razzo con cui tutti credono che stia fuggendo. L'ufficiale inglese contatta la RAF, l'aviazione militare britannica, che abbatte il razzo distruggendolo agli occhi degli esultanti Hélèn, Fandor e commissario Juve. Fantomas invece è fuggito in bicicletta con lo scrigno dei diamanti".[2]

In questo ultimo capitolo della trilogia, Jean Marais a 54 anni comincia ad avere difficoltà nelle sue acrobazie da stuntman. Claude Carliez, il coordinatore di stuntmen, controfigure e combattimenti del film, riporta: "C'era una torre di 15 metri da salire e gli dico: - Senti, Jean, se non ce la fai più a salire, fermati! Ma lui ha continuato e proseguito oltre i suoi 15 metri. Jean poteva fare cose meravigliose."[2]

Michel Thomass, che interpreta la parte del maharaja, è di origini russe e parla quindi la sua lingua madre e non l'indiano.[2]

Solo le scene generiche sono state girate in Scozia, vicino a Glasgow. A differenza del film precedente, Fantomas minaccia il mondo, che aveva permesso a tutta la troupe di visitare Roma, nessun attore ha lasciato il territorio francese e gli esterni hanno avuto luogo in una Scozia fittizia, cioè:

Il Castello di Roquetaillade, dove sono stati girati alcuni esterni del film.
Jean Marais, Louis de Funès e Mylène Demongeot in una scena del film

Il terzo capitolo della serie di Fantômas uscita negli anni 1960, vede Louis de Funès e Jean Marais uniti per l'ultima volta nella miscela ormai familiare della commedia/avventura farsesca. "Sebbene marginalmente migliore rispetto ai precedenti due film in una serie di settori (in particolare la trama e la regia), c'è poco in termini di nuovi materiali e la formula kitsch tipo fumetto diventa un po' stanca e trita."[3]

I protagonisti sono comunque in ottima forma, con de Funès all'apice dei suoi poteri di grande attore comico e Marais che non perde opportunità per dimostrare le sue capacità d'azione acrobatica. Tuttavia, ancora una volta le abili prestazioni di Marais quale sinistro supercriminale dalla pelle verde, sono oscurate dagli eccessi comici di de Funès, che ruba la scena quasi totalmente.[4]

  1. ^ Per dettagli di botteghino e informazioni cinematografiche, cfr. CBObox-office (FR)
  2. ^ a b c d Per trama e altre informazioni specifiche, cfr. scheda cinematografica, su Unifrance.
  3. ^ Cfr. la recensione e critique di James Travers (2007), su Fantômas contre Scotland Yard Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. in French Film Guide (EN) URL consultato 02/12/2013
  4. ^ Edoardo Caroni, Comicità alla francese. Il cinema di Louis de Funès, Bonanno Editore, 2012, p. 41-43.
  • Marc Lemonier, Sur la piste de Fantômas, Édition Hors Collection/Gaumont, 2005 (ISBN 2-2580-6852-5) (FR)
  • Philippe Azoury e Jean-Marc Lalanne, Fantômas, style moderne, Centre Pompidou/Yellow Now, 2002 (ISBN 2-8442-6121-3) (FR)
  • Edoardo Caroni, Comicità alla francese. Il cinema di Louis de Funès, Bonanno Editore, 2012, pp. 41–43 (ISBN 978-8877968562) (IT)
  • Michel Magne, Fantômas / Fantômas se déchaîne / Fantômas contre Scotland Yard.

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