Il Barcellona di Udo Lattek esordì contro i bulgari del Trakia Plovdiv battendoli col risultato complessivo di 4-1. Agli ottavi di finale i cecoslovacchi del Dukla Praga furono sconfitti nuovamente con un 4-1 tra andata e ritorno. Ai quarti i Blaugrana affrontarono i tedeschi orientali della Lokomotive Lipsia e vinsero 3-0 in Germania Est, rendendo ininfluente la sconfitta per 2-1 di Barcellona. In semifinale gli inglesi del Tottenham furono sconfitti 1-0 nella gara di ritorno, dopo che l'andata a Londra si concluse sull'1-1.
Lo Standard Liegi di Raymond Goethals iniziò il cammino europeo contro i modesti maltesi della Floriana vincendo con un risultato complessivo di 12-1. Agli ottavi gli ungheresi del Vasas furono sconfitti col risultato totale di 4-2. Ai quarti di finale Les Rouches affrontarono i lusitani del Porto, passando il turno grazie alla vittoria casalinga per 2-0 e al pari per 2-2 ottenuto in Portogallo. In semifinale i sovietici della Dinamo Tbilisi, campioni in carica, persero sia all'andata che al ritorno col risultato di 1-0.
A Barcellona va in scena la finale tra il Barça, "padrone di casa" giunto all'ultimo appuntamento tra alti e bassi, e lo Standard Liegi, giunto imbattuto in finale e che schiera tra i pali il fortissimo Michel Preud'homme, ma privi del capocannoniere del torneo Eddy Voordeckers. Il gol dopo meno di dieci minuti di Guy Vandersmissen ammutolisce i centomila e più tifosi accorsi allo stadio, ma sul finire della ripresa il danese Allan Simonsen ristabilisce il pari. La seconda frazione di gioco è caratterizzata dalle reciproche scorrettezze e dal calo fisico dei belgi;[1] così intorno al ventesimo, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Simonsen, Quini realizza il gol del vantaggio che dà la vittoria (nella propria città e nel proprio stadio) al Barcellona che vince la seconda Coppa delle Coppe.