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Gaio Duilio

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Gaio Duilio
Console della Repubblica romana
Nome originaleGaius Duilius
GensDuilia
Consolato260 a.C.
Princeps senatus236 - 230 a.C.

Gaio[1] Duilio (in latino Gaius Duilius; fl. 260-258 a.C.) è stato un politico e generale romano che ricoprì un ruolo di grande rilievo nella Repubblica romana del III secolo a.C. Il suo intervento fu decisivo nel corso della prima guerra punica.

Si sa poco sulla sua famiglia e sugli esordi della sua carriera. Era un homo novus, non apparteneva cioè all'aristocrazia tradizionale di Roma. Divenne comunque console per l'anno 260 a.C., allo scoppio della guerra con Cartagine. Al suo collega, il patrizio Gneo Cornelio Scipione Asina, Duilio diede il comando della flotta. Ma, peccando d'ingenuità, Asina fu catturato dai cartaginesi nella battaglia delle Isole Lipari. Duilio rimase solo al comando della guerra.

Per riuscire a contrastare la potente flotta nemica, Duilio fece costruire una flotta di 120 navi, e poiché i romani erano abituati a combattere solo sulla terraferma fece collocare su ogni nave un ponte mobile con uncini, detto corvo.

In quello stesso anno le due flotte si scontrarono nella battaglia di Milazzo: quando le navi furono abbastanza vicine, i corvi furono calati contro i vascelli nemici, ancorandosi saldamente a questi. Le navi cartaginesi non furono così più in grado di manovrare e i romani, attraversando i ponti e riversandosi sulle navi nemiche, trasformarono questa battaglia in un corpo a corpo come se fossero a terra. Persa la loro superiorità tattica, i cartaginesi furono sconfitti. Con questa vittoria i romani divennero i nuovi padroni del Mediterraneo occidentale.

Primo romano a vincere in mare, Duilio fu onorato con un trionfo e con l'erezione nel Foro di una colonna costruita con i rostri delle navi nemiche. Nel 258 a.C., Duilio divenne censore con Lucio Cornelio Scipione.

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A Gaio Duilio sono state intitolate diverse navi e classi della Regia Marina-Marina Militare Italiana

  1. ^ Il praenomen «Gaio» è forma corretta rispetto al pur comune «Caio». La forma «Caio», infatti, si è diffusa a seguito di una errata interpretazione dell'abbreviazione epigrafica «C.» (cfr., tra gli altri, Conte, Pianezzola, Ranucci, Dizionario della lingua latina, sub voce Gaius: «il fraintendimento dell'abbr., in cui la G si scriveva, per conservazione di grafia arcaica, C., ha generato la forma "Caio"»).
(LA)

«Quinto anno Punici belli, quod contra Afros gerebatur, primum Romani C. Duillio et Cn. Cornelio Asina consulibus in mari dimicaverunt paratis navibus rostratis, quas Liburnas vocant. Consul Cornelius fraude deceptus est. Duillius commisso proelio Carthaginiensium ducem vicit, triginta et unam naves cepit, quattuordecim mersit, septem milia hostium cepit, tria milia occidit. Neque ulla victoria Romanis gratior fuit, quod invicti terra iam etiam mari plurimum possent.»

(IT)

«Durante il quinto anno della guerra punica, che continuava contro gli Africani, i Romani combatterono per la prima volta sul mare. Nel consolato di Gaio Duilio e di Gneo Cornelio Asina si fornirono di vascelli rostrati che vengono dette liburne. Il console Cornelio cadde vittima di un tranello. Duilio, si unì alla battaglia, sconfisse il comandante dei cartaginesi, catturò trentuno delle loro navi, affondandone quattordici, prese settemila prigionieri nemici e ne uccise tremila; Nessun'altra vittoria riuscì mai ai Romani più gradita di questa, dato che ora erano non soltanto invincibili per terra, ma anche potenti in mare»

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Predecessore Fasti consulares Successore
Tito Otacilio Crasso
e
Lucio Valerio Flacco
(260 a.C.)
con
Gneo Cornelio Scipione Asina
Lucio Cornelio Scipione
e
Gaio Aquilio Floro
Controllo di autoritàVIAF (EN166149542591600300636 · CERL cnp01416308 · GND (DE101762061X · BNE (ESXX5669434 (data) · BNF (FRcb177398230 (data)