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Garbagna Novarese

Coordinate: 45°24′N 8°40′E
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Garbagna Novarese
comune
Garbagna Novarese – Stemma
Garbagna Novarese – Bandiera
Garbagna Novarese – Veduta
Garbagna Novarese – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Novara
Amministrazione
SindacoFabiano Trevisan (lista civica) dal 20-9-2020
Data di istituzione18-3-1861
Territorio
Coordinate45°24′N 8°40′E
Altitudine132 m s.l.m.
Superficie10,09 km²
Abitanti1 414[2] (31-7-2024)
Densità140,14 ab./km²
Comuni confinantiNibbiola, Novara, Sozzago, Terdobbiate, Trecate
Altre informazioni
Cod. postale28070
Prefisso0321
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT003069
Cod. catastaleD911
TargaNO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 428 GG[4]
Nome abitantigarbagnesi (popolare: fasulòn[1])
Patronosan Michele
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Garbagna Novarese
Garbagna Novarese
Garbagna Novarese – Mappa
Garbagna Novarese – Mappa
Posizione di Garbagna Novarese nel territorio della provincia di Novara
Sito istituzionale

Garbagna Novarese (Garbagna ('d Noara) in piemontese, Garbagna in lombardo) è un comune italiano di 1 414 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.

Geografia fisica

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Una delle interruzioni del Terrazzo Novara-Vespolate: la valle del Ri

Il terreno è costituito da depositi alluvionali ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi, in associazione a materiale limoso e argilloso[5]. Il territorio ha una morfologia mista.

La sezione settentrionale-occidentale fa parte di un terrazzo alluvionale fluvioglaciale ghiaioso, il Terrazzo Novara-Vespolate. È tendenzialmente pianeggiante, principalmente a seguito degli interventi umani che hanno spianato il terreno a fini agricoli, e degrada dolcemente verso sud. Le uniche interruzioni corrispondono agli alvei degli antichi scaricatori glaciali, oggi identificabili con i percorsi dei torrenti Arbogna e . I lembi del terrazzo risultano contigui nel comune di Garbagna, mentre sono ancora collegati nel territorio comunale di Novara, che ne costituisce il limite settentrionale. Alcuni lembi isolati si rilevano in corrispondenza del centro abitato, ma il dislivello rispetto alla pianura circostante è stato pressoché annullato dagli interventi di urbanizzazione.

La restante parte del territorio è pianeggiante.[6]

Risorse idriche

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Corsi d'acqua principali

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Nella parte occidentale del comune scorrono il torrente Arbogna, il Cavo della Mensa Vescovile di Novara e il torrente , oltre diversi corsi d'acqua minori.[7]

L'Arbogna a sud di Novara

Il torrente Arbogna ha origine in Novara e raccoglie le acque piovane e di scarico delle aree urbane della parte meridionale del comunale di Novara, convogliando in aggiunta le acque agricole di colatura e il flusso dei fontanili. Ha un marcato carattere torrentizio, con portate estremamente variabili: le piene possono essere improvvise, in quanto legate alle precipitazioni. Il torrente raggiunge il territorio comunale da nord-ovest, scorrendo tra i lembi del Terrazzo Novara-Vespolate. Il corso è tendenzialmente rettilineo. Nel tratto a monte della Strada della Brusatina l'andamento è nord-ovest/sud-est, mentre a valle vira in direzione nord-sud. È contenuto solo marginalmente da argini in terra, ad esclusione dell'ultimo tratto in corrispondenza del depuratore, dove l'arginatura è più consistente.[7]

Nella zona di "vallata" dell'Arbogna scorre anche il Cavo della Mensa Vescovile, derivato dal torrente Arbogna ancora nel territorio comunale di Novara, poco a monte del confine con Garbagna. Il torrente Arbogna, poco a valle di Cascina Mariina, sottopassa il Cavo della Mensa tramite un sifone, dopodiché i due corsi d'acqua scorrono paralleli e accostati fino a Cascina Brusatina. Il Cavo della Mensa Vescovile raggiunge infine Garbagna, sottopassa la SS 211 ed è tombinato in alcuni tratti in corrispondenza delle aree urbane. Dalle evidenze morfologiche, è probabile si tratti di un antico percorso dell'Arbogna stesso, successivamente abbandonato.[7]

Il sul confine tra Novara e Garbagna

L'altro corso d'acqua del territorio occidentale è il torrente , che ha origine nella parte meridionale del comune di Novara. È utilizzato principalmente per l'irrigazione e come convettore delle acque piovane. Anche il rappresenterebbe un'antica linea di drenaggio, che con l'alternarsi di attività erosiva ed alluvionale ha plasmato l'aspetto del territorio.[7]

Al limite orientale del comune scorre il Rio Senella, ramo del torrente Terdoppio lomellino che ha origine poco a monte nel territorio di Sozzago. Il Terdoppio originariamente si sviluppava dalle alture moreniche di Divignano - Bogogno sino allo sbocco nell'Agogna. Una traversa costruita presso Cerano verso l'anno 1000, per alimentare le attività agricole ed artigianali presenti nella cittadina, portò nel tempo alla deviazione del corso. La zona dell'alveo originario presenta ad oggi numerose risorgive, quasi a sottolinearne l'antico tracciato. Tali risorgive convogliano in due rami principali, il Rio Senella ed il Rio Refreddo, che poco a valle (nei pressi di Cassolnovo, frazione Villanova) ricostituiscono il torrente Terdoppio, che prende il nome di Terdoppio lomellino.[7]

Il canale Quintino Sella a Garbagna

Nella parte orientale del comune transita infine un'importante arteria dell'irrigazione: il canale Quintino Sella. Realizzato nel 1870, ha origine dal Canale Cavour a nord di Novara e convoglia le acque verso sud ed est, fornendole ai comuni di Garbagna, Terdobbiate e Tornaco. All'altezza di Cilavegna si biforca poi in due subdiramatori. Con una portata stimata di circa 12 mc/s, in zona rappresenta l'arteria principale per l'irrigazione, distribuendo l'acqua ai canali e collettori di ordine inferiore.[7]

Corsi d'acqua secondari

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Il territorio è percorso da una fitta rete di cavetti e fossi, generalmente artificiali, che consentono la pratica di irrigazione agricola per sommersione. Soprattutto la parte orientale del comune ne è caratterizzata, distinguendosi marcatamente, da un punto di vista idrografico, dalla parte occidentale. Il sopra menzionato Canale Quintino Sella e i numerosi fontanili alimentano la gran parte di questa rete di canali e fossi artificiali.[7]

Tra i canali artificiali di una certa rilevanza occorre menzionare il Cavo dell'Ospedale, del quale è presente un vecchio alveo abbandonato da tempo. Scorre nel tratto a valle della ferrovia, parallelamente alla strada per Terdobbiate, poi parallelamente alla SS 211 sino al sovrappasso con il torrente Arbogna, a valle del quale l'alveo è stato eliminato.[7]

Un altro canale irriguo è il Cavo del Comune di Vespolate, nel settore orientale dell'abitato. Sottopassa la strada per Terdobbiate poco a ovest della stazione ferroviaria e scorre in direzione di Nibbiola, proseguendo successivamente a lato della SS 211 e piegando verso est lungo il confine meridionale del comune.[7]

Tra i canali sfruttati per l'irrigazione si ricordano ancora la Roggia Molinara ed il Cavo di Moncucco.[7]

Fontana Roggiola, testata orientale

La parte orientale del comune presenta numerosi fontanili (o risorgive), una peculiarità della pianura novarese. Nel territorio di Garbagna il fenomeno è originato da tagli artificiali del suolo, profondi a tal punto da raggiungere la falda freatica sottostante (prossima comunque al piano livello del suolo) e al suo successivo convogliamento in canali opportunamente predisposti. L'osservazione dei fontanili ha consentito di stimare la profondità della falda a 2-2,5 metri.[7]

Procedendo da ovest verso est i fontanili sono[7]:

  • fontanino del Borghetto: si origina poco a nord dell'abitato, è caratterizzata da una testata unica e dalla tipica forma "a goccia"; è tombinata per quasi tutto il corso, lungo via Colombo, da via IV Novembre alla strada per Terdobbiate, ad esclusione del primo tratto; la tombinatura si è resa necessaria per rendere la zona edificabile;
  • fontana dell'Ospedale;
  • fontana Roggiola: si origina poco a ovest del Canale Quintino Sella ed è a due testate;
  • fontana Gambalotta;
  • fontana San Martino.

Origini del nome

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È nominata per la prima volta in diversi documenti risalenti tra l'anno 840 e l'anno 1150, come Carpania. Per i fenomeni linguistici della lenizione[8] e dell'anafonesi di primo tipo[9], dal 1150 iniziano ad essere utilizzate anche le denominazioni Garbania e Garbagna, mentre dal 1367 solamente quest'ultima rimane[10][11]. Il 31 maggio 1863 cambia ufficialmente denominazione da Garbagna a Garbagna Novarese[12], per distinguerla dalla corregionale Garbagna d'Alessandria. Curiosamente, in alcuni documenti ufficiali è ripetutamente chiamata Garbagno[13][14].

Riguardo all'origine del nome, si ritiene che Carpania significhi bosco di càrpani (o càrpini), piante della famiglia delle betulle che prediligono i terreni asciutti: nella moltitudine di boschi della zona alla fine del primo millennio, quel bosco doveva avere una posizione estremamente interessante, al punto di meritare una denominazione specifica[10].

Pur non riferendosi direttamente al paese di Garbagna, un'origine alternativa è proposta da alcuni studi linguistici, che hanno evidenziato come la radice indoeuropea *(s)kerb(h)- ("intrecciare") abbia generato molte parole delle lingue europee attuali. In particolare, passando per la base preromana *garb-, si è ottenuta la parola francoprovenzale garbagna ("cesta")[15][16].

Altre interpretazioni lo vogliono derivante dal basso latino garbus ("cespuglio"), col significato quindi di "luogo selvaggio e boschivo"[17].

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Garbagna Novarese.
Cartolina d'epoca, con vista del paese dalla torre

La storia di Garbagna segue di pari passo la storia della vicina Novara.

Lo stemma e il gonfalone del comune di Garbagna Novarese sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 giugno 1949.[18]

Stemma

«D'argento, al leone rampante di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

«Drappo d'azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopradescritto con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di Garbagna Novarese". L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune sul gambo inciso il nome. Cravatta e tricolori dai colori nazionali frangiati d'argento.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Monumento agli Alpini e ai caduti, sulla via principale

Evoluzione demografica

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Abitanti documentati prima dell'unità d'Italia:

Anno Abitanti Note
1600 350 [28]
Anno Abitanti Note
1700 400 [28]
1723 431 [28]
1764 446 [29]
1779 508 [28]
1780 525 [28]
1781 520 [28]
1790 480 [28]
1792 538 [28]
1793 540 [28]
Anno Abitanti Note
1805 553 [30]
1822 608 [31]
1837 690 [32]
1839 660 [28]
1841 674 [28]
1849 690 [28]
1854 762 [33]

Abitanti censiti[34]

Il comune di Garbagna Novarese ha visto negli ultimi anni la più consistente espansione demografica relativa di tutto il Piemonte, ritornando ai livelli di un secolo fa; la popolazione è infatti passata da 964 abitanti del 2001 ai 1326 del 2009. In particolare tra il 2007 ed il 2008 si evidenzia una crescita di 176 abitanti, corrispondente a +15,6%.[35] Questo ha comportato anche un notevole sviluppo edilizio con la costruzione di numerose abitazioni, sorte principalmente nella zona est dell'abitato.

Al secondo piano del municipio è presente la biblioteca civica[36], e al piano rialzato, accedendo dall'entrata a nord, si trova la scuola primaria pubblica[37].

Geografia antropica

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Lo stesso argomento in dettaglio: Cascine di Garbagna Novarese.

Come tutta la Bassa Novarese, anche il territorio di Garbagna è disseminato di cascine[38], centri nevralgici di tutta l'attività rurale[39].

Le cascine non inglobate nel centro abitato sono state considerate nel tempo vere e proprie frazioni del comune[40][41][42][43][44] e sono ad oggi riportate come agglomerati dallo statuto comunale: Marijna, Belvedere, Brusattina, Moncucco, Buzzoletto Nuovo, Buzzoletto Vecchio, Cascinetta[45]. L'unica cascina inglobata nel centro abitato è il Borghetto[46].

Infrastrutture e trasporti

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Il comune e il paese sono attraversati longitudinalmente dalla strada provinciale 211 della Lomellina (SP 211), che conduce a Novara verso nord e a Mortara in direzione sud[47]. Le restanti strade sono la provinciale 76 per Terdobbiate e la provinciale 98 che collega Garbagna a Olengo e Terdobbiate[48].

Ad est dell'abitato è posta la stazione ferroviaria, connessa alla linea Novara-Alessandria[49].

Sulla via principale del paese, di fronte al municipio, è disponibile la fermata dell'autolinea Novara-Cilavegna[47].

Amministrazione

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Il palazzo del municipio

I periodi delle amministrazioni precedenti il 1932 non sono riportati in modo sistematico dalle fonti consultate, segue la lista degli anni per cui il dato è disponibile.

Anni Primo cittadino Carica Note
1780 Giovanni Paolino Sindaco [50]
1797 Pietro Cerina Sindaco [51]
1799 Antonio Maria Bandi Presidente del corpo municipale [50]
1826 Giovanni Cambieri Sindaco [52]
1831, 1832 Pietro Cerina Sindaco [53][54]
1834, 1835, 1838 Gaetano Robecco Sindaco [50][55][56]
1837, 1840 Cesare Morbio Sindaco [50][57]
1841, 1842, 1844, 1845 Enea Silvio Moretti Sindaco [58][59][60][61]
1846, 1847 Gioachino Montalenti Sindaco [62][63]
1849 Giovanni Battista Robecchi Sindaco [64]
1851, 1853, 1854, 1857, 1858 Carlo Cappa Sindaco [50][65][66][67][68]
1862, 1863 Giovanni Battista Robecchi Sindaco [69][70]
1865, 1866, 1869, 1870 Bartolomeo Manzini Sindaco [71][72][73][74]
1879, 1886, 1889 Costantino Bevilacqua Sindaco [75][76][77]
1896, 1899, 1907, 1910, 1916, 1919 Carlo Geri Sindaco [78][79][80][81][82][83]
1930 Carlo Geri Podestà [84]

Dal 1932 in avanti, invece, la successione delle amministrazioni è molto più precisa.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
- 1 settembre 1932 Carlo Geri Partito Nazionale Fascista Podestà [85][86]
2 settembre 1932 1937 Carlo Angelo Allevi Partito Nazionale Fascista Podestà [87]
1937 1943 (almeno) Francesco Magni Partito Nazionale Fascista Podestà [88][89]
1945 1948 Felice Pavesi Sindaco [90]
1948 1964 Emilio Tencaioli Partito Socialista Italiano Sindaco [91][92]
1964 1970 Gaudenzio Giarda Sindaco [93]
1970 1981 Mario Costadone Democrazia Cristiana Sindaco [94][95]
1981 1987 Giacomo Manzini Democrazia Cristiana Sindaco [96][97][98]
26 marzo 1987 22 giugno 1990 Giuseppino Boeri Democrazia Cristiana Sindaco [99]
22 giugno 1990 19 aprile 1993 Giuseppino Boeri Democrazia Cristiana Sindaco [99]
17 maggio 1993 24 aprile 1995 Giampiero Fornara Democrazia Cristiana Sindaco [99]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giampiero Fornara Partito Popolare Italiano Sindaco [99]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giampiero Fornara Partito Popolare Italiano Sindaco [99]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Davide Milanesi lista civica Sindaco [99]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Davide Milanesi lista civica Sindaco [99]
26 maggio 2014 22 maggio 2019 Matteo Manzini lista civica: Obiettivo Garbagna Sindaco [99]
22 maggio 2019 20 settembre 2020 Antonella Azzarello Commissario prefettizio [100][101]
20 settembre 2020 in carica Fabiano Trevisan lista civica: Progetto Garbagna Sindaco [99]

Impianti sportivi

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Monumento allo sport, presso il centro sportivo

Il Centro sportivo Mario Costadone è stato costruito agli inizi degli anni '80, intitolato alla memoria del sindaco Mario Costadone, che in prima persona avviò l'opera[104].

Il centro è dotato di:

  • campi da tennis illuminati, con relativi spogliatoi e servizi;
  • area verde con panchine e giochi per bambini (tra cui una teleferica, dal 2015[105]);
  • campo da calcio a 11 illuminato, con relativi spogliatoi;
  • campetto esterno di pubblico utilizzo.
  1. ^ Colli, Vespolate - Folklore della Bassa novarese, pp. 75-76.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Alberto Ventura, Jacopo Ventura e Sara Mussetta, Valutazione Ambientale Strategica (VAS) - Piano paesistico del terrazzo "Novara Vespolate" - Rapporto ambientale (PDF), su Provincia di Novara - Ufficio urbanistica e piano territoriale, 20 aprile 2009. URL consultato il 14 agosto 2021.
  6. ^ a b Ferrari, Geologia e geomorfologia, p. 5.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l Ferrari, Idrologia, pp. 9-13.
  8. ^ Romano Antonio, Capitolo VI - Fenomeni fonetici e processi evolutivi più comuni (PDF), in Inventarî sonori delle lingue: elementi descrittivi di sistemi e processi di variazione segmentali e sovrasegmentali, Alessandria, Dell'Orso, 2008, p. 101, ISBN 978-88-6274-062-3. URL consultato il 21 luglio 2021. Ospitato su Laboratorio di Fonetica Sperimentale 'Arturo Genre' dell'Università di Torino.
  9. ^ Anafonesi nell'Enciclopedia Treccani, su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 14 agosto 2021.
  10. ^ a b Cassani e Colli, Capitolo II - Il suo nome, pp. 15-17.
  11. ^ Hagen Keller, Origine sociale e formazione del clero cattedrale dei secoli XI e XII nella Germania e nell'Italia settentrionale (PDF), Le istituzioni ecclesiastiche della "Societas Christiana" dei secoli XI-XII. Diocesi, pievi e parrocchie. Atti della sesta Settimana internazionale di studio., Milano, Vita e pensiero, 1-7 settembre 1974, pp. 164,169. URL consultato il 27 luglio 2021.
  12. ^ REGIO DECRETO 8 aprile 1863, n. 1234, su Normattiva. URL consultato l'11 agosto 2021.
  13. ^ Ministero dell'Interno, Bullettino sanitario del Regno d'Italia - Aprile 1884 - Malattie epidemiche o dominanti, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, Supplemento al numero 156, Roma, 1º luglio 1884, p. 2. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  14. ^ Ministero dell'Interno, Bullettino sanitario del Regno d'Italia - Giugno 1884 - Malattie epidemiche o dominanti, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, Supplemento al numero 237, Roma, 26 settembre 1884, p. 2. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  15. ^ (ES) Julián Santano Moreno, Descendientes de ie *(s)kerb(h)- "torcer" y *kar- "duro" en las lenguas romances y el vasco, in Nouvelle Revue d'Onomastique, n. 41-42, Société Française d'Onomastique, 2003, pp. 5-6. URL consultato il 14 agosto 2021.
  16. ^ (FR) garbagna: Patois de Brusson - Traduction et exemples, su Patois VdA - Le site du Francoprovençal en Vallée d'Aoste. URL consultato il 14 agosto 2021.
  17. ^ Giuliano Gasca Queirazza, Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, ISBN 9788802072289.
  18. ^ Garbagna Novarese, decreto 1949-06-18 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  19. ^ a b Comune di Garbagna Novarese, Titolo II - Caratteristiche costitutive - Art. 6 Stemma - Gonfalone - Fascia tricolore - Distintivo del sindaco, in Statuto comunale, approvato con deliberazione Consiglio Comunale n. 25 del 27/04/2004. URL consultato il 12 settembre 2021.
  20. ^ a b Colli, Garbagna Novarese, p. 19.
  21. ^ Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, su comune.garbagna.no.it. URL consultato il 10 dicembre 2020.
  22. ^ Le chiese di Garbagna, su novartestoria.wordpress.com. URL consultato il 10 dicembre 2020.
  23. ^ Cassani e Colli, La chiesa parrocchiale attraverso i secoli, pp. 93-94.
  24. ^ Cassani e Colli, La chiesa parrocchiale attraverso i secoli, p. 96.
  25. ^ Chi siamo, su Gruppo Alpini di Garbagna Novarese. URL consultato il 21 settembre 2021.
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  27. ^ Cassani e Colli, Capitolo XIII - I conti Caroelli, p. 82.
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  29. ^ Cassani e Colli, Capitolo XI - Amico Canobio, p. 74.
  30. ^ Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, Parte prima - Dal 1º Gennaio al 30 Giugno 1805, Milano, Regia Stamperia Veladini, 1805, p. 161. URL consultato il 18 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
  31. ^ Cassani e Colli, Curiosità d'archivio comunale, p. 142.
  32. ^ I Parroci di Garbagna Novarese, su Parrocchie Bassa Novarese. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  33. ^ Guglielmo Stefani (a cura di), Dizionario corografico degli stati sardi di terraferma, in Dizionario corografico-universale dell'Italia, Volume secondo - Parte prima, Milano, Stabilimento di Civelli Giuseppe e C., 1854, p. 337. URL consultato il 12 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
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  42. ^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 1 - A-B, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1868, p. 1120. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
  43. ^ Amato Amati (a cura di), Dizionario corografico dell'Italia, col concorso dei sindaci, delle rappresentanze provinciali e di insigni geografi e storici, Volume 4 - GA-MA, Milano, Francesco Vallardi, tipografo-editore, 1878, p. 923. URL consultato il 27 agosto 2021. Ospitato su Google Libri.
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