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Gerard Ross Norton

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Gerard Ross Norton (Herschel, 7 settembre 1915Harare, 29 ottobre 2004) è stato un militare sudafricano insignito della Victoria Cross durante la Seconda guerra mondiale, il maggior riconoscimento in combattimento assegnato a soldati appartenenti al Commonwealth delle Nazioni.

Originario di Erschel, un piccolissimo paese sudafricano nella provincia di Eastern Cape, a seguito dell'entrata in guerra del suo paese a fianco della Gran Bretagna si arruolò nel reggimento di fanteria Kaffrarian Rifles della South African Army, ottenendo il grado di tenente di plotone.

In Italia, durante la fase iniziale dell'Operazione Olive che prevedeva lo sfondamento della Linea Gotica sul versante adriatico, il suo reggimento era aggregato al 1/4th Battalion Hampshire Regiment che aveva ricevuto il compito di attaccare le fortificazioni antistanti Montegridolfo, un borgo posto al confine tra Marche e Romagna.

Il 31 agosto 1944, durante l'attacco, il suo plotone si trovò ben presto immobilizzato a causa del fuoco pesante delle munite postazioni tedesche. Di propria iniziativa e incurante del pericolo decise allora di attaccare da solo la prima postazione di mitragliatrice pesante, uccidendo i tre soldati serventi. Raggiunse poi, sempre da solo, la seconda postazione armata con due mitragliatrici e difesa da 15 fucilieri, espugnandola e uccidendo o facendo prigionieri i superstiti. Nel corso di questi attacchi, nonostante fosse continuamente sotto il fuoco di un cannone semovente, riuscì a mantenere la calma continuando a condurre il suo plotone contro le posizioni nemiche fino alla conquista delle posizioni.

Fu successivamente promosso al grado di Capitano.

Pochi mesi prima della sua scomparsa il Comune di Montegridolfo gli ha concesso la cittadinanza onoraria e le chiavi della città.

Victoria Cross - nastrino per uniforme ordinaria
«During the attack on Monte Gidolfo [sic], Italy on 31st August 1944, heavy fire was pinning down Lieutenant Norton's Platoon. Advancing alone, on his own initiative, he attacked the first machine gun emplacement with complete disregard for his own safety, he killed the three man crew. He continued on to the second position which contained two machine guns and 15 Riflemen. He wiped out both machine-gun nests, killing some of the enemy and taking prisoner the remainder of the emplacement. Throughout his action he was cool whilst under constant fire from a self-propelled gun. He continued on, leading his platoon against the remaining enemy opposition.»
— [1]
  • John Laffin, British VC's of World War 2. A study in heroism, Sutton, Stroud Gloucestershire (UK), 1997, ISBN 0-7509-1026-7.

Voci correlate

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