Gianni Motta
Gianni Motta | |||||||||||||||||||||||||
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Gianni Motta in maglia rosa nel 1966 | |||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1976 | ||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||
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Gianni Motta (Cassano d'Adda, 13 marzo 1943) è un ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1964 al 1976, conta la vittoria di un Giro d'Italia, di un Giro di Lombardia, di tre Giri dell'Emilia.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Gli esordi
[modifica | modifica wikitesto]Nasce a Cassano d'Adda durante la seconda guerra mondiale, primo dei due figli di Regina, casalinga, ed Enrico Motta, agricoltore. Lascia la scuola dopo la quinta elementare per aiutare i genitori in cascina,[1] mentre all'età di quattordici anni trova lavoro come pasticcere a Milano, nella storica industria dolciaria Motta.[2] È proprio in quel periodo che, dovendo percorrere ogni giorno 60 chilometri in bicicletta, viene notato e segnalato al patron della Faema Macchi, che con la sua azienda sponsorizza, nelle diverse categorie, numerose squadre giovanili.[2]
Motta prende la licenza di esordiente all'età di sedici anni, l'anno dopo passa invece tra gli allievi. È talentuoso, e ottiene, in tre anni tra gli allievi, ben 39 successi, tra cui il Giro della Provincia di Como e il campionato italiano di categoria.[2] Nel 1963 è tra i dilettanti, sempre con la Faema: vince tredici corse, sotto la supervisione del ds Vittorio Seghezzi.[3] Poi però rifiuta di partecipare alla Corsa della Pace e alla cronosquadre dei mondiali su strada di Ronse, entrambe da correre con la Nazionale dilettanti, e per penalità viene escluso anche dalla prova iridata individuale.[3]
Il passaggio al professionismo
[modifica | modifica wikitesto]Per il 1964, neanche ventunenne, compie il salto nel professionismo, vestendo la divisa della Molteni. Debutta in febbraio, e già in maggio, al Tour de Romandie, ottiene la prima vittoria da pro nella tappa di Le Locle.[4] Poi arrivano altri sei successi, quello nella tappa di Biella al Giro d'Italia (che chiuderà al quinto posto), la Coppa Bernocchi, il Gran Premio Besana e il Gran Premio Molteni, il Giro di Lombardia in solitaria davanti a Carmine Preziosi, e infine il Trofeo Baracchi in coppia con Giacomo Fornoni.[4]
Tra le sue vittorie più importanti delle stagioni seguenti c'è il Giro d'Italia 1966, nel quale batté Italo Zilioli aggiudicandosi anche due tappe, e il Giro di Svizzera 1967. Fu due volte primo al Tour de Romandie e vittorioso in numerose classiche italiane, mentre al Tour de France 1965, vinto da Gimondi, suo grande rivale, concluse terzo. Nel Giro d'Italia 1968, fu squalificato per doping assieme ad altri 8 corridori, anche nel Giro d'Italia 1971 fu trovato positivo a un controllo, ma il regolamento prevedeva 10' di squalifica; Motta pertanto concluse quel Giro al 20º posto, mentre nel Giro d'Italia 1972 fu squalificato per essersi fatto trainare da un'ammiraglia.
Un carattere particolare e un malanno ad una gamba, operata nel 1970 quando forse i suoi anni migliori erano trascorsi, sono stati gli ostacoli maggiori alla realizzazione di una carriera ben più brillante di quella che è stata. Al termine della carriera, come molti altri corridori del tempo, ha avviato un'attività di produzione di telai, molto apprezzati fra gli amanti delle biciclette da corsa.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Strada
[modifica | modifica wikitesto]- 1963 (dilettanti)
- Classifica generale Giro della Valle d'Aosta
- Milano-Tortona
- 1964 (Molteni, sei vittorie)
- 3ª tappa, 2ª semitappa Tour de Romandie (Le Locle, cronometro)
- 21ª tappa Giro d'Italia (Torino > Biella)
- Coppa Bernocchi
- Gran Premio Molteni
- Giro di Lombardia
- Trofeo Baracchi (con Giacomo Fornoni)
- 1965 (Molteni, quattro vittorie)
- 2ª tappa Grand Prix du Midi Libre (Millau > Rodez)
- Tre Valli Varesine
- Gran Premio Feg
- Corsa di Coppi
- 1966 (Molteni, dieci vittorie)
- Grand Prix de Monaco
- Giro di Romagna
- 2ª tappa Tour de Romandie (Sion > Losanna)
- Classifica generale Tour de Romandie
- 17ª tappa Giro d'Italia (Riva del Garda > Levico Terme)
- 19ª tappa Giro d'Italia (Bolzano > Moena)
- Classifica generale Giro d'Italia
- Tre Valli Varesine
- Gran Premio Feg
- 1ª tappa Parigi-Lussemburgo (Parigi > Troyes)
- 1967 (Molteni, sette vittorie)
- Grand Prix de Nice
- Milano-Torino
- 2ª tappa Tour de Romandie (Sierre > Les Diablerets)
- 2ª tappa Tour de Suisse (Vaduz > Silvaplana)
- 3ª tappa Tour de Suisse (Silvaplana > Locarno)
- Classifica generale Tour de Suisse
- Tre Valli Varesine
- 1968 (Molteni, tre vittorie)
- 1969 (Sanson, quattro vittorie)
- Gran Premio Campagnolo
- 2ª prova Escalada a Montjuïc
- Classifica generale Escalada a Montjuïc
- Giro dell'Emilia
- 1970 (Salvarani, quattro vittorie)
- 1971 (Salvarani, sei vittorie)
- 1ª tappa Tirreno-Adriatico (Ladispoli > Fiuggi Terme)
- Giro della Provincia di Reggio Calabria
- 4ª tappa Tour de Romandie (Friburgo > Sierre)
- 5ª tappa, 1ª semitappa Tour de Romandie (Brissago > Lugano)
- Classifica generale Tour de Romandie
- Giro dell'Emilia
- 1972 (Ferretti, una vittoria)
- 2ª tappa Giro d'Italia (Ravenna > Fermo)
- 1973 (Zonca, una vittoria)
- 6ª tappa Giro d'Italia (Milano > Iseo)
- 1974 (Magniflex, una vittoria)
- 3ª tappa Giro di Puglia (Cassano delle Murge > Martina Franca)
Altri successi
[modifica | modifica wikitesto]- 1964 (Molteni)
- Gran Premio Besana
- 1965 (Molteni)
- Gran Premio Calza Muro
- Gran Premio Sagit
- Circuito di Groppello
- 1966 (Molteni)
- Classifica a punti Giro d'Italia
- Ronde de Seignelay
- Grand Prix de Vergt
- Gran Premio Città di Foligno[5]
- Gran Premio Parmalat
- 1ª prova Cronostaffetta (cronosquadre, con Pietro Scandelli e Michele Dancelli)
- 2ª prova Cronostaffetta (cronometro ind.)
- 1967 (Molteni)
- Gran Premio Braun Sixtant (Ospedaletti)
- Circuito di Consonno di Olginate
- 1ª prova Cronostaffetta (cronosquadre, con Rudi Altig e Franco Balmamion)
- 2ª prova Cronostaffetta (cronometro ind.)
- Campionati italiani, Prova a squadre
- 1968 (Molteni)
- Circuito di Laveno-Mombello
- Criterium de La Limouzinière
- Gran Premio Salvarani (Chignolo Po)
- 1ª prova Cronostaffetta (cronosquadre, con Franco Balmamion e Edy Schutz)
- 2ª prova Cronostaffetta (cronometro ind.)
- Gran Premio Fonti San Benedetto (Scorzè)
- 1969 (Sanson)
- Giro di Ponte a Egola
- Trofeo Hoonved
- Criterium de Villamblard
- 1970 (Salvarani)
- Circuito di Urbisaglia
- 1ª prova Cronostaffetta (cronosquadre, con Felice Gimondi e Pietro Guerra)
- 2ª prova Cronostaffetta (cronometro ind.)
- Gran Premio Pastori
- 1971 (Salvarani)
- Circuito di Tavarnelle Val di Pesa
- Gran Premio Doimo (Col San Martino)
- Gran Premio Salvarani (Chignolo Po)
- Prologo Giro d'Italia (Lecce > Brindisi, cronosquadre)
- 1972 (Ferretti)
- Circuito di Pontoglio
- Trofeo Calzaturificio Tiger Flex (Monsummano Terme)
- Gran Premio Picedi
- Trofeo Pennelli Cinghiale (Castiglione del Lago)
- 1973 (Zonca)
- Circuito del Buceto - Trofeo Doretti (Montecatini Terme)
- Boario Terme-Montecampione
- Criterium de Deunières 26 agosto
- Circuito di Segromigno in Monte
- Circuito di Stradella
- Circuito di Curno
- 1974 (Magniflex)
- Giro di Milano, Epilogo Giro d'Italia
Pista
[modifica | modifica wikitesto]- Campionati italiani indoor, Omnium
- Sei giorni di Montreal (con Tony Gowland)
Piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]Grandi Giri
[modifica | modifica wikitesto]Classiche monumento
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni mondiali
[modifica | modifica wikitesto]- Sallanches 1964 - In linea: 38º
- Lasarte-Oria 1965 - In linea: 40º
- Nürburgring 1966 - In linea: 4º
- Heerlen 1967 - In linea: 4º
- Imola 1968 - In linea: 14º
- Leicester 1970 - In linea: 39º
- Gap 1972 - In linea: 34º
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Appennino d'oro: 2004
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cesare Fiumi, Motta aveva tre nemici: una gamba, i Tir e Gimondi, in archiviostorico.corriere.it, 11 febbraio 1995. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
- ^ a b c Gianni Motta - Gli inizi di Carriera, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2011).
- ^ a b Un perfezionista della bicicletta, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
- ^ a b Il passaggio al professionismo, su giannimotta.it, www.giannimotta.it. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2011).
- ^ A Foligno: 1º MOTTA, in Corriere dello Sport, Anno 47, n. 214, 19 settembre 1966. URL consultato il 15 novembre 1966.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Gianni Motta
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gianni Motta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gianni Motta, su procyclingstats.com.
- Gianni Motta, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Gianni Motta, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Gianni Motta, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN, ES, IT, FR, NL) Gianni Motta, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.
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