Vai al contenuto

Gioacchino Scaduto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gioacchino Scaduto

Sindaco di Palermo
Durata mandato3 luglio 1952 –
10 agosto 1955
PredecessoreRiccardo Vadalà
(commissario straordinario)
SuccessoreMario Leotta
(commissario straordinario)

Durata mandato6 dicembre 1955 –
14 dicembre 1955
PredecessoreMario Leotta
(commissario straordinario)
SuccessoreGiuseppe Salerno
(commissario straordinario)

Rettore dell'Università degli Studi di Palermo
Durata mandato1935 –
1938
PredecessoreSalvatore Di Marzo
SuccessoreGiuseppe Maggiore

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Palermo
ProfessioneAvvocato, docente universitario

Gioacchino Scaduto (Licata, 1898Licata, 1979) è stato un politico e giurista italiano.

Civilista, fu rettore dell'Università di Palermo e sindaco del capoluogo siciliano.

Fu docente di diritto privato e di diritto civile dell'Università degli Studi di Palermo[1]. Fu preside della facoltà di giurisprudenza e Rettore dell'ateneo dal 1935 al 1938.

Eletto consigliere comunale di Palermo nel 1951 con la Democrazia Cristiana, fu sindaco in una giunta di centro-destra dal 3 luglio 1952 fino al 10 agosto 1955 e poi una seconda volta dal 6 al 14 dicembre di quest'ultimo anno[2].

A lui è dedicata la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali "Gioacchino Scaduto" dell'Università degli Studi di Palermo[3].

  • L’exceptio non adimpleti contractus nel diritto italiano, 1921
  • Gli arbitratori nel diritto privato, 1923
  • I debiti pecuniari e il deprezzamento monetario, 1924
  • La "rappresentanza mediata" nell'acquisto di diritti, 1926
  • Diritto civile, 2002

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Rettore Università degli Studi di Palermo Successore
Salvatore Di Marzo 1935 - 1938 Giuseppe Maggiore
Controllo di autoritàVIAF (EN7104746 · ISNI (EN0000 0000 6145 2458 · SBN SBLV189861 · LCCN (ENno2004068470