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Giovanni Battista Zampironi

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Giovanni Battista Zampironi

Giovanni Battista Zampironi (Venezia, 25 febbraio 1836[1]Orgnano, 28 settembre 1906) è stato un farmacista, chimico, inventore e imprenditore italiano. Pioniere dell'industria insettifuga e insetticida, è ricordato per aver inventato lo zampirone.[2]

Scatola di Fidibus (collezione M. Orlandini)

Figlio secondogenito di Giovanni Battista e di Anna Monterumici[1], di agiata famiglia borghese, nacque nel 1836 nella Venezia austriaca, vicino alla Chiesa di San Moisé.[1][2]Non molte sono le notizie certe intorno all'infanzia di Zampironi. Lo Stato di famiglia datato 1850 registra, come residenti all'anagrafico 1493 del Sestiere di San Marco, Giovanni Battista e la madre Anna. Il padre, Giovanni Battista senior, era morto nel 1848. Il suo testamento olografo, redatto in data 19 febbraio dello stesso 1848, nominava erede universale, al compimento della maggiore età, il piccolo Giovanni Battista, e stabiliva una consistente dote per la figlia Maria "quando passasse a marito". Zampironi ricevette la prima istruzione da Antonio Monterumici, lo zio materno,[2] ingegnere municipale, dimostrando precocemente il proprio interesse per le scienze.[2] Frequentò il liceo Santa Caterina (poi Foscarini) di Venezia, dove si distinse nell'attività di laboratorio, iscrivendosi poi all'Università di Padova.[2] Si laureò in chimica farmaceutica il 22 dicembre 1859 discutendo una tesi sull'olio di fegato di merluzzo (che dedicò allo zio).[2][3]

Possedeva due farmacie a Venezia ("All'Insegna della Fortuna" in Salizada San Moisè, San Marco 1494, la bottega di famiglia attigua alla sua abitazione,[2] e "Zampironi", di fronte all'ex Cinema San Marco) e una a Spinea (lungo l'attuale via Roma). A queste si aggiungeva il "Premiato laboratorio Zampironi" a Mestre in borgo San Rocco (l'attuale via Manin), dal 1862, dove mise a punto la sua specialità più famosa, il "piroconofobo", detto poi "Fidibus insettifugo", a base di piretro, meglio noto come zampirone.[2]

Proprio nel laboratorio sito in borgo San Rocco venivano prodotti e inscatolati gli zampironi da maestranze principalmente femminili. Lo stabilimento nel 1891 venne acquisito dal nobile e imprenditore Cesare Bötner, che trasferì il laboratorio in locali di sua proprietà a Carpenedo, tra via San Donà e via Vallon[4], poi divenuto sede del monastero di clausura delle Serve di Maria, Eremitane Scalze.

La Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia (Anno 1889, p.2665) cita il marchio di fabbrica del Laboratorio Zampironi.[5]

Rimangono testimonianze della presenza della ditta Zampironi in svariate esposizioni e mostre nazionali e internazionali dal 1880 al 1906:

  • 1880: Mostra di Melbourne (Australia);
  • 1880: Mostra dell'Accademia dell'Industria di Parigi;
  • 1883: Esposizione del Ministero per l'Artigianato, Industria e Commercio di Francia;
  • 1884: Esposizione Generale Italiana di Torino;
  • 1888: Esposizione di Bruxelles;
  • 1889: Esposizione Universale di Parigi (1-15 maggio);
  • 1889: Esposizione Universale di Gand;
  • 1891 e 1892: Esposizione Nazionale di Palermo;
Pubblicazione su G.B.Zampironi del 2012
  • 1892: Esposizione Italo-Americana di Genova;
  • 1893: Columbian Exposition di Chicago;
  • 1905: Esposizione Nazionale di Palermo;
  • 1906: Esposizione Internazionale di Milano.

Il Bollettino del Club Alpino Italiano (redattore Dr. Francesco Virgilio, Vol XV, n. 48, Torino, Candeletti, 1881) annovera fra i propri soci ordinari: Zampironi dott. Gio.Batta segnalando, fra gli altri premi ottenuti, un Diploma d'onore di prima classe all'Esposizione Geografica Internazionale di Venezia.

Villa Zampironi a Spinea (collezione M. Orlandini)

Morì nel 1906 nel suo palazzetto (attuale villa Franchi) a Orgnano di Spinea. Fu inumato nel cimitero di Spinea, in una semplice sepoltura comprendente una lapide sulla quale è incisa un'ape stilizzata.[6]

Intitolazioni

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Nel 2012 il comune di Venezia gli ha intitolato la rotonda di via Circonvallazione a Mestre, non lontano dal luogo in cui sorgeva il suo laboratorio.[7]

Medagliere delle onorificenze conferite a G.B.Zampironi (per cortesia di Alvise Zoppolato, detentore anche del brevetto Zampironi)
  1. ^ a b c Atto di morte.
  2. ^ a b c d e f g h Del Negro 2015,  p. 355.
  3. ^ Università degli Studi di Padova, Lo zampirone: storia di fantasia, ingegno e marketing, su ilbolive.unipd.it.
  4. ^ Sergio Barizza, Storia di Mestre : la prima età della città contemporanea, Il Poligrafo, III edizione, Padova 2014, p.387, ISBN 978-88-7115-879-2.
  5. ^ "Etichetta rettangolare limitata da due filetti uno nero e l'altro (interno) rosso, contenente a sinistra lo stemma reale con sotto l'iscrizione: Laboratorio in Mestre premiato con più medaglie, su due righe, e a destra la lettera Z sormontata da una stella a cinque punte e contornata, in basso dalle parole: Marca di fabbrica. In alto si legge: sonni tranquilli, e più sotto: Fidibus insettifughi, tra due fregi. Traversa diagonalmente l'etichetta il fac simile della firma."
  6. ^ "Zampironi Dr. Cav. Gio.Batta fu Gio.Batta e fu Monterumici Anna, di anni 70 (settanta) e mesi sette, nato a Venezia, domiciliato a Spinea, di condizione possidente, è morto oggi alle h. 3 a.m. Non poté ricevere alcun sacramento perché mancato improvvisamente. Qui seppellito in questo cimitero del comune il giorno 30 (trenta) corrente. Don Sebastiano Baggio, parroco." (Libro dei defunti della Parrocchia dei Santi Vito e Modesto di Spinea, Anno 1906).
  7. ^ Domani, a Mestre intitolazione a Giobatta Zampironi della rotonda di via Circonvallazione, su comune.venezia.it, Città di Venezia. URL consultato il 27 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  • Piero Del Negro (a cura di), Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell'Università di Padova, Padova, Padova University Press, 2015.
  • Alice D'Este, Zampironi, mestrino «baciato» dalle zanzare, in Corriere del Veneto, 25 ottobre 2012. URL consultato il 27 gennaio 2013.
  • Alessandrini S., Barizza S., Orlandini M., Rallo G., Scalici G., Stevanato R., Giovanni Battista Zampironi. Farmacista in Venezia, industriale a Mestre, Centro Studi Storici di Mestre, EIE cultura, Venezia, 2012. Il libro è composto da vari capitoli e precisamente:
    • La Mestre in cui operò Zampironi - Sergio Barizza
    • Zampironi e il suo tempo – Silvana Alessandrini e Giuseppe Scalici
    • Zampironi, un caso di successo- Massimo Orlandini
    • Dal Piretro allo zampirone – Roberto Stevanato
    • Dalla Malaria alla bonifica di paludi e lagune – Giampaolo Rallo
    • Poi venne Porto Marghera – Roberto Stevanato

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