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Guerra delle Toyota

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Guerra delle Toyota
parte della guerra libico-ciadiana
In rosso la striscia di Aouzou, posta al confine tra i due contendenti
Data16 dicembre 1986 - 11 settembre 1987
LuogoRegione di Borkou-Ennedi-Tibesti, Ciad
EsitoVittoria ciadiana
Schieramenti
Libia (bandiera) Libia
Ciad (bandiera) CDR
Palestina (bandiera) OLP[1][2]
Con il sostegno di:
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Germania Est (bandiera) Germania Est
Ciad (bandiera) Ciad
Francia (bandiera) Francia
Con il sostegno di:
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Comandanti
Effettivi
Libia: 90.000 uomini[4]
CDR: 1.000 uomini[5]
Esercito regolare: 28.000 uomini[6]
Forze Armate del Popolo: 1.500 - 2.000 uomini[7]
Perdite
7.500 morti
1.000 prigionieri
800 carri armati
26 aerei[8]
1.000 morti[8]
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La guerra delle Toyota è il nome con cui è conosciuta l'ultima fase della guerra libico-ciadiana, che ebbe luogo nel 1987 nel Ciad settentrionale e al confine tra Libia e Ciad.

La guerra deve il suo nome ai pick-up e ai fuoristrada prodotti dalla casa automobilistica giapponese Toyota (Hilux e Land Cruiser), essi vennero utilizzati in maniera massiccia per gli spostamenti delle truppe ciadiane durante i combattimenti contro i libici. La guerra del 1987 si rivelò una pesante sconfitta per la Libia,[9] che secondo fonti statunitensi perse un decimo del proprio esercito, con la morte di 7.500 soldati e la distruzione o la cattura di attrezzature militari per un valore di 1,5 miliardi di dollari. Le perdite del Ciad ammontarono a 1.000 caduti.

Il conflitto tra i due stati ebbe inizio nel giugno 1983 con l'occupazione libica del Ciad settentrionale, quando il leader libico Muʿammar Gheddafi, che rifiutava di riconoscere la legittimità del presidente del Ciad Hissène Habré, fornì un aiuto militare al tentativo del Governo Transitorio di Unità Nazionale (GUNT) all'opposizione di deporre Habré. Il piano fu sventato dall'intervento della Francia che, prima con l'Operazione Manta e in seguito con l'Operazione Sparviero, limitò l'espansione libica a nord del 16º parallelo, nella zona più desertica e scarsamente abitata del Ciad.

La ribellione del GUNT

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Nel settembre 1986 il GUNT si ribellò contro Gheddafi, privando la Libia della maggiore fonte di legittimazione per la propria presenza militare in Ciad. Vedendo l'occasione di unificare il Ciad dietro di sé, Habré a dicembre ordinò alle proprie forze di oltrepassare il 16º parallelo per unirsi ai ribelli del GUNT (che stavano combattendo i libici nel Tibesti). Alcune settimane dopo, maggiori forze investirono Fada, distruggendo la locale guarnigione libica. In tre mesi, combinando i metodi della guerriglia e la guerra convenzionale in una strategia comune, Habré fu in grado di recuperare quasi interamente il Ciad settentrionale, e nei mesi successivi inflisse nuove sconfitte ai libici.

L'epilogo e la fine

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Nel settembre 1987, dopo che le forze ciadiane erano riuscite a riprendere Aozou e ad entrare in territorio libico (3 - 4 settembre) - dove distrussero una base aerea nemica - fu firmato un cessate il fuoco che mise fine al conflitto.[10] Il cessate il fuoco lasciò aperta la questione sulla disputa della striscia di Aouzou che, nel 1994, fu infine assegnata al Ciad dalla Corte internazionale di giustizia.

  1. ^ (AR) قصة من تاريخ النشاط العسكري الفلسطيني... عندما حاربت منظمة التحرير مع القذافي ضد تشاد.
  2. ^ (EN) PALESTINIAN REFUGEES:PAWNS TO POLITICAL ACTORS.
  3. ^ (FR) Libye : la deuxième vie de Khalifa Haftar au Tchad et la défaite finale de Ouadi Doum.
  4. ^ H. Metz, Libya, p. 254
  5. ^ The Americana Annual, 1988, 180
  6. ^ M. Azevedo, Roots of Violence, p. 119
  7. ^ The Economic Cost of Soviet Military Manpower Requirements, 143
  8. ^ a b K. Pollack, Arabs at War, p. 397
  9. ^ Copia archiviata (PDF), su cca.analisidifesa.it. URL consultato il 25 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2011). Analisi Difesa - Le forze armate libiche (accesso 14 marzo 2011)
  10. ^ IL CIAD ACCETTA UNA TREGUA NELLA GUERRA CON LA LIBIA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 12 settembre 1987. URL consultato il 28 novembre 2023.

Voci correlate

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