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Idmone

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Idmone
Nome orig.Ἴδμων
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Professioneveggente ed Argonauta

Idmone (in greco antico: Ἴδμων?, Ìdmōn) o Agamestore (in greco antico: Ἀγαμήστωρ?, Agamḕstōr) è un personaggio della mitologia greca. Fu veggente ed Argonauta[1].

Figlio di Apollo e della ninfa Cirene[2] o di genitori mortali come Ampice[3] ed Antianira[3] oppure Asteria (figlia di Corono) ed Abante[1].

Sposò Laotoe[4] ed ebbe il figlio Testore[1][2].

Prese parte alla spedizione degli Argonauti e giunto nella terra dei Mariandini, fu (con gli Argonauti) accolto da re Lico, ma in un incidente di caccia fu ferito dalle zanne di un cinghiale e morì dissanguato[5].
Sulla sua tomba fu fatto crescere un ulivo selvatico[6] ed in seguito Apollo, attraverso l'oracolo di Delfi, ordinò ai Beoti e ai Megaresi di costruire la città di Eraclea Pontica attorno all'ulivo coltivato sulla sua tomba.
Le genti seguirono queste istruzioni, ma adorarono il veggente sotto il nome di Agamestor[7].

Secondo Igino, Idmone è un veggente che sa in anticipo che morirà con gli Argonauti ma decide di partire lo stesso[8].

Nel 559 a.C. gli abitanti di Eraclea Pontica (oggi Karadeniz Ereğli) costruirono un tempio sulla tomba di Idmone.

  1. ^ a b c Scoli a Apollonio Rodio, Le Argonautiche 1.139
  2. ^ a b Igino, Fabulae 14
  3. ^ a b Argonautica Orphica, 185–187 e 721
  4. ^ Igino, Fabulae 190
  5. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca I, 9.23, su theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  6. ^ Apollonio Rodio, Le Argonautiche II, 815 ff
  7. ^ Apollonio Rodio, Le Argonautiche II, 835 e 850
  8. ^ (LA) Igino, Argonautica 14, su hs-augsburg.de. URL consultato il 10 maggio 2019.
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