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Il fabbro armonioso

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Allegoria di un fabbro in Habit de Marêchal di Nicolas de Larmessin II (1638-1694).

Il fabbro armonioso (nell'originale inglese: The Harmonious Blacksmith) è il nome con cui è popolarmente conosciuto l'ultimo movimento, l'aria con variazioni, tratto dalla quinta suite per clavicembalo in mi maggiore HWV 430 di Georg Friedrich Händel.

Si tratta di un'aria seguita da cinque variazioni doppie (secondo lo stile di divisione inglese): semicrome per la mano destra, semicrome per la mano sinistra, e poi biscrome per entrambe le mani.

Le otto suite del 1720

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The Harmonious Blacksmith

Händel pubblicò le sue prime otto suite nel 1720 con la seguente prefazione:[1]

«I have been obliged to publish Some of the following Leſsons, because Surrepticious and incorrect Copies of them had got Abroad. I have added several new ones to make the Work more uſefull, which if it meets with a favourable Reception; I will Still proceed to publish more, reckoning it my duty, with my Small Talent, to ſerve a Nation from which I have receiv'd so Generous a Protection. G.F. Handel.»

Ipotesi sul titolo

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Esistono diverse ipotesi sul perché questo movimento sia intitolato Il fabbro armonioso. Ciò che è certo, però, è che il nome non venne dato da Händel e che l'aria non venne conosciuta con quel titolo prima del XIX secolo.

Secondo una tesi, mentre Händel stava lavorando per James Brydges, fra il 1717 e il 1718, riparatosi dalla pioggia in una fucina, il compositore avrebbe avuto l'ispirazione per la musica sentendo il rumore del martello e dell'incudine, da cui la regolare ripetizione della nota Si nella mano destra durante la prima variazione. Una diversa ipotesi spiega che il compositore avrebbe sentito un fabbro fischiettare un motivetto dal quale successivamente sarebbe nata l'aria. Tuttavia, nessuna delle due ipotesi è fondata.

La leggenda nacque nel 1836 nel libro di Richard Clark Reminiscences of Handel. Henry Wilde e Richard Clark trovarono una vecchia incudine a Whitchurch, nei sobborghi di Londra, e costruirono una storia secondo la quale un certo William Powell sarebbe stato il fabbro armonioso che avrebbe ispirato Händel. Tuttavia, Powell non lavorò mai come fabbro. Dopo una sottoscrizione per un monumento in suo onore, la popolazione fece realizzare una lapide con la dedica: «In memoria di William Powell, il Fabbro Armonioso, sepolto qui il 27 febbraio 1780 all'età di 78 anni. Fu impiegato parrocchiale mentre Händel era organista della chiesa. Eretto mediante sottoscrizione nel maggio 1868».

Händel, però, compose l'opera molto prima del suo arrivo in quella zona.

William Lintern fu un apprendista fabbro che si occupò della musica che successivamente sarebbe stata intitolata Il fabbro armonioso. La composizione potrebbe aver preso il nome da lui, in quanto Lintern la pubblicò con le seguenti spiegazioni:[2]

«Alcuni mesi dopo la pubblicazione di Clark, lo scrittore vide J.W. Windsor, grande ammiratore di Händel, che conosceva tutti i suoi lavori che erano stati pubblicati. Windsor disse che la storia del fabbro era completamente inventata e che la pubblicazione originale del lavoro di Händel con quel nome, Il fabbro armonioso, derivava da un certo William Lintern, che conobbe personalmente. Windsor chiese a Lintern il motivo di quel titolo bizzarro, e Lintern rispose che il titolo derivava dal suo soprannome, in quanto egli era un apprendista fabbro con la passione per la musica. Lintern fece anche stampare il brano in un numero sufficiente di copie da rendergli profitto.»

Origine della musica

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Per quanto riguarda le origini della musica, una bourrée composta da Richard Jones (1680-1740) è quasi identica all'aria di Händel, anche se non sappiamo chi dei due la compose per primo.

Un passaggio dell'opera di Händel Almira, scritta nel 1704, è molto simile alla melodia del fabbro armonioso, quindi è probabile che l'idea originaria sia stata sua.

Esistono inoltre diverse versioni alternative del brano, in sol maggiore anziché mi maggiore e intitolate semplicemente Ciaccona, dove la struttura complessiva è la stessa che conosciamo, ma la melodia è allo stato di canovaccio. Interessante, nelle versioni alternative, è la completa assenza della nota Si (Re, nella trasposizione), che generò secondo alcuni l'associazione fra la musica e il rumore del martello che batte sull'incudine.

  1. ^ Händel, prefazione alla pubblicazione del 1720 (PDF), su imslp.info. URL consultato il 18 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2013).
  2. ^ William Chappell, 1889, prima edizione del Grove's Dictionary of Music.

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