Istone H4
Istone H4 | |
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Gene | |
HUGO | H4F3 |
Entrez | 3023 |
Locus | Chr. 3 q13.13 |
Proteina | |
UniProt | P62805 |
L'istone H4 è una delle cinque proteine istoniche principali che vanno a costituire la struttura portante dei nucleosomi e quindi della cromatina. Un dimero composto da 2 istoni H4 si combina infatti con uno composto da 2 istoni H3 a formare l'eterotetramero centrale del nucleosoma.
La struttura della proteina, composta da 103 amminoacidi, è globulare e presenta una lunga coda che finisce con l'estremità N-terminale della catena polipeptidica. Insieme all'istone H3, è la proteina meno soggetta a modificazioni evolutive che si conosca: il gene che la codifica nei bovini differisce di soli due nucleotidi dall'analogo gene dei piselli. Questo alto livello di conservazione è dovuto all'importante ruolo ricoperto dalla proteina, tale che piccole mutazioni nella sua struttura portino quasi sempre alla morte della cellula ospitante. L'istone H4 può essere soggetto a modificazioni covalenti come la metilazione e l'acetilazione, che incidono sull'espressione genica del DNA avvolto intorno all'istone di cui fa parte[1][2].
Genetica
[modifica | modifica wikitesto]L'istone H4 è codificato in locus genici diversi fra cui: HIST1H4A, HIST1H4B, HIST1H4C, HIST1H4D, HIST1H4E, HIST1H4F, HIST1H4H, HIST1H4I, HIST1H4J, HIST1H4K, HIST1H4L, HIST2H4A, HIST2H4B, HIST4H4, Hip.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bhasin M, Reinherz EL, Reche PA, Recognition and classification of histones using support vector machine, in J. Comput. Biol., vol. 13, n. 1, 2006, pp. 102–12, DOI:10.1089/cmb.2006.13.102, PMID 16472024.
- ^ Hartl Daniel L., Freifelder David, Snyder Leon A., Basic Genetics, Boston, Jones and Bartlett Publishers, 1988, ISBN 0-86720-090-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istone H4
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Histone H4, in Universal Protein Resource (UniProt) Taxonomy Database. URL consultato il 14 maggio 2012.