Jacques Dupuis
Jacques Dupuis (Huppaye, 5 dicembre 1923 – Roma, 28 dicembre 2004) è stato un gesuita belga, teologo del dialogo interreligioso con l'induismo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jacques Dupuis entrò nella Compagnia di Gesù nel 1941. Dopo gli studi religiosi e accademici in Belgio, partì alla volta dell'India nel 1948. Per tre anni (1948-1951) insegnò nella St. Xavier's High-School di Calcutta, e lì scoprì l'induismo attraverso il modo con cui erano state plasmate le personalità degli allievi a lui affidati. Questa fu una scoperta – la varietà di religioni – e l'inizio di una ricerca che durò tutta la sua vita: l'auto-rivelazione di Dio necessariamente passa interamente attraverso la persona di Gesù Cristo? Dopo essere stato ordinato sacerdote a Kurseong (India) nel 1954 completò il dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana a Roma, sull'antropologia religiosa di Origene Adamantio. Fu designato ad insegnare teologia dogmatica nella facoltà gesuita di teologia di Kurseong (più tardi trasferita a Delhi e denominata Vidyajyoti College of Theology). Direttore del giornale Vidyajyoti Journal of Theological Reflection Dupuis fu anche consigliere della Conferenza Episcopale Indiana. Oltre ai numerosi articoli di carattere teologico e interreligioso, ha pubblicato nel 1973 (con Josef Neuner) una raccolta di documenti della Chiesa The Christian Faith che ha avuto sette edizioni in vent'anni, e che si è rivelato uno strumento inestimabile nell'apprendimento della Teologia per generazioni di allievi del Cattolicesimo. Nel 1984, dopo trentasei anni trascorsi in India, Dupuis fu chiamato ad insegnare Teologia e Religioni non-cristiane all'Università Gregoriana di Roma. Il libro Jesus-Christ à la rencontre des religions (1989) ha conseguito un grande successo e in breve è stato tradotto in italiano, inglese e spagnolo. Fu nominato direttore della rivista Gregorianum e anche consultore del "Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso".
Libro censurato
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1997 viene pubblicato il suo libro Toward a Christian Theology of Religious Pluralism (titolo italiano: Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso).
Già nell'aprile del 1999 il quotidiano cattolico Avvenire pubblica una stroncatura del libro a firma di Inos Biffi, dopo aver precedentemente pubblicato una equilibrata recensione a firma di Enzo Bianchi che ne riconosceva i meriti teologici. Pochi mesi dopo è la volta della Civiltà Cattolica, rivista che fa capo alla Compagnia di Gesù, a stroncare il testo con la firma di padre Giuseppe De Rosa. Il 10 giugno dello stesso anno il cardinale Ratzinger e alcuni altri membri della Congregazione per la dottrina della fede, iniziano un'indagine riservata in merito. Erano state notate nel libro alcune ambiguità. Il 2 ottobre 1999 la Congregazione notifica a padre Dupuis che è indagato in merito al suo libro. I punti controversi sui quali sarà chiamato a rispondere alla Conferenza gli vengono comunicati da padre Peter Hans Kolvenbach, Preposito generale della Compagnia di Gesù. Nella notifica, formulata in cinque punti e sette capoversi, il Card. Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione, ha, tra l'altro, dichiarato (Punto II, capoverso 4):
«È concorde con la dottrina Cattolica sostenere che i semi della verità e della qualità esistono in altre religioni, esse sono certo partecipazione alle verità contenute nella rivelazione di/o Gesù Cristo. Tuttavia è errato sostenere che tali elementi della verità e della qualità, o alcuni di loro, non derivano infine dalla fonte-mediazione di Gesù Cristo»
Poco dopo la notifica, nell'inverno 2001, viene pubblicato il testo della Notifica, da lui firmata.
In seguito, tuttavia, a Padre Dupuis fu ampiamente riconosciuto il lavoro pionieristico svolto nell'aprire la strada al significato delle altre religioni, secondo il "piano divino di salvezza dell'umanità".[1] Successivamente pubblicò il suo saggio Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all'incontro Queriniana (2001), che riprende i temi dell'opera precedente in una chiave di lettura marcatamente più pastorale, anch'esso apprezzatissimo.
Nel suo libro, uscito postumo, Perché non sono eretico. Teologia del pluralismo religioso: le accuse, la mia difesa[2] padre Dupuis si difende dalle accuse formulate allora contro di lui.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- The Christian Faith, Alba House New York (1973).
- Jesus-Christ at the encounter of World Religions (1991).
- Gesù Cristo incontro alle religioni, Cittadella (1992).
- Who do you say I am ? Introduction to Christology (1994).
- Towards a Christian Theology of Religious Pluralism (1997).
- Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, Queriniana (1997).
- Il cristianesimo e le religioni. Dallo scontro all'incontro Queriniana (2001).
- Perché non sono eretico. Teologia del pluralismo religioso: le accuse, la mia difesa (Emi, 2014)
- Alle frontiere del dialogo. Religioni, Chiesa e salvezza (Emi, 2018)
- "Il mio caso non è chiuso". Conversazioni con Jacques Dupuis (EMI, 2019), libro-intervista con Gerard O'Connell
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Gerard O'Connell, Theological Contributions Of Jesuit Jacques Dupuis Celebrated In Rome, su groups.yahoo.com, USCCB News. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2013).
- ^ Emi, 2014
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kendall Daniel, O'COLLINS Gerald (curatori), In many and diverse ways: In Honor of Jacques Dupuis (2003). Contiene una bibliografia completa degli articoli e libri pubblicati da Dupuis.
- "Il mio caso non è chiuso". Conversazioni con Jacques Dupuis (EMI, 2019), libro-intervista con Gerard O'Connell, lettura necessaria per comprendere bene la vicenda personale e teologica del teologo belga.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Jacques Dupuis, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Jacques Dupuis, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Jacques Dupuis, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 112126077 · ISNI (EN) 0000 0001 0936 2823 · SBN BVEV012576 · LCCN (EN) n82159067 · GND (DE) 119482932 · BNF (FR) cb12004720z (data) · J9U (EN, HE) 987007387904505171 |
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