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John Wodehouse, I conte di Kimberley

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John Wodehouse

Lord luogotenente d'Irlanda
Durata mandato1º novembre 1864 –
13 luglio 1866
MonarcaVittoria
PredecessoreGeorge Howard, VII conte di Carlisle
SuccessoreJames Hamilton, I duca di Abercorn

Cancelliere del Ducato di Lancaster
Durata mandato25 luglio 1882 –
28 dicembre 1882
MonarcaVittoria
PredecessoreJohn Bright
SuccessoreJohn Dodson, I barone Monk Bretton

Lord del sigillo privato
Durata mandato18 agosto 1892 –
10 marzo 1894
MonarcaVittoria
PredecessoreGathorne Gathorne-Hardy, I conte di Cranbrook
SuccessoreArchibald Primrose, V conte di Rosebery

Segretario di Stato per gli affari esteri
Durata mandato10 marzo 1894 –
21 giugno 1895
MonarcaVittoria
PredecessoreArchibald Primrose, V conte di Rosebery
SuccessoreRobert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury

Dati generali
Suffisso onorificoconte di Kimberley
Partito politicoPartito Liberale
UniversitàChrist Church, Oxford

John Wodehouse, I conte di Kimberley (Wymondham, 7 gennaio 1826Londra, 8 aprile 1902) è stato un nobile e politico inglese.

Kimberley era il figlio maggiore di Henry Wodehouse e nipote di John Wodehouse, II barone Wodehouse[1]. Sua madre era Anne Gurdon, figlia di Theophilus Thornhagh Gurdon. Nel 1846 succedette a suo nonno come barone Wodehouse. È stato educato all'Eton e al Christ Church, Oxford[1].

Fu per eredità un liberale in politica, e fu Segretario di Stato per gli affari esteri nei ministeri di Lord Aberdeen e Lord Palmerston (1852-1856 e 1859-1861). Nell'intervallo tra i due mandati (1856-1858) era stato inviato in Russia; e nel 1863 fu inviato in missione speciale a Copenaghen nella speranza di trovare una soluzione alla questione dello Schleswig-Holstein. Tuttavia, la missione è stata un fallimento[1].

Nel 1864 Kimberley divenne Sottosegretario di Stato per l'India, ma verso la fine dell'anno fu nominato Lord luogotenente d'Irlanda. In tale veste, dovette cimentarsi con le prime manifestazioni del fenianismo e, in riconoscimento dei suoi servigi, fu creato conte di Kimberley nel 1866. Nel luglio 1866 lasciò il suo incarico con la caduta del ministero di Lord Russell, ma nel 1868 egli divenne Lord del sigillo privato nel gabinetto di Gladstone, e nel luglio 1870 fu trasferito da quel posto per essere Segretario di Stato per le Colonie. Fu il momento delle grandi scoperte di diamanti nell'Africa meridionale e la città di Kimberley prese il suo nome[1]. A Lord Kimberley è stato attribuito il cambio della politica britannica nei confronti degli stati malesi indipendenti che hanno portato alla firma del trattato di Pangkor del 1874, dopo di che agenti politici britannici noti come residenti furono collocati negli stati malesi come consiglieri dei governanti[2].

Dopo un intervallo nell'opposizione (1874-1880), Lord Kimberley tornò a ricoprire la carica di Segretario di Stato per le Colonie nel gabinetto di Gladstone. Alla fine del 1882 scambiò questo incarico prima con quello di Cancelliere del Ducato di Lancaster e poi con quello di segretario di stato per l'India(1882-1885, 1886, 1892-1894), anche se scambiò con quella di Lord presidente del Consiglio (1892-1894)[1].

Nel gabinetto di Lord Rosebery (1894-1895) era ministro degli Esteri. Durante questo periodo ha firmato il famoso trattato di commercio e navigazione anglo-giapponese. Secondo l'Encyclopædia Britannica Eleventh Edition "come leader del partito liberale nella Camera dei Lord ha agito con dignità immotivata, e in opposizione, è stato un cortese antagonista e un critico di peso ed esperienza".

Il 5 aprile 1850, si unì al Canterbury Association, costituita per fondare una colonia (nella successiva regione di Canterbury) in Nuova Zelanda.

Lord Kimberley si interessò all'educazione e, dopo essere stato per molti anni membro del senato dell'Università di Londra, ne divenne cancelliere nel 1899[1].

Sposò, il 16 agosto 1847, Lady Florence Fitz Gibbon (1825-4 maggio 1895), figlia di Richard Gibbon, III conte di Clare. Ebbero tre figli:

I seguenti luoghi hanno preso il nome dal conte di Kimberley:

Onorificenze britanniche

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  1. ^ a b c d e f Chisholm, 1911, pp. 798–799.
  2. ^ Frank Swettenham, Footprints in Malaya, London, New York, Melbourne, Hutchinson & Co., 1941, p. 32.
  3. ^ Frena Bloomfield, Hong Kong's Street Names and Their Origins, Vol.1, Urban Council, Hong Kong, 1984, OCLC 320407030. URL consultato il 19 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2014).
  4. ^ Geoffrey Manning, South Australian Names - K (PDF), in Manning Index of South Australian History, State Library of South Australia. URL consultato il 26 dicembre 2018.

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Controllo di autoritàVIAF (EN27213963 · ISNI (EN0000 0001 0882 2293 · BAV 495/286869 · CERL cnp00412657 · LCCN (ENnb97075661 · GND (DE120272210 · BNF (FRcb13338769j (data) · J9U (ENHE987007263692905171