Kirstjen Nielsen
Kirstjen Nielsen | |
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6° Segretario della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 6 dicembre 2017 – 11 aprile 2019 |
Presidente | Donald Trump |
Predecessore | John F. Kelly |
Successore | Alejandro Mayorkas (2021) |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche (Università di Georgetown) Laurea in giurisprudenza (Università della Virginia) |
Università | Università di Georgetown Università della Virginia |
Kirstjen Michele Nielsen (Colorado Springs, 14 maggio 1972) è una politica statunitense, Segretario della Sicurezza Interna nell'amministrazione Trump dal 2017 al 2019.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Kirstjen Nielsen nasce a Colorado Springs, nel Colorado, e cresce a Clearwater, in Florida. È la maggiore dei tre figli di Phyllis Michele Nielsen e James McHenry Nielsen, rispettivamente di origini italiane e danesi. Si laurea in scienze politiche alla Georgetown University, per poi conseguire un dottorato in giurisprudenza all'Università della Virginia nel 1999. Ha anche studiato la lingua giapponese presso la Nanzan University a Nagoya.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Nielsen dà inizio alla propria carriera politica entrando in servizio come assistente speciale e direttore per la prevenzione e la preparazione nel Consiglio per la Sicurezza Interna alla Casa Bianca durante la presidenza di George W. Bush. È stato inoltre anche membro anziano della task force Resilience del Center for Cyber & Homeland Security Committee presso la George Washington University e faceva parte del comitato consultivo per i rapporti globali sui rischi del forum economico mondiale.
Dopo aver lasciato l'amministrazione Bush jr., la Nielsen diventa fondatrice e presidente della Sunesis Consulting.[1] Il profilo online dell'azienda l'ha elencata come unica dipendente e con il numero di telefono aziendale il suo cellulare personale.[2] Nel settembre 2013 la società ha vinto un contratto federale, con un premio iniziale di circa 450,000 dollari, per "fornire politica e legislazione, scrittura tecnica e sviluppo organizzativo" alla Federal Emergency Management Agency.[3]
Durante la presidenza di Donald Trump, ha servito come capo di gabinetto al Dipartimento della Sicurezza Nazionale per l'allora segretario della Sicurezza Interna John F. Kelly. Dopo che quest'ultimo venne nominato capo di gabinetto della Casa Bianca nel luglio 2017, la Nielsen ricoprì il ruolo di suo vice nel settembre di quell'anno.
Segretario per la Sicurezza Interna
[modifica | modifica wikitesto]L'11 ottobre 2017 viene nominata dal presidente americano Trump come Segretario per la sicurezza interna dopo che Kelly si era appunto dimesso da tale carica per ricoprire quella di capo di gabinetto.[4][5] All'udienza del 5 dicembre 2017 il Senato approvò la sua nomina con 62 sì e 37 no,[6] entrando in carica il giorno successivo.[7][8]
Nel maggio 2018, secondo il New York Times Nielsen ha preso in considerazione le dimissioni dopo che il presidente Trump l'ha rimproverata durante una riunione di gabinetto per quella che ha descritto come la sua incapacità di proteggere i confini degli Stati Uniti.[9] Il giornale ha riferito che c'era tensione tra Nielsen e Trump dopo che lei e altri funzionari del dipartimento hanno resistito alla richiesta di Trump di separare i genitori immigrati senza documenti dai loro figli mentre erano in custodia.[9] Il rapporto è stato confermato a Politico e Reuters da una fonte del dipartimento.[10][11] Nielsen ha invece negato di aver minacciato le dimissioni.[10]
Nielsen si è dimessa il 7 aprile 2019, due giorni dopo le dichiarazioni di Trump di volere andare in una direzione "più dura" sull'immigrazione.[12][13]
Il 5 aprile, i gruppi per l'immigrazione e i diritti civili avevano esortato le aziende elencate nella Fortune 500 a non assumere alti funzionari dell'amministrazione Trump coinvolti nella pianificazione, realizzazione o difesa della separazione dei figli dei migranti dai loro genitori.[14] L'8 aprile, è iniziata a circolare una petizione rivolta a studiosi, studenti e personaggi dei media, con i firmatari che giuravano di non "associarmi in alcun modo" a qualsiasi think tank o dipartimento universitario che impiegasse la Nielsen.[15] In un articolo che riassume il mandato della Nielsen alla sicurezza interna, Dara Lind di Vox ha scritto che lei era stata "probabilmente il segretario più aggressivo della breve storia del dipartimento".[16]
Nell'ottobre 2019, l'amministrazione Trump ha nominato la Nielsen al National Infrastructure Advisory Council.[17]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Max Kutner, Who is Kirstjen Nielsen, Trump's reported pick for Secretary of Homeland Security?, in Newsweek. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato il 12 ottobre 2017).
- ^ (EN) Josh Dawsey e Nick Miroff, The hostile border between Trump and the head of DHS, in The Washington Post, 25 maggio 2018. URL consultato il 19 giugno 2018 (archiviato il 17 maggio 2019).
- ^ (EN) DHS Federal Emergency Management Agency, su govtribe.com. URL consultato il 12 ottobre 2017 (archiviato il 13 ottobre 2017).
- ^ (EN) Julie Hirschfeld Davis, White House Aide Is Selected to Run Homeland Security Department, in The New York Times, 11 ottobre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato l'11 ottobre 2017).
- ^ (EN) Ashley Parker e Matt Zapotosky, Trump taps Kirstjen Nielsen to lead Department of Homeland Security, in The Washington Post, 11 ottobre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2017 (archiviato l'11 ottobre 2017).
- ^ (EN) Nick Miroff, Senate confirms Kirstjen Nielsen, a top White House aide, to lead Homeland Security, in The Washington Post, 5 dicembre 2017. URL consultato il 6 dicembre 2017 (archiviato il 14 novembre 2020).
- ^ (EN) Kirstjen M. Nielsen Sworn-in as the Sixth Homeland Security Secretary, su Department of Homeland Security, 6 dicembre 2017. URL consultato il 6 dicembre 2017 (archiviato il 6 dicembre 2017).
- ^ (EN) Ron Nixon, Kirstjen Nielsen, White House Aide, Is Confirmed as Homeland Security Secretary, in The New York Times, 5 dicembre 2017. URL consultato il 5 dicembre 2017 (archiviato il 5 dicembre 2017).
- ^ a b (EN) Homeland Security Secretary Was Close to Resigning After Trump Berated Her, in The New York Times, 10 maggio 2018. URL consultato il 10 maggio 2018 (archiviato il 19 maggio 2019).
- ^ a b (EN) Nielsen: 'I didn't threaten to resign', in POLITICO. URL consultato il 20 maggio 2018 (archiviato l'8 aprile 2019).
- ^ (EN) Homeland Security chief Nielsen was close to resigning, in Reuters. URL consultato il 20 maggio 2018 (archiviato l'8 aprile 2019).
- ^ (EN) Bart Jansen, William e Michael Collins, Kirstjen Nielsen, the secretary of Homeland Security, is out of the Trump administration, su USA TODAY, 7 aprile 2019. URL consultato l'8 aprile 2019.
- ^ (EN) Priscilla Alvarez e Geneva Sands, How border hardliners nudged out Nielsen, in CNN, 8 aprile 2019. URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato il 14 novembre 2020).
- ^ (EN) Jennifer Epstein, Immigration Groups Ask Fortune 500 CEOs to Blacklist Trump Aides, in Bloomberg, 5 aprile 2019. URL consultato l'11 aprile 2019.
- ^ (EN) Zack Beauchamp, These scholars are trying to stop Kirstjen Nielsen from getting a soft landing, su Vox, 9 aprile 2019. URL consultato l'11 aprile 2019 (archiviato il 14 novembre 2020).
- ^ (EN) Dara Lind, Homeland Security Secretary Kirstjen Nielsen's resignation, explained, in Vox, 7 aprile 2019. URL consultato il 14 aprile 2019 (archiviato il 14 novembre 2020).
- ^ (EN) Kirstjen Nielsen Joins Nat'l Infrastructure Advisory Council, su Executive Gov, 10 ottobre 2019. URL consultato il 31 dicembre 2019 (archiviato il 14 novembre 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kirstjen Nielsen
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Homeland Security biography, su dhs.gov.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 19154739810152990374 · ISNI (EN) 0000 0004 9990 8384 · LCCN (EN) no2019000622 · GND (DE) 1183003374 |
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