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Liza Araneta Marcos

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Liza Araneta Marcos
Liza Araneta Marcos nel 2022

14º First Lady delle Filippine
In carica
Inizio mandato30 giugno 2022
PresidenteFerdinand Marcos Jr.
Predecessorevacante[1]

First Lady di Ilocos Norte
Durata mandato30 giugno 1998 –
30 giugno 2007
PredecessoreMaria Teresa Carlson
Successorevacante

Dati generali
UniversitàUniversità Ateneo de Manila e Università di New York
Professioneavvocata

Marie Louise Araneta Marcos, detta Liza, nata Marie Louise Cacho Araneta (Manila, 21 agosto 1959), è un'avvocata filippina, moglie del presidente Ferdinand Marcos Jr., nonché first lady delle Filippine dal 2022.

È nata a Manila il 21 agosto 1959[2] da Manuel Araneta, cestista, e Milagro Cacho,[3] entrambi di origini spagnole. È anche lontana parente, da parte materna, della ex-presidente Corazon Aquino.[3] Marie Lousie si è laureata nel 1981 all'Università Ateneo de Manila, completando alcuni corsi post-laurea presso l'Università di New York.[3]

Liza Araneta ha iniziato la sua carriera come avvocata a New York dopo essersi laureata, diventando professoressa di diritto in vari college e università. Successivamente è tornata nelle Filippine.

Qui è divenuta insegnante all'Università della Città di Manila, restandovi dal 2010 al 2014, per poi trasferirsi prima all'Università di Saint Louis e infine, nel 2018, all'Università Statale Mariano Marcos, rimanendovi fino al 2020.[3]

In seguito alla vittoria del marito alle elezioni filippine del 2022, è diventata la first lady del paese dopo dieci anni di ruolo vacante. Inoltre, essendo il suo predecessore uomo e quindi first gentleman, è divenuta la prima first lady dopo più di vent'anni.

Nonostante il ruolo pubblico, ha affermato che continuerà ad insegnare all'università.[4] Ha sottolineato l'importanza dell'istruzione all'interno del paese asiatico, delle biblioteche e dei musei.[5] È anche membro del Consiglio di fondazione del Consiglio culturale asiatico dal 2016.[3] Tra il luglio e l'agosto 2022 ha incontrato al Palazzo di Malacañan numerosi ambasciatori stranieri nelle Filippine, tra i quali quella statunitense e quello cinese.[6][7] Nel novembre successivo è stata nominata presidente nazionale e capo delle ragazze scout delle Filippine.[8]

Liza Araneta assieme al marito Ferdinand Marcos Jr.

Lisa Araneta Marcos ha incontrato per la prima volta Bongbong Marcos, figlio dell'ex presidente Ferdinand Marcos, nel 1989 a New York, grazie ad alcuni amici in comune. Lisa lavorava come avvocata, mentre la famiglia di Bongbong era in esilio dalle Filippine dopo la Rivoluzione del Rosario del 1986.[9]

Si sono sposati nel 1993 a Fiesole, in Italia. Dal matrimonio sono nati tre figli: Sandro Marcos nel 1994 (divenuto poi politico), Joseph Simon nel 1995 e William Vincent nel 1997.[10]

  1. ^ First Gentleman nel 2001 con Jose Miguel Arroyo.
  2. ^ (EN) Resume of Senator Ferdinand "Bongbong" R. Marcos, Jr., su Senate of the Philippines. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  3. ^ a b c d e (EN) About the First Lady, su President of the Philippines. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  4. ^ First Lady Liza Marcos is WVSU Law professor, su Panay News. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  5. ^ Helen Flores, First Lady opens Presidential Library at the National Library, su Philstar.com. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  6. ^ Ambassador B. Romualdez, We will not give up one square inch of our territory, su Philstar.com. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  7. ^ (EN) Zacarian Sarao, First Lady Liza Araneta-Marcos meets with Chinese top envoy in Malacañang, su INQUIRER.net, 7 agosto 2022. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  8. ^ (EN) Daniza Fernandez, First Lady Liza Marcos installed as chief of Girl Scout of the Philippines, su INQUIRER.net, 3 novembre 2022. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  9. ^ (EN) Who Is Louise Araneta-Marcos? Philippines New First Lady Will Remain Number One Adviser to Bongbong Marcos, su International Business Times, 27 giugno 2022. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) Marcos Jr aims to fulfil family’s ‘destiny’ as Philippines president, su the Guardian, 9 maggio 2022. URL consultato il 21 gennaio 2023.

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