Martha Lane Fox
Martha Lane Fox | |
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Membro della Camera dei lord Lord temporale | |
In carica | |
Inizio mandato | 26 marzo 2013 |
Rettrice della Open University | |
In carica | |
Inizio mandato | 10 settembre 2014 |
Predecessore | David Puttnam |
Dati generali | |
Partito politico | Ind. |
Università | Università di Oxford |
Professione | Imprenditrice, paria a vita |
Martha Lane Fox, baronessa Lane-Fox di Soho (Londra, 10 febbraio 1973) è un'imprenditrice e politica britannica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È nata a Londra come prima figlia del classicista Robin Lane Fox e di Louisa Caroline Mary Farrell in una famiglia della landed gentry. Ha studiato presso la scuola privata femminile Oxford High School e poi presso la Westminster School; iscrittasi al Magdalen College dell'Università di Oxford, si è poi laureata con un bachelor of arts in storia antica e moderna.
Negli ultimi anni '90 è entrata in Spectrum, azienda per la consulenza nel campo dei media e delle tecnologie dell'informazione, dove incontrò Brent Hoberman con cui fondò nel 1998 lastminute.com, un portale per l'organizzazione di viaggi e vacanze all'ultimo minuto; dopo aver lasciato la direzione del sito, nato nel pieno della Bolla delle dot-com, nel 2003[1], quest'ultimo è stato poi acquistato nel 2005 per 577 milioni di sterline da Sabre.[2] Sempre nel 2003 le è stato offerto un incarico dirigenziale in Selfridges[3] ma nel maggio 2004 è stata coinvolta in un grave incidente stradale in Marocco, rimanendo ricoverata in ospedale nel Regno Unito con 28 ossa rotte fino alla fine dell'anno successivo;[1] l'incidente le ha impedito di poter avere figli naturali.[4]
Tra il 2010[5] e il 2013[6] è stata digital champion per il Regno Unito con l'obiettivo di portare avanti la digitalizzazione del paese.[7][8] In questa posizione ha contribuito ad implementare l'alfabetizzazione digitale, con particolare riguardo all'utilizzo di computer ed altre apparecchiature tecnologiche, e alla creazione del sito gov.uk, venendo incaricata di creare il Servizio digitale del Governo all'interno dell'Ufficio di gabinetto. Per il suo servizio nello sviluppo dell'economia digitale è stata decorata come commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico (CBE).[9]
Il 25 marzo 2013 è stata investita dalla regina Elisabetta II della paria a vita col titolo di baronessa Lane-Fox di Soho[10], divenendo membro di diritto della Camera dei lord come crossbencher, divenendone il membro femminile più giovane;[11] nel suo primo discorso ha posto l'attenzione sull'importanza dell'alfabetizzazione digitale in tutti i settori dell'economia britannica. Nell'ambito del referendum sull'indipendenza della Scozia del 2014 è stata tra i firmatari di una lettera aperta contraria all'indipendenza scozzese.[12] Nel 2014 è stata inoltre nominata rettrice della Open University.[13]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]È impegnata in una relazione sentimentale e convive con Chris Gorell Barnes, imprenditore ed attivista per la conservazione marina. La coppia ha due figli gemelli, Milo e Felix, nati nel 2016 negli Stati Uniti da madre surrogata.[4]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Edward Lane-Fox | James Lane-Fox | ||||||||||||
Lucy St. John-Mildmay | |||||||||||||
James Lane-Fox | |||||||||||||
Enid Bethell | Alfred James Bethell | ||||||||||||
Maude Amelia Bower | |||||||||||||
Robin Lane-Fox | |||||||||||||
Arthur Loyd | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Anne Loyd | |||||||||||||
Dorothy Willert | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Martha Lane-Fox, baronessa Lane-Fox di Soho | |||||||||||||
Gerald William Farrell | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Charles Farrell | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Louisa Caroline Mary Farrell | |||||||||||||
Charles Paget, VI marchese di Anglesey | Alexander Paget | ||||||||||||
Hester Stapleton-Cotton | |||||||||||||
Katharine Paget | |||||||||||||
Victoria Manners | Henry Manners, VIII duca di Rutland | ||||||||||||
Violet Lindsay | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 29 dicembre 2012[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Graeme Wearden, The fall and rise of Martha Lane Fox, su theguardian.com, The Guardian, 22 maggio 2007. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Maija Pesola, Sabre agrees to buy Lastminute for £577m, in Financial Times, 12 maggio 2005. URL consultato il 28 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2023).
- ^ (EN) James Burleigh, Martha Lane Fox offered job as chief of Selfridges empire, in The Independent, 28 dicembre 2003. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ a b (EN) Natalie Clarke, How Mr Darcy made Lady Martha a mother: A car crash robbed Martha Lane Fox of her dearest ambition. Now, she's had surrogate twins after man who once posed as Pride and Prejudice character won her heart, in Daily Mail, 5 giugno 2016. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Founder of lastminute.com will encourage people to go online and improve efficiency of public services by driving online delivery., in Ufficio del Primo ministro - gov.uk, 18 giugno 2010. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Charles Arthur, Martha Lane Fox stands down as UK digital champion, in The Guardian, 29 novembre 2013. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Maggie Brown, Martha Lane Fox – what she'll do as the UK's digital inclusion champion, in The Guardian, 16 giugno 2009. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Martha Lane Fox want all citizens of working age online, in BBC News, 12 luglio 2010. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ a b (EN) The London Gazette - 60367, su thegazette.co.uk. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) The London Gazette - 60461, su thegazette.co.uk, 27 marzo 2013. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Digital boss Martha Lane Fox joins House of Lords, in BBC News, 26 marzo 2013.
- ^ (EN) Celebrities' open letter to Scotland – full text and list of signatories, in The Guardian, 7 agosto 2014. URL consultato il 28 dicembre 2023.
- ^ (EN) Chancellor and Pro-Chancellor, su about.open.ac.uk, Open University. URL consultato il 28 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2023).
Altri progetti
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