Mudis - Museo Diocesano di Ischia
Mudis - Museo Diocesano di Ischia | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Ischia |
Indirizzo | Via Seminario 20, 80077 Ischia |
Coordinate | 40°44′01.07″N 13°57′22.38″E |
Caratteristiche | |
Visitatori | 1 025 (2022) |
Sito web | |
Il Mudis - Museo Diocesano di Ischia sorge all’interno del Palazzo del Seminario, sito nel borgo di Ischia Ponte, sull'Isola d'Ischia. Esso raccoglie al suo interno un campionario prezioso e importante del patrimonio artistico, religioso e storico della Diocesi di Ischia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Era un sogno del Vescovo Tomassini[1] (1962-1970) aprire il Museo Diocesano a Ischia che tuttavia non riuscì a realizzare. Solo il Vescovo Antonio Pagano (1984-1997) il 5 marzo del 1995, con un decreto fonda l’ente Museo Diocesano di Ischia, adibendogli alcune sale del Palazzo del Seminario. I lavori di restuaro avviati dal vescovo Pagano, furono portati avanti dal successore Mons. Filippo Strofaldi. Infine, nel 2013, mons. Pietro Lagnese dà un forte impulso alla riorganizzazione di tutto il Palazzo del Seminario incluso il Museo, creando delle sale al piano terra e un moderno percorso con un nuovo allestimento e interamente privo di barriere architettoniche. La nuova disposizione del Museo prevede un'area archeologica al primo piano, mentre al piano superiore è presente una ricca galleria di arte sacra con dipinti, suppellettile liturgica e paramenti sacri.
Opere esposte
[modifica | modifica wikitesto]L’arco temporale delle opere esposte spazia dal periodo paleocristiano fino ai piccoli reliquiari del XIX e XX secolo per la devozione personale e domestica. Gli oggetti presentati al pubblico provengono, nella maggior parte dei casi, da varie chiese della Diocesi, in modo particolare dall’attuale Cattedrale dove erano stati raccolti marmi e suppellettili provenienti dall’antica Cattedrale e dalle altre chiese che si trovavano sul Castello Aragonese. Altre opere sono state acquisite grazie a donazioni dei privati.
Gli oggetti presentati danno un’idea del ricco patrimonio storico, religioso e artistico presente sull’isola d’Ischia, nonostante le gravi dispersioni e distruzioni subite nel corso dei secoli ad opera degli uomini e degli eventi naturali.
Il nuovo allestimento è suddiviso su due piani: al piano terra è esposta una raccolta di marmi, con la presenza di un pregevole e unico sarcofago del IV secolo a.C., mentre al quarto piano sono conservati i dipinti, le sculture, gli argenti e vari manufatti.
Di particolare rilievo è da notare la presenza di un sarcofago di Bethesda, opera realizzata tra il 366 e il 384 d.C.
Pianta delle sale museali
[modifica | modifica wikitesto]Aree | |||
---|---|---|---|
B - Biglietteria | |||
T - Servizi | |||
1 - Area 1 | |||
2 - Area 2 | |||
3 - Area 3 | |||
4/5 - Sala Mons. Filippo Strofaldi | |||
6 - Soppalco | |||
7 - Sala Convegni Antonio Pagano | |||
8 - Cortile Interno | |||
9 - Sala Convegni San Giovanni Paolo II | |||
10 - Biblioteca |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo Diocesano Ischia, su Mudis. URL consultato il 4 novembre 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mudis - Museo Diocesano di Ischia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su mudis.it.
- Mudis - Museo Diocesano di Ischia, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
- Mudis - Museo Diocesano di Ischia, su beniculturali.it, Ministero della cultura.
- Mudis - Museo Diocesano di Ischia, su Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Mudis - Museo Diocesano di Ischia, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 252855254 |
---|