Ophrys fusca iricolor
Ofride scura | |
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Ophrys fusca iricolor | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Orchidaceae |
Sottofamiglia | Orchidoideae |
Tribù | Orchideae |
Sottotribù | Orchidinae |
Genere | Ophrys |
Specie | O. fusca |
Sottospecie | O. fusca subsp. iricolor |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Liliidae |
Ordine | Orchidales |
Famiglia | Orchidaceae |
Genere | Ophrys |
Specie | O. fusca |
Sottospecie | O. fusca subsp. iricolor |
Nomenclatura trinomiale | |
Ophrys fusca iricolor (Desf.) K.Richt., 1890 | |
Sinonimi | |
L'ofride scura (Ophrys fusca subsp. iricolor (Desf.) K.Richt., 1890) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]L'epiteto sottospecifico (iricolor) fa riferimento ai colori iridescenti del labello.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta erbacea alta 10 – 25 cm (massimo 40 cm). La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale e arrotondata; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo. Il colore dei bulbi è biancastro. Dimensione dei bulbi: 1 – 3 cm.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è breve, semplice ed eretta. Il colore è verde.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie principali (2 – 4) sono disposte in una rosetta radicale a forma strettamente ellittica. Hanno un portamento ripiegato a doccia con apice acuto. Sono presenti anche alcune foglie cauline ma più brevi, a portamento amplissicaule e progressivamente di aspetto bratteale. Dimensione delle foglie inferiori: larghezza 1 – 3 cm; lunghezza 5 – 15 cm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con pochi (1 – 4, massimo 8) fiori sessili. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare e scanalata; sono lunghe come l'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso. Dimensione delle brattee: 2 – 3 cm.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3].
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[4]
- Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono concavi e patenti a forma largamente ovata. Quello mediano (centrale) è incurvato, ossia ripiegato a cappuccio sul ginostemio. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli a forma strettamente oblunga, quasi lineare (sono tre volte più lunghi che larghi). Colore dei tepali esterni: verde chiaro quasi brillante. Colore dei tepali interni: giallastro-bruno. Dimensione dei tepali esterni: larghezza 6 – 9 mm; lunghezza 9 – 15 mm. Dimensione dei petali interni: larghezza 1,5 – 3,5 mm; lunghezza 6 – 9 mm.
- Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) è ampio, carnoso e brevemente pubescente; si presenta con un portamento pendente con margini incurvati. La parte terminale è formata da tre lobi, i due lobi esterni sono poco evidenti, mentre quello centrale, molto più grande, è a sua volta suddiviso in due parti. In questa specie non è presente lo sperone. Colore del labello: bruno all'esterno, violaceo al centro con macchie più scure; inoltre a metà basale del labello si possono intravedere delle macule azzurre e lucide. Dimensione del labello: larghezza 13 – 18 mm; lunghezza 8 – 16 mm (massimo fino a 23 mm).
- Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore e in questa specie è molto breve e non è rostrato. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6]. L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[3]. L'ovario non è contorto.
- Fioritura: da marzo a maggio.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:
- per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).
- per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). Come per altre specie di Ophrys anche in questa l'impollinazione avviene tramite un ben definito maschio di imenottero del genere Andrena[2] (in particolare Andrena morio[8][9]) che riconosce (o crede di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tenta una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo (non sempre gradevole per noi umani) emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[10].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Steno-Mediterraneo.
- Diffusione: in Italia questa orchidea è rara, ma è possibile trovarla in Toscana e nelle isole maggiori.
- Habitat: l'habitat tipico sono le macchie, le garighe e incolti.
- Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 900 m s.l.m.; frequentano quindi il seguente piano vegetazionale: collinare.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]La specie di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature:[1]
- Ophrys achillis P.Delforge
- Ophrys astypalaeica P.Delforge
- Ophrys eleonorae Devillers-Tersch. & Devillers
- Ophrys fusca var. forestieri Rchb.f.
- Ophrys fusca subsp. forestieri (Rchb.f.) Kreutz
- Ophrys hospitalis P.Delforge
- Ophrys iricolor Desf.
- Ophrys iricolor subsp. astypalaeica (P.Delforge) Kreutz
- Ophrys iricolor subsp. eleonorae (Devillers-Tersch. & Devillers) Paulus & Gack
- Ophrys iricolor subsp. hospitalis (P.Delforge) Mifsud & L.Lewis
- Ophrys iricolor subsp. maxima (A.Terracc.) Paulus & Gack
- Ophrys iricolor subsp. mesaritica (Paulus, C.Alibertis & A.Alibertis) Kreutz
- Ophrys iricolor subsp. vallesiana (Devillers-Tersch. & Devillers) Paulus & Gack
- Ophrys mesaritica Paulus, C.Alibertis & A.Alibertis
- Ophrys vallesiana Devillers-Tersch. & Devillers
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Ophrys fusca subsp. iricolor, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 maggio 2021.
- ^ a b Judd et al., p. 140.
- ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
- ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
- ^ Musmarra, p. 628.
- ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
- ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
- ^ Stökl J et al., Comparison of the flower scent of the sexually deceptive orchid Ophrys iricolor and the female sex pheromone of its pollinator Andrena morio [collegamento interrotto], in Chemoecology 2008; 17: 231–233.
- ^ Schlüter P.M. et al, Genetic patterns and pollination in Ophrys iricolor and O. mesaritica (Orchidaceae): sympatric evolution by pollinator shift, in Botanical Journal of the Linnean Society 2009; 159(4): 583-598. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2016).
- ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
- ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
- Judd, Campbell, Kellogg, Stevens e Donoghue, Botanica sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ophrys fusca subsp. iricolor Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database.
- Ophrys fusca subsp. iricolor Royal Botanic Gardens KEW - Database.
- Ophrys iricolor G.I.R.O.S. - Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee - Database.