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Osservatorio universitario di Innsbruck

Coordinate: 47°16′05.4″N 11°22′51″E
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Osservatorio di Innsbruck
Il vecchio osservatorio nel quartiere di Hötting: l'edificio principale è visibile a destra mentre a sinistra vi è la cupola contenente il rifrattore Coudé da 15 cm
Codice041
StatoAustria (bandiera) Austria
LocalitàInnsbruck
Coordinate47°16′05.4″N 11°22′51″E
Altitudine580 m s.l.m.
ClimaClima continentale
Fondazione1905
Sitowww.uibk.ac.at/astro/observatory/60cm/
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Austria
Osservatorio di Innsbruck
Osservatorio di Innsbruck

L'osservatorio universitario di Innsbruck (Universitäts-Sternwarte Innsbruck) è un osservatorio astronomico di proprietà e gestito dall'istituto di fisica delle particelle dell'Università di Innsbruck e situato nell'omonima città, in Austria.

La prima cattedra di astronomia presso l'università di Innsbruck fu assegnata nel 1892 a Eduard von Haerdtl, astronomo tedesco che si distinse grazie a studi deterministici sulle orbite dell'asteroide Adria e della cometa 7P / Pons-Winnecke. L'ateneo non disponeva ancora di un osservatorio e quando Egon von Oppolzer, figlio del noto matematico ed astronomo Theodor von Oppolzer, subentrò a Haerdtl nel 1902, egli decise di costruirne uno adiacente alla propria villa situata presso Hötting, un piccolo comune che nel 1938 sarebbe stato accorpato a Innsbruck.

Oppolzer finanziò l'osservatorio con le proprie risorse, grazie anche alla vendita di una sua preziosa collezione di dipinti; lo strumento che acquisì era a quel tempo il più moderno di tutta l'Austria, un telescopio zenitale per osservare le variazioni della latitudine astronomica; l'accademia imperiale delle scienze supportò il ricercatore con un telescopio riflettore da 40 cm[1]. L'edificio originario presso cui Oppolzer aveva collocato i propri strumenti, oggi chiamato Oppolzersche Sternwarte, è ora parte del giardino botanico dell'università di Innsbruck.

Oppolzer morì nel 1907 all'età di 38 anni, prima di riuscire a completare i lavori della struttura. Dopo la sua morte, lo stato acquistò l'osservatorio a seguito di lunghe trattative con gli eredi per 50.000 corone e lo affiliò all'università nel 1909, assicurando a Innsbruck la continuazione della ricerca astronomica e dell'insegnamento. L'edificio costituì la base per quello che in seguito divenne l'Istituto di Astronomia, ora Istituto di Astrofisica delle particelle.

L'edificio dell'osservatorio si sviluppa su due piani con una cupola aggiunta in un secondo momento ad est. Per consentire una rapida compensazione della temperatura, lo stabile è stato costruito utilizzando una struttura leggera in cemento armato, ferro ondulato e vetro. Le stanze di lavoro di Oppolzer e la sua vasta biblioteca privata erano allocate nella sua villa.

Lo strumento principale era un telescopio zenitale per osservare la variazione delle latitudini astronomiche, che fu costruito da Gustav Heyde a Dresda[2] secondo precise indicazioni di Oppolzer. Nella cupola è situato un telescopio a specchio Zeiss con un diametro di 40 cm. L'equipaggiamento originale include anche un cerchio meridiano e un comparatore a intermittenza sempre della ditta Zeiss. La maggior parte degli strumenti storici è stata conservata e l'osservatorio è ora riconosciuto edificio storico dalla Bundesdenkmalamt.

La logistica e l'attrezzatura dell'osservatorio rimasero invariate fino al secondo dopoguerra. Nel 1953 e nel 1968/69 fu ampliato grazie agli astronomi Viktor Oberguggenberger e Josef Fuchs e fu integrato con una camera oscura, una sala per seminari e un piccolo laboratorio. A nord dello storico osservatorio si trova una cupola che ospita un rifrattore Coudé da 15 cm costruito nel 1972 da Zeiss.[3]

I lavori di ampliamento e restauro furono completati nel 1986; nel 1996 fu eretta una cupola sul tetto, nella quale fu installato un telescopio Ritchey Chrétien con un diametro di 60 cm. Dal 1999 è pienamente operativo e viene utilizzato per divulgazione scientifica, formazione degli studenti e ricerca, in particolare sulle stelle variabili. Lo strumento ha contribuito a rilevare il secondo scoppio della variabile nova V838 Monocerotis nel 2002.[4]

  1. ^ (DE) Maggiori informazioni sulla storia dell'osservatorio, su uibk.ac.at. URL consultato il 7 giugno 2020.
  2. ^ Gustav Heyde, stabilimento ottico-meccanico di precisione, Dresda (PDF), su astropa.inaf.it. URL consultato il 7 giugno 2020.
  3. ^ (DE) L'osservatorio di Oppolzer e la sua espansione fino all'ultimo cambiamento strutturale nel 1973, su uibk.ac.at. URL consultato il 7 giugno 2020.
  4. ^ (EN) S. Kimeswenger, The peculiar variable V838 Mon, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 336, n. 2, 21 ottobre 2002, DOI:10.1046/j.1365-8711.2002.06017.x.

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