Partito del Movimento Popolare

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Partito del Movimento Popolare
(RO) Partidul Mișcarea Populară
LeaderTraian Băsescu
PresidenteEugen Tomac
StatoRomania (bandiera) Romania
SedeStrada Nicolae Iorga, 11, Bucarest
AbbreviazionePMP
Fondazione29 gennaio 2014
Derivato daPartito Democratico Liberale
IdeologiaLiberismo economico
Conservatorismo sociale
Europeismo[1]
Cristianesimo democratico[2]
Unificazione di Romania e Moldavia[3]
CollocazioneCentro-destra
Coalizione
Partito europeoPartito Popolare Europeo (fino al 2024)
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo (fino al 2024)
Renew Europe (dal 2024)
Affiliazione internazionaleInternazionale Democratica Centrista
Seggi Camera
0 / 329
Seggi Senato
0 / 136
Seggi Europarlamento
2 / 33
(2019)
Colori     Verde
     Blu[4]
Sito webpmponline.ro/

Il Partito del Movimento Popolare (in romeno Partidul Mișcarea Populară, PMP) è un partito politico rumeno fondato nel 2014 su iniziativa dell'ex presidente della Romania Traian Băsescu.

Il PMP ebbe origine dal congresso straordinario del Partito Democratico Liberale del 23 marzo 2013, quando Vasile Blaga fu nominato nuovo capo del partito battendo Elena Udrea, candidato sostenuto dal presidente della Romania Traian Băsescu. Denunciando dei brogli, nella stessa serata il capo di Stato rese noto il suo addio, affermando di non essere più disposto a sostenere il PDL, motivo per il quale si sarebbe occupato della costruzione di un nuovo progetto politico di destra[5][6][7][8][9]. Due giorni dopo il consigliere presidenziale Cristian Diaconescu annunciò la costituzione della Fondazione Movimento Popolare, cui si iscrissero diversi collaboratori del presidente della Romania[10].

Tra il 20 e il 24 maggio 2013 la fondazione, in quel momento presieduta dal consigliere presidenziale Marian Preda[11], lanciò una consultazione online tra i propri membri riguardante la possibilità di dare vita a un partito politico di centro-destra che ne riprendesse il nome. Il 58% si espresse per la coesistenza della fondazione e del partito, il 31% per la sola presenza del partito e l'11% per il solo mantenimento della fondazione[12].

Nei due mesi successivi gli affiliati raccolsero 50.000 firme[11] e il 23 luglio 2013 i membri del comitato d'iniziativa, presieduto da Eugen Tomac[13], presentarono al tribunale di Bucarest gli atti per la registrazione del partito politico[14][15], che fu riconosciuto ufficialmente il 29 gennaio 2014[16][17]. Tomac ne fu presidente ad interim fino al primo congresso[18][19]. Il simbolo del partito era una mela verde e blu[11].

Il 3 febbraio 2024 vari rappresentanti del PDL annunciarono in parlamento la loro iscrizione al PMP, tra i quali l'ex ministro dello sviluppo Elena Udrea, l'ex ministro della cultura Theodor Paleologu, i deputati Petru Movilă, Florin Aurelian Popescu, Adrian Gurzău, Florin Secară, Camelia Bogdănici, Ștefan Bucur Stoica e Dragoș Gunia e i senatori Andrei Voloșevici e Mihai Ciprian Rogojan[20][21]. Fra gli altri membri figuravano anche l'ex ministro degli esteri Teodor Baconschi, l'ex ministro dell'istruzione Daniel Funeriu, l'europarlamentare Cristian Preda[22], la figlia del presidente della Romania Elena Băsescu[23] e l'ex ministro degli esteri Cristian Diaconescu[24].

Elezioni del 2014

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Il primo congresso ebbe luogo il 7 giugno 2014 ed elesse quale presidente Elena Udrea, che superò con 742 voti a 209 l'avversario Daniel Funeriu. Il nuovo leader del partito annunciò anche che il PMP avrebbe candidato Cristian Diaconescu alle elezioni presidenziali dell'autunno 2014[25][26][27].

Nel 2014 il primo test elettorale fu quello delle europee. Il vicepresidente del PMP Cristian Preda dichiarò che a Bruxelles il partito si sarebbe battuto per rafforzare l'economia europea, garantire posti di lavoro ai rumeni, consolidare i rapporti con gli Stati Uniti, assumere una posizione ferma contro la Russia e sostenere l'ingresso della Romania nella zona euro entro il 2017[28]. Al voto del 25 maggio il PMP ottenne il 6,2% delle preferenze e due dei 32 seggi riservati al paese. I suoi membri eletti, Siegfried Mureșan e Cristian Preda, aderirono al Gruppo del Partito Popolare Europeo. Il 12 settembre 2014, il PMP fu ammesso a pieno titolo come membro del Partito Popolare Europeo[29].

Nell'estate 2014 Cristian Diaconescu rinunciò alla candidatura alla presidenza della Romania[30][31]. Il 19 agosto 2014 il collegio nazionale del PMP, con il solo voto contrario di Cristian Preda, nominò Elena Udrea quale candidato alle elezioni presidenziali del 2 novembre[32]. Sul suo nome converse anche il Partito Nazionale Contadino Cristano Democratico[33]. Il leader del PMP lanciò la propria campagna il 28 settembre con una marcia antigovernativa cui presero parte 10.000 persone[34]. Pubblicamente sostenuta dal presidente uscente Băsescu[35][36], dichiarò che nel caso di una sua vittoria avrebbe sciolto le camere e designato un nuovo governo[37].

Al voto Elena Udrea rimase sotto le aspettative, ottenendo il 5%[38]. Al ballottaggio della stessa tornata elettorale, quindi, il PMP supportò il candidato del Partito Nazionale Liberale (PNL) Klaus Iohannis, che sconfisse Victor Ponta, capo del Partito Social Democratico (PSD)[39].

Nel mese di dicembre Cristian Preda fu espulso per le sue critiche alla leadership del partito[38][40][41].

Elezioni del 2016

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Traian Băsescu al congresso del Partito Popolare Europeo del 22 ottobre 2015.

Il 29 gennaio 2015, dopo l'avvio di un'inchiesta che la vedeva indagata per riciclaggio, Udrea si autospese dall'incarico di presidente del PMP, mentre Eugen Tomac ne prese la guida ad interim[42]. Questi fu confermato dal congresso dell'8 febbraio 2015, al quale fu l'unico candidato alla presidenza con il documento programmatico «Romania implicata. PMP partito del cambiamento» («România implicată. PMP partidul schimbării»), che ottenne 694 voti a favore e 8 contrari[43][44].

Nel novembre 2015 PMP e ALDE furono gli unici partiti a non votare la fiducia al governo tecnico di Dacian Cioloș[45].

Nell'ottobre 2015 l'ex presidente della Romania Traian Băsescu si iscrisse al partito[46] e al congresso del 24 ottobre ne fu eletto presidente con il programma «La mia Romania» («România mea»), mentre a Tomac fu assegnato il titolo di presidente esecutivo. In quel momento il PMP aveva quattro parlamentari[46]. Il progetto di Băsescu prevedeva la formale fondazione di un nuovo partito denominato Movimento Popolare (con la rimozione del titolo di "partito"). Tale piano fu approvato dai delegati del PMP accorsi al congresso[46][47][48]. Inoltre il gruppo avrebbe dovuto avere un logo simile a quello del Partito Popolare Europeo[46][48]. La corte d'appello però respinse la richiesta di costituzione di una nuova formazione con un nome simile, cosicché il 27 marzo 2016 fu organizzato un congresso straordinario per la convalida della dirigenza del PMP in modo da ricalcare quella predisposta per il mai nato Movimento Popolare. Băsescu fu confermato presidente con 480 voti[49][50][51][52][53].

Alle elezioni locali del 5 giugno 2016 il PMP ottenne risultati intorno al 4%, mentre a Bucarest il candidato sindaco Robert Turcescu si fermò al 6%[54][55].

A livello parlamentare, il 12 luglio 2016 Traian Băsescu annunciò che l'Unione Nazionale per il Progresso della Romania si sarebbe fusa con il PMP[56]. Il congresso di unificazione fu celebrato il 20 luglio 2016, mentre lo statuto del PMP fu modificato incrementando il numero dei presidenti esecutivi a due e quello dei primi vicepresidenti a quattro[57][58][59]. In seguito a vari ricorsi in tribunale, tuttavia l'UNPR tornò in attività nel 2018[60].

Al voto per le elezioni parlamentari dell'11 dicembre 2016 il PMP conseguì il 5%, che gli valse 18 deputati e 8 senatori. Băsescu dichiarò che il suo partito sarebbe andato all'opposizione del governo del Partito Social Democratico[61].

Elezioni del 2019 e 2020

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Striscione elettorale del PMP per le elezioni europee del 2019

Tra maggio e giugno 2018 il partito perse vari rappresentanti in seno alle istituzioni. Il suo unico eurodeputato Sigfried Mureșan, nonché primo vicepresidente del PMP, si iscrisse al PNL[62]. Il gruppo parlamentare al senato si sciolse per via degli addii di Iustin Talpoș e Ion Ganea, mentre vari deputati originariamente provenienti dall'UNPR, in seguito alla fallita fusione con il PMP aderirono ad altre formazioni politiche, tra i quali il presidente esecutivo Valeriu Steriu[63][64].

Băsescu rinunciò alla presidenza del PMP in occasione del congresso del 16 giugno 2018[65]. Eugen Tomac fu l'unico candidato per sostituirlo, mentre lo statuto fu rivisto per ridurre il numero di funzioni dirigenziali e introdurre la figura del presidente onorario, che fu assegnata a Băsescu[64][66]. La mozione di Tomac «Partito del Movimento Popolare - Riunifichiamo la Romania» («Partidul Mișcarea Populară – Reîntregim România») garantiva la continuazione della linea politica avviata da Băsescu[67].

Alle elezioni europee del 2019 il PMP ottenne quasi il 6%, eleggendo due europarlamentari: Băsescu e Tomac.

Nell'ottobre 2019 il PMP votò al fianco degli altri partiti d'opposizione per la mozione di sfiducia che portò alle dimissioni del governo Dăncilă e poi garantì il proprio appoggio esterno al governo Orban, costituito dal solo PNL[68].

Nelle successive tornate elettorali si mantenne intorno al 6%. Alle presidenziali del 2019 sostenne Theodor Paleologu, che arrivò quinto[69]. Alle elezioni locali del 2020 ottenne la stessa percentuale[70]. A Bucarest provò la candidatura lo stesso Băsescu, che arrivò terzo con l'11% dei voti.

Nel corso della campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 2020 il PMP si mostrò pronto a fare da ago della bilancia per consentire la formazione di un governo di coalizione con altri partiti di centro-destra[70][71][72], ma non riuscì a superare la soglia di sbarramento. Il PMP conseguì il 4,9% a fronte del 5% necessario per entrare in parlamento[73]. In conseguenza del fallimento, il 9 dicembre 2020 Eugen Tomac rassegnò le dimissioni da presidente del partito, mentre Marius Pașcan ne prese il posto ad interim[74].

Contrasti per la leadership

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Il congresso svoltosi a Sinaia il 7 marzo 2021, elesse Cristian Diaconescu nuovo presidente del PMP. La sua mozione «Romania rispettata» («România respectată») fu votata favorevolmente da 550 delegati e respinta da 11. Fu l'unico candidato alla funzione[75]. Inoltre il comitato esecutivo nazionale lo propose quale candidato alle elezioni presidenziali del 2024[75]. Il congresso deliberò ufficialmente anche la rinuncia alla fusione con l'UNPR, iter che dal punto di vista legale era ancora in atto[75]. Il nuovo statuto eliminò la funzione di presidente onorario che era ricoperta da Băsescu[76].

Nel corso del 2021 si realizzò un avvicinamento al PNL, tanto da avanzare l'idea di una fusione tra i due partiti[77][78]. Emersero poi dei contrasti tra una parte dei membri che accusavano Diaconescu di immobilismo. Il 6 febbraio 2022 55 dirigenti del partito, tra cui 38 presidenti di filiali distrettuali, pubblicarono una lettera in cui lamentavano la mancanza di iniziative da parte della presidenza e sottolineavano che non riconoscevano alcuna possibilità di fusione con il PNL[79]. Il giorno dopo Tomac convocò un congresso straordinario che ebbe luogo il 19 febbraio[79].

Eugen Tomac fu eletto ancora una volta presidente con la mozione «PMP - un nuovo inizio per una Romania cristiano-democratica» («PMP - un nou început pentru o Românie creștin-democrată»), che ottenne 421 voti a favore, 18 contrari e 17 astenuti[80][81]. Diaconescu contestò in tribunale la procedura di convocazione del congresso e dichiarò che ne avrebbe organizzato un altro il successivo 26 marzo 2022[82]. Il 23 marzo tuttavia la corrente di Tomac espulse Diaconescu dal PMP[83]. Nel giugno 2022 il tribunale di Bucarest riconobbe la legalità dell'atto di convocazione del congresso che aveva eletto Tomac[84]. Il conflitto giudiziario tra i due però proseguì. Mentre sia Tomac che Diaconescu si consideravano il presidente legittimo[85][86], il Partito Popolare Europeo riconosceva Tomac quale interlocutore ufficiale[87].

Il 25 marzo 2023 un ulteriore congresso straordinario, convocato per convalidare le alleanze politiche per il 2024[88], confermò Tomac alla presidenza del PMP (705 favorevoli, un contrario, due voti nulli)[89][90][91].

Elezioni del 2024

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Nel corso del 2023 il PMP provò a rafforzarsi sul piano delle alleanze in vista delle elezioni dell'anno successivo. Il 18 dicembre 2023 fu ufficializzata la nascita della coalizione con Forza della Destra (FD) e Unione Salvate la Romania (USR), che avrebbero concorso alle europee sotto la sigla della coalizione Alleanza Destra Unita (ADU)[92][93].

La sede del partito in Strada Nicolae Iorga a Bucarest.

Alla fondazione il PMP si autodefiniva un partito di centro-destra conservatore, democristiano e liberale[14]. Eugen Tomac sottolineava anche gli stretti legami con l'allora presidente della Romania Traian Băsescu[11]. Tra i suoi obiettivi, ripresi dal programma in quindici punti pubblicato nel maggio 2013 dalla precedente Fondazione del Movimento Popolare, figuravano degli assunti che facevano parte dell'agenda politica di Băsescu, quali la riduzione del numero di parlamentari a 300 e l'introduzione di un parlamento monocamerale[11][19].

Con il tempo il partito divenne più tradizionalista, opponendosi all'immigrazione verso l'Europa da parte degli stranieri, specialmente musulmani[94][95][96][97]. Nel 2019 Băsescu affermò che l'eccesso del politicamente corretto aveva portato alla soppressione di manifestazioni della cristianità al solo fine di non offendere le comunità islamiche. In tal senso, secondo il rappresentante del PMP, la laicizzazione delle istituzioni era diventata una debolezza per l'Europa e per le sue origini cristiane[98]. Il partito fu definito anche nazionalista e populista[99].

Un altro proposito dichiarato dal PMP fu quello del sostegno all'integrazione europea della Moldavia[14][15]. Al congresso del 27 marzo 2016 Băsescu sottopose a voto l'accettazione dell'unificazione tra Romania e Moldavia quale obiettivo del partito. La proposta fu accolta all'unanimità[100]. Nel 2018 Băsescu affermò che l'obiettivo dell'unione tra i due paesi era il progetto che avrebbe lasciato in eredità al PMP[64].

Presidente
(Nascita–Morte)
Immagine Inizio mandato Fine mandato Durata
Eugen Tomac
(ad interim)
(1981)
23 luglio 2013 8 giugno 2014 0 anni e 320 giorni
Elena Udrea
(1973)
8 giugno 2014 30 gennaio 2015 0 anni e 236 giorni
Eugen Tomac[101]
(1981)
30 gennaio 2015 27 marzo 2016 1 anno e 57 giorni
Traian Băsescu
(1951)
27 marzo 2016 16 giugno 2018 2 anni e 81 giorni
Eugen Tomac
(1981)
16 giugno 2018 9 dicembre 2020 2 anni e 176 giorni
Marius Pașcan
(ad interim)
(1971)
9 dicembre 2020 7 marzo 2021 0 anni e 88 giorni
Cristian Diaconescu
(1959)
7 marzo 2021 19 febbraio 2022 0 anni e 349 giorni
Eugen Tomac
(1981)
19 febbraio 2022 In carica 2 anni e 274 giorni

Nelle istituzioni

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Collocazione parlamentare

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  • Opposizione (2014–2019)
Governo Ponta II, Governo Ponta III, Governo Ponta IV, Governo Cioloș[45], Governo Grindeanu, Governo Tudose, Governo Dăncilă
  • Sostegno parlamentare (2019–2020)
Governo Orban I, Governo Orban II
  • Opposizione extraparlamentare (2020–)
Governo Cîțu[102], Governo Ciucă[103], Governo Ciolacu

Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Europee 2014 345.973 6,21
2 / 32
Parlamentari 2016 Camera 376.891 5,35
18 / 329
Senato 398.791 5,65
8 / 136
Europee 2019 522.104 5,76
2 / 32
Parlamentari 2020 Camera 284.502 4,82
0 / 329
Senato 291.485 4,93
0 / 136
Europee 2024[N 1] 778.901 8,71
1 / 33
  1. ^ Nell'ambito dell'Alleanza Destra Unita (con USR e FD); totale seggi: 3
Elezione Candidato Voti % Esito
Presidenziali 2014 I turno Elena Udrea[N 1] 493.376 5,20 Non eletta/o (4º)
Presidenziali 2019 I turno Theodor Paleologu 527.098 5,72 Non eletta/o (5º)
  1. ^ Candidatura sostenuta anche dal PNȚCD
  1. ^ (EN) People’s Movement Party (PMP), su demsoc.org. URL consultato l'8 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  2. ^ (EN) Wolfram Nordsieck, Parties and Elections in Europe, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 28 maggio 2017.
  3. ^ (EN) Tomasz Dąborowski, Prospects for the centre-left government in Romania, su osw.waw.pl, Centre for eastern studies, 11 gennaio 2017. URL consultato il 6 aprile 2024.
  4. ^ (RO) STATUT PARTIDUL MIŞCAREA POPULARĂ (PDF), su pmponline.ro, PMP. URL consultato l'8 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2017).
  5. ^ (RO) Conventia Nationala a PDL: Vasile Blaga a castigat un nou mandat de presedinte al partidului, su hotnews.ro, HotNews, 23 marzo 2013. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  6. ^ (RO) Victorie cu scandal a lui Vasile Blaga la Convenţia Naţională a PDL, Ziarul de Iași, 23 marzo 2013. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  7. ^ (RO) Luminița Pîrvu, PDL, fracturat dupa Conventia PDL. Care sunt planurile si ce negocieri se poarta in taberele Blaga si Udrea. Vezi in text ce rol joaca Traian Basescu, su m.hotnews.ro, HotNews, 24 marzo 2013. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  8. ^ (RO) Horațiu Pepine, PDL sfârşeşte ca Iugoslavia, su dw.com, Deutsche Welle, 27 marzo 2013. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Daniela Baragan, Basescu ever closer to the People’s Movement, PDL takes distance from him, NineO'Clock.ro, 8 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2013).
  10. ^ (RO) George Arun, Mizele Convenţiei PDL, su dw.com, Deutsche Welle, 26 marzo 2013. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  11. ^ a b c d e (RO) Mişcarea Populară s-a lansat. „Vrem să fim adevărata voce de dreapta“, Adevărul, 23 luglio 2013.
  12. ^ (RO) Fundația "Mișcarea Populară" face partid: Membrii-fondatori au decis începerea formalităților legale pentru înființarea unui partid de centru-dreapta, Mediafax, 25 maggio 2013.
  13. ^ Facevano parte del comitato anche Teodor Baconschi, Adrian Papahagi, Cristian Petrescu e Dragoș Ciuparu.
  14. ^ a b c (EN) Popular Movement Party (PMP) officially registered, ActMedia.eu, 24 luglio 2013.
  15. ^ a b (RO) Mișcarea Populară s-a lansat cu foștii PDL-iști la butoane: "Nu suntem Albă-ca Zăpada. Băsescu este bunicul spiritual al partidului", Gândul, 23 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013).
  16. ^ (EN) Alina Grigoras, People’s Movement Party aims re-launching, NineO'Clock.ro, 29 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2013).
  17. ^ (RO) Partidul “MIŞCAREA POPULARĂ” (PDF), su tribunalulbucuresti.ro, Registro dei partiti politici del tribunale di Bucarest. URL consultato il 25 marzo 2024.
  18. ^ (RO) Partidul Miscarea Populara se lanseaza marti. Elena Udrea: Eugen Tomac va fi presedinte interimar, HotNews, 3 febbraio 2014.
  19. ^ a b (RO) Partidul Mişcarea Populară şi-a depus actele de înfiinţare. Tomac: Suntem parteneri ai preşedintelui, Jurnalul Național, 23 luglio 2013.
  20. ^ (RO) Carmen Vintilă, Mai mulți parlamentari și-au anunțat demisia din PDL.Theodor Paleologu a ales și el PMP, Evenimentul zilei, 3 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  21. ^ (RO) Theodor Paleologu a demisionat din PDL pentru a se alătura PMP, România liberă, 3 febbraio 2014. URL consultato il 3 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  22. ^ (EN) Alina Grigoras, Basescu starts electoral offensive through Popular Movement, su nineoclock.ro, NineO'Clock.ro, 9 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2014).
  23. ^ (RO) Elena Băsescu s-a înscris în PMP, dar NU va candida la europarlamentare. Cum s-a încurcat EBA la „testul electoral”, Gândul, 24 marzo 2014.
  24. ^ (EN) Cristian Diaconescu joins PMP, NineOclock.Ro, 20 maggio 2014.
  25. ^ (RO) Sebastian Zachmann e Mădălina Mihalache, Elena Udrea a fost aleasă preşedintele PMP şi a anunţat candidatul partidului la preşedinţie: Cristian Diaconescu, Adevărul, 7 giugno 2014.
  26. ^ (RO) Congresul PMP: Elena Udrea, aleasă președinte, Mediafax, 3 febbraio 2014.
  27. ^ Il congresso elesse anche il segretario generale: Cristian Petrescu e i vicepresidenti: Ștefan Vlaston, Marin Anton, Nicolae Ivășchescu, Florin Staicu, Gabriel Berca, Florin Secară, Petru Movilă, Eugen Tomac e Cristian Preda.
  28. ^ (RO) EUROPARLAMENTARE 2014: LISTA candidatilor PMP. Ce isi propune Miscarea Populara pe 25 mai, Pro TV, 19 maggio 2014.
  29. ^ (EN) EPP concerned over actions of radical Islamic militant groups and over latest political developments in Romania; welcomes five new member parties, su epp.eu, Partito Popolare Europeo, 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2015).
  30. ^ (RO) Cristian Diaconescu renunta la candidatura si o sustine pe Elena Udrea la Presedintie. Reactia liderului PMP, Pro TV, 28 agosto 2014.
  31. ^ (EN) Roxana Mihăilă, Internal party struggles will form the backdrop to Romania's presidential election in November, su blogs.lse.ac.uk, London School of Economics and Political Science, 16 settembre 2014.
  32. ^ (RO) A.C., Elena Udrea, desemnată candidatul PMP la alegerile prezidențiale: Îi voi cere președintelui să mă susțină în această competiție, HotNews, 19 agosto 2014.
  33. ^ (RO) Alianță. PNȚCD o susține pe Elena Udrea la prezidențiale, Digi 24, 30 agosto 2014.
  34. ^ (RO) Mădălina Mihalache, Noémi Varga, Alegeri prezidențiale 2014. Elena Udrea și-a lansat candidatura cu un marș: Nu sunt un om perfect, dar voi fi cel mai bun președinte, su adevarul.ro, Adevărul, 28 settembre 2014.
  35. ^ (RO) Băsescu, la Cotroceni, campanie pentru Udrea: Rămân consecvent în a susține candidatul PMP, Jurnalul Național, 13 ottobre 2014. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
  36. ^ (RO) I.C., Elena Udrea: Traian Băsescu se va înscrie în PMP în 22 decembrie, HotNews, 22 ottobre 2014.
  37. ^ (RO) Paul Filimon, Elena Udrea: Voi dizolva Parlamentul și voi propune un nou premier, cu un nou Guvern, su romanialibera.ro, România Liberă, 17 ottobre 2014. URL consultato il 27 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2014).
  38. ^ a b (RO) Udrea, scor slab la prezidențiale. Cad primele capete in PMP, Ziare.com, 3 novembre 2014.
  39. ^ (RO) Udrea ultim îndemn către electoratul PMP pentru a vota cu Iohannis, PaginadePolitică.ro, 15 novembre 2014. URL consultato l'8 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2016).
  40. ^ (RO) Europarlamentarul Cristian Preda a fost exclus din PMP, Digi 24, 13 dicembre 2014.
  41. ^ Contestualmente nel mese di novembre il segretario generale dimissionario Cristian Petrescu fu sostituito da Clement Negruț, vedi (RO) Deputatul Clement Negruț, numit Secretar general interimar al Partidului Mișcarea Populară, Ziarul Unirea, 20 novembre 2014.
  42. ^ (RO) Elena Udrea s-a autosuspendat din funcţia de preşedinte al Partidului Mişcarea Populară, Jurnalul Național, 29 gennaio 2015.
  43. ^ (RO) Congres PMP: Apariție surprinzătoare a lui Traian Băsescu, absență motivată a Elenei Udrea. Eugen Tomac a fost ales președinte, România liberă, 8 febbraio 2015. URL consultato il 19 maggio 2015.
  44. ^ Il congresso elesse anche il primo vicepresidente: Siegfried Mureșan, il segretario generale: Dorel Onaca e i vicepresidenti: Clement Negruţ, Adrian Rădulescu, Gabriel Berca, Petru Movilă, Adrian Gurzău, Nicolae Ivășchescu, Cătălin Cristache, Cătălin Tarhon, Claudiu Palas e Cătălina Bozianu.
  45. ^ a b (RO) Cabinetul Cioloş a primit votul de ÎNCREDERE al Parlamentului: Veţi avea în guvern un partener deschis, Mediafax, 17 novembre 2015. URL consultato il 3 aprile 2024.
  46. ^ a b c d (RO) Traian Basescu s-a inscris in PMP: Daca nu pot lasa mostenire un PDL, voi lasa o miscare populara, su wall-street.ro, Wall Street, 9 ottobre 2015. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  47. ^ (RO) Mihai Ivascu e Alina Neagu, Congresul PMP Traian Basescu a fost ales presedintele partidului: E pacat sa plec cu experienta acumulata in cele mai inalte functii ale statului roman fara sa v-o impartasesc, HotNews, 24 ottobre 2015.
  48. ^ a b (RO) Partidul Mișcarea Populară dispare, stiripesurse.ro, 24 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
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  53. ^ A suo fianco Eugen Tomac fu nominato presidente esecutivo, Cristian Diaconescu e Siegfrid Mureșan primi vicepresidenti e Dorel Onaca segretario generale.
  54. ^ (RO) Rezultate finale în Bucureşti: Firea 42,97%, Nicuşor Dan 30,52%, Predoiu 11,18%, Bursa, 11 giugno 2016. URL consultato il 2 aprile 2024.
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  59. ^ Dall'UNPR provenivano il nuovo presidente esecutivo Valeriu Steriu e i due nuovi primi vicepresidenti Ion Răducanu e Ion Toma.
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  66. ^ Nuovo presidente esecutivo fu eletto Mircea Pașcan, mentre Dorel Onaca fu confermato segretario generale. Tra i vicepresidenti figuravano Petru Movilă, Cătălin Cristache, Cătălin Bulf, Gabriela Dobrotă, Mircea Sămărtinean, Clement Negruț e Ionuș Simionca.
  67. ^ (RO) PMP îşi alege o nouă conducere, Rador, 16 giugno 2018. URL consultato il 19 marzo 2024.
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  79. ^ a b (RO) Război la vârf în PMP: Cu aproape toți liderii județeni în spate, Tomac anunță un Congres în care vrea să ia înapoi șefia partidului de la Diaconescu, HotNews, 7 febbraio 2022.
  80. ^ (RO) Congres PMP: Eugen Tomac, ales președinte, HotNews, 19 febbraio 2022.
  81. ^ Facevano parte della nuova dirigenza Petru Movilă, Adrian Mocanu (presidenti esecutivi), Ionuț Simionca (segretario generale), Mihail Neamțu, Sebastian Moise, Marius Pașcan e Lucian Morar (primi vicepresidenti).
  82. ^ (RO) Eugen Tomac a fost reales în funcţia de preşedinte al PMP, Antena3, 19 febbraio 2022.
  83. ^ (RO) Cristian Diaconescu a fost exclus din PMP / El a condus partidul până în urmă cu o lună, HotNews, 23 marzo 2022.
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  88. ^ (RO) Eugen Tomac: Congres extraordinar al PMP pe 25 martie pentru a decide politica de aliante in perspectiva alegerilor, Agerpres, 27 febbraio 2023.
  89. ^ (RO) PMP și-a ales noua conducere în Congres extraordinar. Partidul fondat de Traian Băsescu va fuziona cu alte două formațiuni, Fanatik, 25 marzo 2023.
  90. ^ (RO) Congres PMP 25 martie 2023. Ce nu s-a văzut pe transmisiune, DC News, 26 marzo 2023.
  91. ^ Il congresso approvò anche l'assorbimento di due partiti minori: il Partito Nazionale Contadino Maniu-Mihalache e il Partito dei Ialomițeni. Tra le nomine dirigenziali Ionuț Simionca fu indicato segretario generale, mentre tra i 29 vicepresidenti furono eletti Marius Pașcan, Gheorghe Ialomițianu, Petru Movilă, Dorel Onaca, Florian Bichir, Claudiu Palaz, Ion Ariton, Clement Negruț, Corneliu Bichineț e Ștefan Florescu.
  92. ^ (RO) USR, Forța Dreptei și PMP candidează pe liste comune la alegerile pentru Parlamentul European, in Digi 24, 18 dicembre 2023. URL consultato l'8 marzo 2024.
  93. ^ (RO) Dreapta unită - USR, PMP şi Forţa Dreptei - îşi lansează candidații pentru europarlamentare şi programul electoral / Primii opt pe lista alianței conduse de Drulă, Orban și Tomac, in HotNews, 25 gennaio 2024. URL consultato l'8 marzo 2024.
  94. ^ (RO) Băsescu vorbește de "expulzarea în masă" a migranților: "PMP nu va fi de acord cu transformarea UE într-o uriaşă moschee", Europa Liberă România, 4 maggio 2019.
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  96. ^ (RO) Basescu, despre cea mai mare moschee din Europa: "Nu exista risc mai mare decat sa aduci studenti musulmani in Romania", Pro TV, 5 luglio 2015.
  97. ^ (RO) G4 Media, Băsescu vrea un regulament privind statutul migranţilor în Europa, care să permită chiar expulzarea în masă: PMP nu va fi de acord cu transformarea UE într-o uriaşă moschee, su g4media.ro, 4 maggio 2019. URL consultato il 4 maggio 2019.
  98. ^ (RO) R. M., Traian Băsescu: Sunt un adversar neîmpăcat al transformării Europei într-o moschee / Laicizarea începe să devină o vulnerabilitate, su hotnews.ro, HotNews, 21 maggio 2019. URL consultato il 21 maggio 2019.
  99. ^ (RO) Mitingul Mişcării Populare şi dedublarea intelectualilor, Deutsche Welle, 17 marzo 2014.
  100. ^ (RO) Congres la partidul lui Basescu: Vot unanim pentru obiectivul unirii Romaniei cu R. Moldova, Ziare, 27 marzo 2016.
  101. ^ Ad interim fino all'8 febbraio 2015.
  102. ^ (RO) Andrei Pavel (PMP): Guvernul Cîțu este unul de conjuctură. Ca să nu ajungă PSD la putere, Anchete Online, 23 dicembre 2020.
  103. ^ (RO) PMP dă de pământ cu Guvernul Ciucă: România se află pe primul loc din Uniunea Europeană din punct de vedere al cheltuielilor pentru salariile bugetarilor, Stiripesurse, 8 agosto 2022.

Collegamenti esterni

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