Vai al contenuto

Peter Drucker

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Peter Ferdinand Drucker

Peter Ferdinand Drucker (Vienna, 19 novembre 1909Claremont, 11 novembre 2005) è stato un economista e saggista austriaco naturalizzato statunitense.

È stato uno dei pensatori e scrittori più noti e più influenti in materia di teoria e pratica del management. Ha inventato il concetto noto come gestione per obiettivi e autocontrollo ed è stato descritto come "il fondatore della gestione moderna".[1] I suoi scritti hanno predetto molti dei principali sviluppi della fine del ventesimo secolo, comprese la privatizzazione e il decentramento; l'ascesa del Giappone come potenza economica mondiale; l'importanza decisiva del marketing e l'emergere della società dell'informazione con la sua necessità di apprendimento permanente.[2] Nel 1959 Drucker coniò il termine "lavoratore della conoscenza" e considerò la produttività del lavoratore della conoscenza come la prossima frontiera del management[3] parlando di economia della conoscenza.

Nato e vissuto a Vienna[4] in una famiglia protestante luterana "liberale",[5] sua madre Caroline Bondi aveva studiato medicina e suo padre, Adolf Drucker, era avvocato e impiegato statale di alto livello.[6] È cresciuto in una casa dove intellettuali, alti funzionari governativi e scienziati si incontravano per discutere nuove idee.[7] Tra i frequentatori: Joseph Schumpeter, Friedrich Hayek e Ludwig von Mises. Hans Kelsen era suo zio.[8]

Dopo essersi diplomato al Döbling Gymnasium nel 1927,[8] Drucker trovò poche opportunità di lavoro nella Vienna del primo dopoguerra, quindi si trasferì ad Amburgo, in Germania, lavorando prima come apprendista presso un'affermata azienda commerciale di cotone, poi come giornalista, scrivendo per Der Österreichische Volkswirt (The Austrian Economist).[6] In seguito Drucker si trasferì a Francoforte, dove accettò un lavoro presso il Daily Frankfurter General-Anzeiger.[9] Mentre si trovava a Francoforte, nel 1931 ottenne anche un dottorato in diritto internazionale e diritto pubblico presso la Goethe University.[10]

Nel 1933, Drucker lasciò la Germania per l'Inghilterra.[11] A Londra ha lavorato per una compagnia di assicurazioni, poi come capo economista in una banca privata.[12] Si incontrò anche con Doris Schmitz, conosciuta ai tempi dell'Università di Francoforte, e si sposarono nel 1934.[13] Nel 1937 la coppia si trasferì definitivamente negli Stati Uniti. Nel 1943 Drucker ebbe la cittadinanza statunitense e diventò professore di politica e filosofia al Bennington College dal 1942 al 1949, quindi per 22 anni professore universitario di management dal 1950 al 1971 alla New York University; nello stesso tempo svolse attività di scrittore freelance e consulente. È stato negli anni il consigliere dei CEO della General Motors, della Ford, dell’HP, della Johnson & Johnson, della Merck e della Motorola, consulente del presidente della Banca Mondiale, consigliere di Margaret Thatcher per le privatizzazioni e del presidente del Messico, Vicente Fox, di Jack Welch (General Electric), di Akito Morito (Sony), Andy Grove (Intel), Bill Gates (Microsoft).[14]

Nel 1971 Drucker andò in California, dove ha sviluppato uno dei primi programmi MBA executive del paese per professionisti che lavoravano presso la Claremont Graduate University (allora nota come Claremont Graduate School). Dal 1971 fino alla sua morte, è stato professore di scienze sociali e management a Claremont.[15] La scuola di management della Claremont Graduate University è stata nominata Peter F. Drucker Graduate School of Management in suo onore nel 1987 (successivamente ribattezzata Peter F. Drucker e Masatoshi Ito Graduate School of Management). Ha fondato gli Archivi Drucker presso la Claremont Graduate University nel 1999; gli Archivi sono diventati l'Istituto Drucker nel 2006. Drucker ha tenuto la sua ultima lezione nel 2002 all'età di 92 anni. Ha continuato a fungere da consulente per aziende e organizzazioni non profit fino ai novant'anni.

Drucker morì l'11 novembre 2005 a Claremont, in California, per cause naturali, all'età di 95 anni.[16] Aveva quattro figli. La moglie di Drucker, Doris, è morta nell'ottobre 2014 all'età di 103 anni.[17]

Peter Drucker ha scritto oltre 30 libri e i suoi scritti sono apparsi sulle più celebri pubblicazioni economiche, come The Economist, The Wall Street Journal e Harvard Business Review.

L'elenco delle sue pubblicazioni in lingua italiana comprende:

  • Manuale di management (1973) (1978 ETAS LIBRI)
  • Il grande cambiamento (1976) (1996, Sperling & Kupfer Editori), ISBN 88-200-2268-0
  • Le sfide del Management del XXI Secolo (1999, Franco Angeli Editrice), ISBN 88-464-1711-9
  • Il futuro che è già qui: la professione del dirigente nella società postcapitalista (1999, Etas), ISBN 88-453-0928-2
  • Il management, l'individuo, la società (2001, Franco Angeli Editrice), ISBN 88-464-3749-7
  • Il management della società prossima ventura (2002, ETAS), ISBN 88-453-1189-9
Medaglia Presidenziale della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria
«La sua determinazione ad aiutare le nostre istituzioni senza scopo di lucro e basate sulla fede a svolgere le loro missioni disperatamente necessarie lo ha reso uno dei più grandi esperti di gestione del nostro tempo.»
— 9 luglio 2002[18]
  1. ^ (EN) Steve Denning, The Best Of Peter Drucker, in Forbes, 29 agosto 2014.
  2. ^ (EN) John A. Byrne e Lindsey Gerdes, The Man Who Invented Management, in BusinessWeek, 28 novembre 2005. URL consultato il 2 novembre 2009.
  3. ^ Thomas H. Davenport,Thinking for a Living, 2005, p. 8.
  4. ^ (EN) Peter F. Drucker: A Biography in Progress, su peterdrucker.at, p. 1. URL consultato il 26 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2002).
  5. ^ Peter Drucker, The Ecological Vision: Reflections on the Human condition, 2016, p. 425
  6. ^ a b Peter Drucker, Adventures of a Bystander, 1979
  7. ^ Jack Beatty, The World According to Peter Drucker, 2016, pp. 5–7
  8. ^ a b (EN) Drucker's childhood and youth in Vienna, su Drucker Society of Austria. URL consultato il 2 agosto 2015.
  9. ^ Peter Drucker, Adventures of a Bystander, 1979, p. 159
  10. ^ "Obituary: Peter Drucker, 95, Economist Who Prized Value of Workers," The New York Times, 13 novembre 2005
  11. ^ Peter Drucker, William Cohen, A Class with Drucker: The Lost Lessons of the World's Greatest Management Teacher, 2007, p. 242
  12. ^ (EN) Peter F. Drucker: A Biography in Progress, su peterdrucker.at, p. 6. URL consultato il 26 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2002).
  13. ^ (EN) Certified copy of Peter and Doris Drucker’s marriage certificate, su The Drucker Institute Archives, Claremont, California.
  14. ^ Eugenio Caruso, Peter Drucker, il padre della scienza del management, su impresaoggi.com, 3 febbraio 2009. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  15. ^ The Essential Drucker (2001)
  16. ^ (EN) Patricia Sullivan, Management Visionary Peter Drucker Dies, in Washington Post, 12 novembre 2005.
  17. ^ (EN) David Colker, Doris Drucker dies at 103; memoirist and wife of Peter Drucker, in Los Angeles Times, 4 ottobre 2014. URL consultato il 14 ottobre 2015.
  18. ^ White House
  • John C. Tarrant, Drucker: The Man Who Invented the Corporate Society, 1976 ISBN 0-8436-0744-0
  • Jack Beatty, The World According to Peter Drucker, 1998 ISBN 978-0767903028
  • John E. Flaherty, Peter Drucker: Shaping the Managerial Mind, 1999 ISBN 978-0-7879-4764-4
  • Elisabeth Haas Edersheim, The definitive Drucker, New York, McGraw-Hill Educational, 2007 ISBN 978 0071472333
  • William A. Cohen, A Class with Drucker: The lost lessons of the World's greatest management teacher, 2008 ISBN 978-0-8144-0919-0
  • Winfried W. Weber, Peter F. Drucker's Next Management. New Institutions, New Theories and Practices, 2010 ISBN 978-3-9810228-6-5
  • Guido Stein, Managing People and Organisations, 2010 ISBN 978-0-85724-032-3
  • A. Turriago-Hoyos, A., U. Thoene, Knowledge workers and virtues in Peter Drucker's management theory. Sage Open, gennaio–marzo 2016: 1–9, DOI10.1177/2158244016639631

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN2469565 · ISNI (EN0000 0001 2117 813X · SBN CFIV012532 · LCCN (ENn79149070 · GND (DE118527568 · BNE (ESXX1721224 (data) · BNF (FRcb11900666f (data) · J9U (ENHE987007260396605171 · NDL (ENJA00438259 · CONOR.SI (SL9283939