Piribedil

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Piribedil
Nome IUPAC
2-[4-(benzo[1,3]dioxol-5-ylmethyl)piperazin-1-yl]pyrimidine
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC16H18N4O2
Massa molecolare (u)298.340
Numero CAS3605-01-4
Numero EINECS222-764-6
Codice ATCN04BC08
PubChem4850 CID 4850
DrugBankDBDB12478
SMILES
C1CN(CCN1CC2=CC3=C(C=C2)OCO3)C4=NC=CC=N4
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità10% circa
Legame proteico70–80%
MetabolismoEpatico
Emivita1.7–6.9 ore
EscrezioneRenale (68%) e biliare (25%)
Indicazioni di sicurezza

Il piribedil è una molecola agonista del recettore D2 e D3 della dopamina, un derivato della piperazina, che in clinica viene impiegato con diverse indicazioni tra cui, in particolare, le vasculopatie cerebrali, le arteriopatie periferiche e come un agente antiparkinson. Il composto è anche dotato di proprietà antagoniste sui recettori α2-adrenergici.[1] In Italia viene venduto dalla società Les Laboratoires Servier con il nome commerciale di Trivastan nella forma farmaceutica di compresse contenenti 20 mg di principio attivo. È disponibile anche con altri nomi commerciali, fra cui Pronoran, Trivastal Retard, Trastal, Clarium.

Farmacodinamica

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Piribedil agisce sui recettori dopaminergici arteriosi come agonista, e in seguito a tale azione il flusso ematico nelle arterie cerebrali e muscolari viene a migliorare. Sostanzialmente la molecola determina una ridistribuzione della massa sanguigna a vantaggio dei citati distretti vascolari senza che il regime pressorio generale subisca particolari modificazioni. L'azione agonista dopaminergica di piribedil comporta anche una regolarizzazione dell'l'umore e della vigilanza che va a completare l'attività antiischemica della molecola. Nei soggetti affetti da malattia di Parkinson il piribedil si è dimostrato efficace nel migliorare i deficit motori, compresa l'acinesia, e nell'invertire la fase off del paziente (l'improvvisa incapacità di muoversi), ristabilendo una "normale" situazione di mobilità (fase on).[2][3]

Farmacocinetica

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A seguito di somministrazione per via orale piribedil viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) viene raggiunta dopo circa 1 ora dall'assunzione. L'eliminazione dall'organismo avviene attraverso la bile (20-30% circa), l'emuntorio renale (35-75%), e per la quota restante attraverso le feci.[4]

Studi sperimentali eseguiti sugli animali hanno messo in evidenza una DL50 variabile, a seconda della specie animale presa in considerazione, da valori di 1460 a 2600 mg/Kg peso corporeo, a seguito di assunzione orale. Nel topo la DL50, quando assunto per via intravenosa, è pari a 145–174 mg/Kg peso corporeo.

  • Trattamento della malattia di Parkinson, in particolare di quei pazienti nella cui forma clinica prevale il tremore, sia in monoterapia, sia in associazione a una terapia dopaminergica (ad esempio basata sulla levodopa).[5][6][7]
  • Vasculopatie cerebrali e periferiche.
  • Trattamento della vertigine di origine vascolare, malattia di Menière, vertigine secondaria a trauma, acufeni isolati, in particolare nel paziente anziano.
  • Trattamento della degenerazione maculare senile e disturbi vascolari retinici (ischemia retinica).
  • Trattamento adiuvante nei soggetti affetti da claudicatio intermittens secondaria ad arteriopatie degli arti inferiori
  • Accidenti cerebrovascolari causati da aterosclerosi vertebrobasilare o carotidea, insufficienza cerebrovascolare cronica
  • Trattamento aiuvante nei soggetti affetti deficit cognitivo cronico e deficit neurosensoriale (senescenza psichica), ad esclusione della malattia di Alzheimer e di altre forme specifiche di demenze.

Nei soggetti affetti da compromissione della memoria correlata all'età migliora la memoria e l'attenzione e aumenta la velocità delle reazioni psicomotorie.[8][9] Il composto sembra migliorare le capacità mnemoniche e cognitive di apprendimento anche in soggetti anziani in buona salute.[10]

Effetti collaterali e indesiderati

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Nel corso del trattamento con piribedil possono registrarsi effetti avversi di tipo gastrointestinale (in particolare dispepsia, nausea, vomito, flatulenza, diarrea), generalmente quando il medicinale viene assunto lontano dai pasti, in forma lieve e con la tendenza a scomparire con la durata del trattamento, in particolare se la dose assunta viene individualizzata ed aumentata con gradualità. Alcuni individui possono presentare disturbi di tipo cardiovascolare (ipotensione ortostatica e tendenza a sviluppare lipotimia e sincope) o neurologico (vertigine, sonnolenza, talvolta veri e propri improvvisi attacchi di sonno diurni). Sono stati segnalati anche disturbi di tipo psichiatrico (confusione mentale, ipercinesia, agitazione psicomotoria, allucinazioni visive e uditive) che tendono a scomparire non appena si provvede a sospendere il trattamento.

Come per altre molecole agoniste della dopamina (ad esempio il pramipexolo e il ropinirolo), durante il trattamento si possono sviluppare comportamenti compulsivi: tra questi si segnalano il gioco d'azzardo patologico, l'aumento dell'appetito e l'eccessiva assunzione di cibo (iperfagia e bulimia), un'eccessiva propensione a fare acquisti (shopping compulsivo e patologico) e l'aumento della libido con impulso incontrollato a compiere atti sessuali.

Controindicazioni

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Piribedil è controindicato nei soggetti con ipersensibilità individuale nota al principio attivo, a molecole chimicamente correlate, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. È inoltre controindicato nei soggetti affetti da insufficienza cardio-circolatoria e in associazione a farmaci neurolettici.

Dosi terapeutiche

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Nei soggetti adulti il dosaggio medio è pari a 3-4 compresse (60–80 mg) al dì, a stomaco pieno (generalmente alla fine del pasto), suddivise in 3 somministrazioni.

Gravidanza e allattamento

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Studi eseguiti sui topi hanno evidenziato che il piribedil oltrepassa la barriera placentare si distribuisce nei tessuti biologici fetali. In assenza di dati sul profilo di efficacia e di sicurezza della molecola, il ricorso al trattamento nelle donne in stato di gravidanza ed in quelle che allattano al seno non è consigliato.

  • Farmaci neurolettici (aloperidolo, butirrofenone, risperidone ed altri, ad eccezione della clozapina): i medicinali antiparkinsoniani dopaminergici sono antagonizzati dai composti ad attività neurolettica (l'antagonismo è reciproco), pertanto la somministrazione contemporanea non è indicata.
  1. ^ MJ. Millan, D. Cussac; G. Milligan; C. Carr; V. Audinot; A. Gobert; F. Lejeune; JM. Rivet; M. Brocco; D. Duqueyroix; JP. Nicolas, Antiparkinsonian agent piribedil displays antagonist properties at native, rat, and cloned, human alpha(2)-adrenoceptors: cellular and functional characterization., in J Pharmacol Exp Ther, vol. 297, n. 3, Giu 2001, pp. 876-87, PMID 11356907.
  2. ^ N. Simon, J. Micallef; JC. Reynier; M. Lesourd; T. Witjas; A. Alicherif; JP. Azulay; O. Blin, End-of-dose akinesia after a single intravenous infusion of the dopaminergic agonist piribedil in Parkinson's disease patients: a pharmacokinetic/pharmacodynamic, randomized, double-blind study., in Mov Disord, vol. 20, n. 7, Lug 2005, pp. 803-9, DOI:10.1002/mds.20400, PMID 15726579.
  3. ^ A. Castro-Caldas, P. Delwaide; W. Jost; M. Merello; A. Williams; P. Lamberti; M. Aguilar; S. Del Signore; P. Cesaro, The Parkinson-Control study: a 1-year randomized, double-blind trial comparing piribedil (150 mg/day) with bromocriptine (25 mg/day) in early combination with levodopa in Parkinson's disease., in Mov Disord, vol. 21, n. 4, Apr 2006, pp. 500-9, DOI:10.1002/mds.20750, PMID 16267842.
  4. ^ K. Dean, D. Land; A. Bye, Analysis of procyclidine in human plasma and urine by gas-liquid chromatography., in J Chromatogr, vol. 221, n. 2, Dic 1980, pp. 408-13, PMID 7217311.
  5. ^ P. Rondot, M. Ziegler, Activity and acceptability of piribedil in Parkinson's disease: a multicentre study., in J Neurol, 239 Suppl 1, 1992, pp. S28-34, PMID 1634909.
  6. ^ M. Ziegler, A. Castro-Caldas; S. Del Signore; O. Rascol, Efficacy of piribedil as early combination to levodopa in patients with stable Parkinson's disease: a 6-month, randomized, placebo-controlled study., in Mov Disord, vol. 18, n. 4, Apr 2003, pp. 418-25, DOI:10.1002/mds.10359, PMID 12671949.
  7. ^ O. Rascol, B. Dubois; AC. Caldas; S. Senn; S. Del Signore; A. Lees, Early piribedil monotherapy of Parkinson's disease: A planned seven-month report of the REGAIN study., in Mov Disord, vol. 21, n. 12, Dic 2006, pp. 2110-5, DOI:10.1002/mds.21122, PMID 17013922.
  8. ^ VK. Bochkarev, AZ. Faĭzulloev; AS. Avedisova, [Efficacy of pronoran in age-related memory impairment]., in Zh Nevrol Psikhiatr Im S S Korsakova, vol. 105, n. 2, 2005, pp. 46-50, PMID 15792142.
  9. ^ NN. Yakhno, VV. Zakharov; AB. Lokshina, Impairment of memory and attention in the elderly., in Neurosci Behav Physiol, vol. 37, n. 3, Mar 2007, pp. 203-8, DOI:10.1007/s11055-007-0002-y, PMID 17294094.
  10. ^ F. Gierski, CS. Peretti; AM. Ergis, Effects of the dopamine agonist piribedil on prefrontal temporal cortical network function in normal aging as assessed by verbal fluency., in Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry, vol. 31, n. 1, Gen 2007, pp. 262-8, DOI:10.1016/j.pnpbp.2006.06.017, PMID 16876301.

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