Putifigari
Putifigari comune | |
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(IT) Putifìgari (SC) Potuvìgari | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sassari |
Amministrazione | |
Sindaco | Giacomo Contini (lista civica) dal 16-6-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 40°33′41.45″N 8°27′36.73″E |
Altitudine | 267 m s.l.m. |
Superficie | 53,1 km² |
Abitanti | 667[1] (29-2-2024) |
Densità | 12,56 ab./km² |
Comuni confinanti | Alghero, Ittiri, Uri, Villanova Monteleone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07040 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090060 |
Cod. catastale | H095 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) putifigaresi (SC) potuvigaresos |
Patrono | Nostra Signora de s'Ena Frisca |
Giorno festivo | terza domenica di maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Putifigari nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Putifigari (Putivigàri e Potuvigàri in sardo[3]) è un comune italiano di 667 abitanti[1] della provincia di Sassari. Il paese è situato nell'entroterra algherese; dista circa 23 km da Alghero e 27 da Sassari.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio alcune domus de janas con una necropoli.
Durante il medioevo appartenne al giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Florinas. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto il dominio della famiglia genovese dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, fu oggetto della conquista aragonese. Nel 1364 il paese venne dato in feudo dal re d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Pietrino Boyl, creato barone di Putifigari. Da questa famiglia passò a quella sassarese dei Sussarello che vendette il feudo all'arcivescovo Antonio Canopolo[4]. Questi lo donò nuovamente ai Sussarello nel febbraio 1610. Nel XVIII secolo Putifigari fu elevata a marchesato e i Boyl, ritornati in possesso del feudo, a marchesi. Il paese fu riscattato all'ultimo feudatario, Francesco Maria Pilo Boyl, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Putifigari sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 gennaio 1988.[5]
«Stemma semipartito troncato: nel primo, di azzurro, all'aquila d'argento; nel secondo, d'oro, al toro fermo, di nero; nel terzo di rosso, al fiume d'azzurro, in banda, fluttuoso d’argento. Ornamenti esteriori da Comune»
Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Putifigari è quella logudorese settentrionale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Francesco Maria Filippo Fele | centro | Sindaco | [7] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Francesco Maria Filippo Fele | lista civica | Sindaco | [8] |
8 maggio 2005 | 15 giugno 2008 | Giancarlo Carta | lista civica "Giovani" | Sindaco | [9] |
15 giugno 2008 | 26 maggio 2013 | Giancarlo Carta | lista civica "Insieme per Putifigari" | Sindaco | [10] |
27 maggio 2013 | 11 giugno 2018 | Giancarlo Carta | lista civica "Insieme per Putifigari" | Sindaco | [11] |
11 giugno 2018 | 15 giugno 2019 | Giovanna Luisa Dedola | Commissario regionale | ||
16 giugno 2019 | in carica | Giacomo Contini | lista civica "Putifigari in Primis" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Massimo Pittau, I nomi di paesi città regioni monti fiumi della Sardegna, Cagliari, Ettore Gasperini Editore, 1997, p. 165.
- ^ Marcello Derudas, Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Una finestra aperta su quattrocento anni di storia, Sassari, Carlo Delfino, 2018, pp. 44-45.
- ^ Putifigari, decreto 1988-01-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 25 giugno 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eleonora Cherchi, Alessandra Masia, Grazia Masia, Rita Tilocca, Margherita Usai, In Putifigari, Cargeghe, Editoriale Documenta, 2012.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Marcello Derudas, Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Una finestra aperta su quattrocento anni di storia, Sassari, Carlo Delfino, 2018. ISBN 978-88-9361-071-1
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Putifigari
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.putifigari.ss.it.
- Putifìgari, su sapere.it, De Agostini.