Quintillo
Quintillo | |
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Imperatore romano | |
Aureo di Quintillo | |
Nome originale | Marcus Aurelius Claudius Quintillus |
Regno | 270 |
Tribunicia potestas | dal 270 |
Nascita | 220 circa Sirmio |
Morte | 270 Aquileia[1] |
Predecessore | Claudio il Gotico |
Successore | Aureliano |
Figli | Due figli |
Pontificato max | dal 270 |
Quintillo, il cui nome completo era Marco Aurelio Claudio Quintillo (latino: Marcus Aurelius Claudius Quintillus) (Sirmio, 220 circa – Aquileia, 270), è stato un imperatore romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era fratello di Claudio II il Gotico, nato anch'egli in Illiria o Dalmazia intorno al 220. Quando il fratello morì, egli era probabilmente a capo di una colonna mobile, composta prevalentemente da cavalieri, a difesa dell'Italia. Venne eletto dal senato, ansioso di riprendersi gli antichi poteri, ormai persi da tempo e proclamato imperatore ad Aquileia. Alla notizia della proclamazione di Aureliano nel settembre del 270, i suoi uomini gli voltarono le spalle e dopo pochi giorni (o forse pochi mesi[2]) sparì dalla scena.[1][3]
La morte prematura di Claudio costrinse Aureliano a concludere rapidamente la guerra contro i Goti in Tracia e nelle Mesie, ponendo fine agli assedi di Anchialus (nei pressi della moderna Pomorie, lungo le coste bulgare del Mar Nero) e di Nicopolis ad Istrum.[4]
Secondo quanto ci tramanda la Historia Augusta, Quintillo, a causa della brevità del suo regno, non viene ricordato per nulla di importante. Egli, infatti, al diciassettesimo giorno di regno[5] oppure al ventesimo,[6] poiché si era mostrato severo con le truppe, venne ucciso[7] alla maniera di Galba e di Pertinace.[8] Un'altra versione gli attribuisce una fine diversa: si sarebbe suicidato tagliandosi le vene.[9]
«Molti narrano che il fratello di Claudio, Quintillo, trovandosi in Italia per la sua difesa, quando sentì della morte di Claudio, assunse l'impero; quando poi gli giunse notizia che Aureliano era stato fatto imperatore, venne abbandonato da tutto l'esercito. E poiché aveva fatto un discorso contro lo stesso [Aureliano], ma non era stato ascoltato dai soldati, si tagliò le vene e morì nel ventesimo giorno di impero.»
Secondo, infine, Giovanni di Antiochia e Zosimo, Quintillo rinunciò al potere di buon grado; poi uno dei suoi medici gli tagliò una vena e lasciò scorrere il sangue.[10]
«Secondo alcuni storici, quando Quintillo venne a sapere che l’impero era stato dato ad Aureliano, ricevette dai familiari il consiglio di ritirarsi volontariamente e cedere il potere a chi era molto più forte. Si dice che l’abbia fatto: un medico gli tagliò una vena e lasciò scorrere il sangue, finché non morì completamente dissanguato.»
Di Quintillo, Eutropio scrive:
«Quintillo, fratello di Claudio, uomo di unica moderazione e gentilezza, paragonabile o preferibile al fratello.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Watson 1999, pp. 47-48.
- ^ Southern 2001, p. 110.
- ^ Sesto Aurelio Vittore, Epitome de Caesaribus, 34.5; Historia Augusta, Divus Aurelianus, 37.5-6.
- ^ Historia Augusta - Claudio, 12.4; Historia Augusta - Aureliano, 17.5.
- ^ Eutropio, IX, 12; Giovanni Zonara, XII, 26; Historia Augusta, Divus Claudius, 12.5.
- ^ Historia Augusta, Divus Aurelianus, 12.5.
- ^ Historia Augusta, Divus Aurelianus, 16.1.
- ^ Historia Augusta, Divus Claudius, 12.5.
- ^ Historia Augusta, Divus Aurelianus, 37.6; Giovanni Zonara, XII, 26.
- ^ Giovanni di Antiochia, frammento 154.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Aurelio Vittore,
- De Caesaribus
- De Vita et moribus imperatorum romanorum excerpta, su thelatinlibrary.com.
- Corpus Inscriptionum Latinarum, edidit Theodor Mommsen, Berolini 1863-...
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita.
- Historia Augusta
- Paolo Orosio, Historiarum adversus paganos libri septem.
- Giovanni Zonara, Ἐπιτομή Ἱστορίων (Epitome delle storie).
- Zosimo, Ἱστορία νέα (Storia nuova).
- Storiografia moderna
- (EN) Averil Cameron, Il tardo impero romano, Bologna, Il Mulino, 1995, ISBN 88-15-04887-1.
- Jean-Michel Carrié, Eserciti e strategie, in Storia dei Greci e dei Romani, Vol. XVIII: La Roma tardo-antica, per una preistoria dell'idea di Europa, Milano, 2008.
- Michael Grant, Gli imperatori romani: storia e segreti, Roma, Newton Compton, 1984, ISBN 88-541-0202-4.
- Santo Mazzarino, L'Impero romano, Bari, Laterza, 1973, ISBN 88-420-2377-9.
- Roger Rémondon, Agostino Pastorino, La crisi dell'impero romano, da Marco Aurelio ad Anastasio, Milano, Mursia, 1975.
- (EN) Christopher Scarre, Chronicle of the Roman Emperors, New York, Thames & Hudson, 1999, ISBN 0-500-05077-5.
- Marina Silvestrini, Il potere imperiale da Severo Alessandro ad Aureliano in AA.VV., Storia di Roma, Torino, Einaudi, 1993, vol. III, tomo 1; ripubblicata anche come Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, Ediz. de Il Sole 24 ORE, Milano, 2008 (v. il vol. XVIII).
- (EN) Pat Southern, The Roman Empire: from Severus to Constantine, Londra & New York, Routledge, 2001, ISBN 0-415-23944-3.
- (EN) Alaric Watson, Aurelian and the Third Century, Londra & New York, Psychology Press, 1999, ISBN 0-415-30187-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Quintillo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Quintillus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Quintillo, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 232346397 · CERL cnp00547691 · GND (DE) 119117037 |
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