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Radius (album)

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Radius
album in studio
ArtistaAlberto Radius
Pubblicazione1972
Dischi1
Tracce6
GenereBlues
Rock
EtichettaNumero Uno
ProduttoreLo Abracek
RegistrazioneStudio Fonorama di Milano, il 3, 4, 5 e 6 luglio 1972
Alberto Radius - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1976)

Radius è il primo album da solista di Alberto Radius, pubblicato nel 1972.

Come riportato in copertina, il disco racchiude alcune jam session registrate il 3, 4, 5 e 6 luglio 1972, con la partecipazione di alcuni grandi nomi del rock italiano del periodo, da Demetrio Stratos a Vince Tempera, da Giulio Capiozzo a Gianni Dall'Aglio, da Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi (che in copertina adottano lo pseudonimo di Pappa & Ciccia) a Patrick Djivas (che, in seguito, entrerà nella PFM) ad Alberto Valli dei Flora Fauna Cemento.

Proprio dall'incontro di Stratos, Djivas e Capiozzo durante le registrazioni del disco, nascerà ai tre musicisti l'idea di fondare un gruppo, gli Area, dal titolo del brano dell'album di Radius in cui suonano[senza fonte].

Il tecnico del suono è Gaetano Ria, mentre il produttore è Lucio Battisti, che si cela dietro ad uno pseudonimo Lo Abracek (e che è anche autore del testo di una delle canzoni, Prima e dopo la scatola (in cui usa però lo pseudonimo Gias)[1]).

La copertina di Caesar Monti raffigura Radius seduto all'interno di un frigorifero; al chitarrista sono state tirate addosso verdure e frutta, che lo hanno macchiato, ed in mano tiene una latta aperta di pomodori pelati.

Il disco è stato ristampato nuovamente in vinile nel 2008 in edizione limitata e numerata dalla BMG (numero di catalogo: 88697 36958 1), mentre in CD venne ristampato una prima volta nel 1995 dalla BMG in collaborazione con Vinyl Magic (numero di catalogo: 74321-26545-2) ed una seconda volta nel 2003 dalla sola BMG (numero di catalogo: 74321-98506-2) in edizione limitata e numerata.

Sulla registrazione di questo disco, Ellade Bandini ha raccontato questa vicenda:

«quando realizzammo il disco di Alberto Radius, inciso da tutti i migliori gruppi di allora tra cui Area e Pfm, io suonai un pezzo intitolato: "Il mio cane si chiama Zenone", con Vince Tempera e lo stesso Radius. Battisti pretendeva che io suonassi come il batterista dei Creedence Clearwater Revival. Mi disse: "Devi farlo con le spazzole". Io gli risposi: "No, il batterista dei Creedence non suona quasi mai con le spazzole e il suo sound, in quel tipo di contesto, si fa con le bacchette". Ma lui insisteva con le spazzole. Battisti era molto deciso, una diversità di vedute poteva significare una rottura dei rapporti, ed infatti, fu così. Subito dopo avrei dovuto incidere con lui i "Giardini di marzo" ma non mi chiamò. Eppure durante la registrazione di quella canzone, il batterista che doveva suonare con lui era fuori dal giro delle incisioni, e così qualcuno (credo si trattasse di Massimo Luca) gli chiese: "Perché non chiami Ellade?" Battisti gli rispose: "Piuttosto lo faccio senza batteria"!»

LATO A

  1. Rock n.1 (musica di Alberto Radius) - 6:42
  2. To The Moon I'M Going (musica di Alberto Radius) - 7:28
  3. Radius (musica di Alberto Radius) - 4:50

LATO B

  1. Prima e dopo la scatola (testo di Lucio Battisti; musica di Alberto Radius) - 3:50
  2. Area (musica di Alberto Radius) - 10:50
  3. Il mio cane si chiama Zenone (musica di Alberto Radius e Vince Tempera) - 6:51
  • Luciano Ceri, Pensieri e parole. Lucio Battisti: una discografia commentata, Coniglio editore, 2008
  • Paolo Barotto, Il Ritorno del Pop italiano, Editrice Stilgraf, Luserna San Giovanni, 1989; alla voce Radius Alberto
  • Mox Cristadoro, "I 100 migliori dischi del Progressive italiano", Tsunami Edizioni, 2014

Collegamenti esterni

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