Roberto Crispino
Roberto Crispino | |
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Nascita | Normandia, ? |
Morte | Asia Minore, 1072 |
Dati militari | |
Paese servito | Ducato di Puglia e Calabria |
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Roberto Crispino o Crespin (in francese Crepin), detto il Francopulo (Normandia, ... – 1072), fu un mercenario normanno che presto servizio come ultimo Catepano d'Italia che prese parte a battaglie combattute nell'ambito della Reconquista, della conquista normanna dell'Italia meridionale e delle guerre bizantino-selgiuchidi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Gilberto Crispino, Roberto aveva due fratelli maggiori, Gilberto, signore di Tilliers,[1] e Guglielmo, che divenne signore di Neaufles (Neaufles-Saint-Martin o Neaufles-Auvergny),[2] oltre a due sorelle, Emma ed Esilia. [1] Essendo il figlio minore, era destinato a non ricevere alcuna eredità sostanziale, motivo per cui lasciò la Normandia e pare si recò nell'Italia meridionale, dove era in corso la conquista compiuta dai suoi conterranei sotto la famiglia degli Altavilla.[1] Nel 1064, partecipò all'assedio di Barbastro, avvenuto nella Spagna orientale e nell'ambito della Reconquista, definita a volte una sorta di proto-crociata.[3]
Servizio nell'impero bizantino
[modifica | modifica wikitesto]Roberto partecipò poi alla rivolta del 1066, avvenuta in Puglia, decidendo dunque di passare al servizio dell'impero bizantino.[3] Pare che sotto questa bandiera scatenò una pericolosa insurrezione interna durante l'assedio di Bari, vinto poi dai normanni nel 1071.[4]
Nel 1068, sempre al soldo di Bisanzio, partecipò a una campagna militare in Siria.[5] Con un gruppo di mercenari ai suoi ordini, probabilmente in prevalenza normanni, egli difese il confine dell'Eufrate superiore dagli attacchi dei selgiuchidi.[5] Ritenendo di non esser stato adeguatamente ricompensato dall'imperatore Romano IV Diogene, nel 1069 Roberto si trincerò in una fortezza dell'Armeniakon, da dove cominciò a rapinare gli esattori del fisco imperiale.[5] L'insurrezione fu però domata agevolmente, in quanto egli si sottomise all'imperatore non appena ebbe saputo che questi avanzava alla testa di un esercito per richiamarlo all'ordine.[5] Romano IV lo graziò ma, non avendo più fiducia in lui, lo escluse dai ranghi dell'esercito.[5] Si trattò però di una decisione temporanea, poiché decise di richiamarlo in servizio quando si ritrovò in serie difficoltà a causa di una rivolta di palazzo.[5] Nel 1073 Roberto Crispino morì a Costantinopoli, secondo delle voci dell'epoca avvelenato. Il suo successore come capo dei mercenari franchi fu Roussel di Bailleul.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ferreiro (1983), p. 137.
- ^ Wierzbiński (2006), p. 285.
- ^ a b Houben (2015), p. 102.
- ^ Roach (2023), p. 97.
- ^ a b c d e f Houben (2015), p. 103.
- ^ (EN) Robert Crepin, Norman mercenary, su Prosopography of the Byzantine World. URL consultato il 13 novembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alberto Ferreiro, The siege of Barbastro 1064–65: A Reassessment, in Journal of Medieval History, vol. 9, n. 2, giugno 1983, pp. 129-144, DOI:10.1016/0304-4181(83)90005-2.
- Hubert Houben, I Normanni, Il Mulino, 2015, ISBN 978-88-15-24463-5.
- Levi Roach, I normanni, traduzione di Paola Marangon, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-35-72819-1.
- (EN) Szymon Wierzbiński, Normans and Other Franks in 11th Century Byzantium: the Careers of the Adventurers before the Rule of Alexius I Comnenus, in Studia Ceranea, n. 4, Łódź, Università di Łódź, 2006, pp. 277-288.